IDA TROFA | La scorsa estate è stata rimpicciolita l’ostetricia, poi il cantiere è passato in chirurgia per rifare completamente la camera operatoria. Ora siamo in radiologia. Ma in questi quindici anni il cantiere a cosa serviva? La scelta, la tempistica, ma anche la progettazione e la qualità dei materiali impiegati appare alquanto infelice.
Infiltrazioni dal soffitto, sempre le stesse e mai risolte, invasioni di formiche e altri insetti dalle intercapedini dei muri, mai risolte, dove da decenni prolificano i formicai, mura cadenti e in ultimo le porte mangiafuoco installate appena 15 giorni fa già scardinate e rotte! Infissi che vengono via a pezzi dai loro alloggi. Assurdo!
Siamo reduci dall’ennesimo viaggio nel nosocomio lacchese dove, oltre a visionare con i nostri occhi la situazione della struttura, inaugurata appena pochi mesi or sono, la nuova ginecologia e la terza camera operatoria con i lavori in chirurgia, ci chiediamo come ed in che direzione muovono i costi di gestione.
Tanti lavori, opere e cantieri, tanti disagi, ma non si può operare per carenza di professionalità. Dunque sfugge il senso di questi investimenti.
La radiologia è ridotta ancora ad un colabrodo, dai pavimenti al soffitto! Quando pochi mesi fa denunciammo l’incuria ed il degrado, la dottoressa Grossi dinanzi all’evidenza dei fatti intervenne con un primo intervento sulle pareti. Oggi, quando siamo a Maggio 2016, è stato previsto un nuovo intervento e lavori alla Radiologia, sempre ed ancora sulle mura!
Da anni ormai parliamo della triste sorte della struttura lacchese che ora sconta i problemi creati a monte quando fu stravolta la progettazione originaria del Rizzoli sfalsando i reparti.
Un excursus attraverso cantieri aperti, scheletri di cemento mai portati a termine, miliardi andati in fumo. Ma di fronte ad un ospedale continuamente ricostruito, l’Isola può vantare la prossima realizzazione di tre sale operatorie in una struttura da 60 posti. Ma non può operare, ma trattare solo le urgenze!
La dottoressa Grossi ci aveva parlato della volontà di rendere il Rizzoli all’avanguardia, un super ospedale. Questo annunciando i nuovi lavori alla camera operatoria. Eppure non si possono sottacere i disagi e le tante ombre che aleggiano su questo eterno piano di rifacimento.
Quando sarà chiuso il cantiere? Quando il Rizzoli sarà davvero completato?
Per decenni Ischia, come l’Italia, ha potuto assistere in modo diretto a come si sarebbe potuto fare assistenza sanitaria ed ospedaliera ed invece non è stato fatto. Miliardi in fumo, metri cubi di cemento impastati e reimpastati e mai usati fruttuosamente, scheletri di calcestruzzo mai terminati, cantieri aperti ad oltranza.
Un vero e proprio “scandalo” che “in termini di sperpero di risorse pubbliche supera di parecchio ogni più pessimistica previsione“, ma che, tuttavia “sembra essere quasi relegato al ruolo di leggenda metropolitana raccontata solo tra gli addetti ai lavori isolani“.
vi siete dimenticati della penosa situazione del 118, ancora nel container. non ce la facciamo più