Inguardabile, senza orgoglio, virtualmente già retrocessa. L’Ischia che perde 6-1 in casa del Cosenza
è l’emblema di una stagione nata all’insegna delle contraddizioni e che sta terminando sotto la cattiva stella del più classico dei drammi sportivi. Impossibile guardare al bicchiere mezzo pieno dopo l’incredibile serie di otto sconfitte consecutive. Impossibile soprattutto se si pensa alla prova sconcertante messa in campo ieri al San Vito-Marulla, con i gialloblu letteralmente asfaltati dalla squadra di Mister Roselli. Una sconfitta dal sapore tennistico che poteva avere risvolti ancora più drammatici se i silani non avessero deciso di tirare i remi in barca a partire dal 60′, per non infliggere un’umiliazione storica ai gialloblu.
La compagine di Antonio Porta, così, si ritrova ancora una volta a leccarsi le ferite, scoprendosi sempre di più senza carattere, senza una vera identità di gioco e incapace di fare fronte ad assenze magari importanti, ma che certamente non possono giustificare una prova di questo tipo. Una prova, l’ultima di una lunga serie, che fa scivolare i gialloblu al penultimo posto: in vista dei play-out, però, Armeno e compagni non incontreranno lo spauracchio Catania (salvo per un pelo) ma il più abbordabile Monopoli, squadra che comunque non sembra alla portata dell’Ischia attuale. Un’Ischia reduce da due mesi da incubo, snobbata dalla maggior parte dei supporter locali e ad un passo da un record negativo quantomai significativo: nella sua storia tra i professionisti, la squadra isolana ha dato il peggio di sé nella stagione 89-90, quando si classificò all’ultimo posto dell’allora Girone B di Serie C1 e mise insieme la “bruttezza” di nove sconfitte di fila. L’Ischia, arrivata ad otto capitomboli consecutivi, si ritrova dunque ad un passo dal baratro e da un record negativo che, scusate l’ironia, sembra ampiamente alla portata. Perché, inutile girarci intorno, l’Ischia vista nelle ultime uscite non è squadra pronta alla imprevedibile lotteria dei play-out: oltretutto, quando mancano gioco, interpreti e supporto della tifoseria è possibile appellarsi solo al più classico dei miracoli sportivi.
LA PARTITA DI IERI. Se in casa Cosenza non si registrano novità di sorta rispetto a quanto annunciato alla vigilia (in difesa c’è Pinna, solo panchina per il mediano Fiordilino), Antonio Porta si conferma tecnico delle sorprese: i gialloblu si schierano con il 4-2-3-1, con Sirigu terzino sinistro, Di Vicino e Acampora davanti alla difesa e il trio Florio, Pepe e Porcino alle spalle Gomes.
I primi minuti sono equilibrati, con l’Ischia che sembra quasi lanciare segnali positivi, con Pepe e Di Vicino propositivi ed evidenziando qualche buon fraseggio in fase offensiva. Ma è solo un fuoco di paglia, perché passano i minuti e il Cosenza prende possesso del campo, puntando molto sul gioco sui laterali (soprattutto con Statella) e sulle iniziative delle punte Arrighini e La Mantia: proprio quest’ultimo, alla prima vera occasione dei silani, porta in vantaggio i suoi con un gol di rapina su azione manovrata da Caccetta e Arrighini. L’Ischia, almeno per il momento, non sembra accusare il colpo: i gialloblu provano ad affondare sulla destra con Florio e ci provano dalla distanza con Pepe (non male alle spalle dell’unica punta) e su calcio da fermo. La partita dei gialloblu, però, termina al 20′: il Cosenza prende il sopravvento, Arrigoni e Caccetta dominano sulla metà campo; dall’altro lato, la difesa isolana viene superata con una facilità disarmante, con Filosa, Moracci e Sirigu che si fanno protagonisti di una prova imbarazzante. Gli avanti rossoblu, però, trovano sulla loro strada un reattivo Iuliano. Alla mezz’ora altra amnesia difensiva dei gialloblu e gol dei padroni di casa, con Caccetta che viene lasciato tutto solo in area e sigla così la prima rete di una stagione travagliata. Il Cosenza, galvanizzato dal suo pubblico e speranzoso di un risultato positivo da Caserta, continua ad attaccare: dopo un gol sfiorato dal gialloblu Gomes, arriva il tris del La Mantia, questa volta servito da Statella. Rete, questa, che chiude il primo tempo.
Sarebbe un bene che la partita finisse qui, ma nella ripresa il Cosenza prende il largo. A poco serve la rivoluzione tattica di Porta, che lascia negli spogliatoi Filosa e Sirigu per fare spazio a Vandam e Rubino: i gialloblu vivono cinque minuti di vera e propria follia, subendo l’incredibile tris dei padroni di casa sotto i colpi di Arrighini (doppietta) e Cavallaro. A questo punto i silani abbassano il ritmo, ormai consapevoli di avere perso il treno con i play-off, alla luce della vittoria della Casertana sulla Paganese. A salvare l’onore dei gialloblu ci pensa Gerardo Rubino, tra i pochi a salvarsi al termine dell’ennesima batosta stagionale. Adesso testa ai play-out: le speranze sono poche, pochissime, ma nello sport l’impresa – anche la più inaspettata – è sempre dietro l’angolo. Anche nei casi più disperati.
Echiarissimo che il titolo fallimentare del Ischia sara venduto per quattro soldi a quache paese della terrafema. Pensiamo al futuro fondendo una squadra di giovani dai dilentanti!