dall’edizione cartacea de Il Dispari del 7 aprile 2016
E’ stata la polmonite ad uccidere Maria Diotallevi. Un’infezione devastante ed aggressiva le ha spappolato il cuore. Imponderabile , fulminante, soprattutto non diagnosticata se non dopo il decesso. Un malanno apparente banale ha colpito questa donna nel fiore degli anni, con una vita tutta ancora tutta da vivere e tre bambini in tenera età da allevare. Piccoli ed indifesi che non rivedranno più il suo sorriso, non ripareranno più nei suoi teneri abbracci al calore del suo petto.
Una morte, fin’ora, oltre le ipotesi appena confermate di “Infezioni Polmonari gravi “, avvolta nel mistero.
Gravata dal peso insostenibile di un terribile caso di malasanità.
I risultati dopo 90 giorni hanno reso l’evidenza di una morte sopraggiunta per semplice polmonite poi degenerata in una forte infezione causata dallo stesso virus influenzale.
E’ questo l’esito degli esami istologici condotti sul corpo della 28enne di Casamicciola Terme. La febbre dunque non era sintomo solo di un’influenza invernale, come sembrava, ma il primo effetto dell’infezione in corso, che ha poi causato l’arresto cardiocircolatorio.
La conferma dell’infezione grave, come noi de Il Dispari abbiamo rilevato da sempre, negli elementi raccolti dall’immunologo Perna, dagli esami istologici ed infine confermati dalla relazione autoptica depositata dal dottor Tarsitano, il medico legale nominato dalla Procura.
Depositati gli esami istologici e le relazioni dei medici incaricati dalla Procura.
Gli esami effettuati sugli organi dal professor Perna, l’immunologo nominato dalla procura hanno, infatti,rilevato la patologia alla base del decesso. Anche la relazione autoptica del dottor Tarsitano ha chiarito le cause della prematura morte e se ci sia stata o meno imperizia da parte dei sanitari che la ebbero in cura prima e dopo il ricovero del 29 novembre scorso al Rizzoli di Lacco Ameno. Sarà ora il PM Pavani a formulare le accuse. Due i medici rinviati a giudizio per la ipotesi di omicidio colposo,molti i nomi iscritti al registro degli indagati. Saranno poi i familiari a valutare ulteriori azioni civili oltre le procedure penali in corso.
ll sostituto procuratore Pavani costruirà il suo lavoro anche sugli esiti dell’esame autoptico disposto. L’autopsia la relazione del perito e le contro deduzioni possibili saranno fondamentali nel tentativo di far luce in maniera inconfutabile su questa morte e chiarire i possibili capi di imputazione a carico dei sanitari.
Al momento le procedure sono solo state predisposte. Ad eseguire l’esame sul corpo senza vita di Maria, lo ricordiamo, il medico legale Tarsitano. Alla procedura hanno partecipato , su specifica nomina, i consulenti di parte della famiglia, della procura e degli indagati stessi. Abramo De Siano e Valeria Pisano. Alle procedure ha preso parte anche il perito della famiglia Diotallevi, Antonio D’Ettore che in particolare si è soffermato sul ricovero del 29 novembre e le terapie prescitte e praticate alla paziente.
Maria fu dimessa lo testimonia il referto d’ingresso del 29 novembre,
senza che una terapia antibiotica fosse mai prescritta. Le fu somministrato del plasil con zinco e dimessa con la prescrizione di una terapia domiciliare analoga.
D’Ettore è parso intenzionato a chiarire senza ombra di dubbio se la morte era evitabile e se una opportuna terapia,seppure tardiva, avrebbe evitato che la giovane perisse dopo soli due giorni dal suo ricovero.
La verità, come abbiamo avuto modo di scrivere è nella ultima TAC post mortem effettuata in Ospedale dai medici del Rizzoli, nell’autopsia. La certezza sta, invece, nella scomparsa di questa madre di 28 anni per la quale sono già state avanzate possibili ed eventuali ipotesi di omicidio colposo a carico di due soggetti, ma che potrebbero coinvolgere tutti i medici che l’hanno avuta in cura.
Il materiale è raccolto nell’informativa, nelle cartelle cliniche sequestrate, nei referti prodotti.
Anche il Rizzoli ha inviato una segnalazione di prassi al magistrato mentre congiuntamente partiva la denuncia dei familiari, del fratello Giacomo Diotallevi che per primo si è accorto delle gravi condizioni in cui versava.Lo stesso faranno i sanitari coinvolti.
La Procura di Napoli parallelamente alle cause del decesso, accerterà cosi le eventuali singole responsabilità.
Esiti, esami, processi che forse faranno emergere la verità ma che certo non daranno un senso a ciò che, lo andiamo ripetendo da tempo, un senso non l’ha. Sopratutto non restituiranno Maria ai suoi affetti.
Estratto da il dispari in edicola il 7aprile a cura di Ida Trofa
Questa ragazza la conoscevo di vista. Solare…sorridente…
Quando ti rivolgi ai medici speri sempre che facciano del loro meglio, che si occupino di te con tutte le loro forze. Purtroppo non è sempre così. A volte per supponenza, superficialità , ma anche per stanchezza, disorganizzazione, o semplicemente perchè sono esseri umani e possono sbagliare.
Se le accuse saranno dimostrate chi glielo spiegherà un giorno ai suoi bimbi che la mamma non c’è più perchè aveva la polmonite e nessuno se ne è accorto ?
Non voglio giudicare perchè non ne sono in grado, ma cazzo morire così ti lascia proprio un senso di rabbia.
E di paura: se domani ti trovassi tu, o tuo figlio, nella stessa situazione ?