Parliamo di ambiente, di mare e di…. Bandiere Blu. Le molto discusse bandiere che costellano le coste anche italiane.
Come ogni anno, in questo periodo, infatti, sono state rese note le località che, dopo essersi candidate e in base a determinati parametri sanciti da un regolamento predisposto dalla ong danese “Foundation for Environmental Education”, sono risultate assegnatarie delle famose “bandiere blu” per la balneabilità e per l’approccio ecosostenibile nel suo insieme del comune stesso, un riconoscimento che deriva, appunto da analisi e sopralluoghi effettuati nelle ultime settimane, non solo in Italia, ma in ben 49 Paesi nel mondo.
Quest’anno i comuni italiani premiati sono aumentati, passando dai 147 del 2015 ai 152 di quest’anno, cui aggiungere 66 approdi turistici. Una cifra di tutto rispetto e che, su quasi 7500 di costa nazionale, corrispondono, circa, al 5% di quelle premiate a livello mondiale.
Tra le regioni più premiate e in cui, quindi, sono state accolte il maggior numero di richieste di assegnazione bandierine, c’è la Campania il cui numero delle bandierine assegnate resta invariato pur essendoci state delle bocciature, compensate da alcune promozioni, ma comunque elevato.
Sono ben quattordici le località “blu” secondo la FEE: Agropoli, Capaccio, Castellabate, Montecorice (con Agnone e Capitello), Pollica (con Acciaroli e Pioppi), Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola-Palinuro, Vibonati-Villammare e la new entry San Mauro Cilento che negli anni scorsi era stata esclusa. A nord di Salerno il riconoscimento va a Positano, in Costiera Amalfitana, Massa Lubrense, con le località di Baia delle Sirene, Marina del Cantone, Marina di Puolo e Reccomone; e Anacapri, con le località di Faro Punta Carena, Gradola e della Grotta Azzurra.
All’appello, come avete visto, manca la nostra isola. Il “quality label” rilasciato dall’ente internazionale è ancora molto lontano da tutti i nostri lidi e dal nostro mare.
Eppure in un passato nemmeno troppo lontano il lido che aveva conquistato il riconoscimento internazionale è stato quello meraviglioso dei Maronti, la lunga striscia di sabbia che il mondo ci invidia.
E poi cosa è successo? Nessun’altra assegnazione, nessuna altra richiesta (forse) da parte delle amministrazioni, o cosa?
Eppure il riconoscimento della Bandiera Blu, richiesto dagli enti territoriali, costituirebbe una ottima svolta nell’immagine ecologica della nostra isola.
Certo, si potrebbe giustamente obiettare che la nostra isola soffre dell’assenza di un depuratore e quindi sarebbe quasi inutile la presentazione di una richiesta di assegnazione da parte di un nostro comune della Bandiera, ma se ben spulciamo la lista delle località premiate, troviamo, ad esempio, Anacapri che, al momento, è provo anch’esso di un depuratore.
Perchè sull’isola di Capri si sceglie di tentare di aderire a queste iniziative spendibili in termini di immagine, mentre sulla nostra isola questo modo di pensare, almeno in questo caso specifico, non c’è affatto?
Cercare, anche se il programma delle Bandiere Blu viene criticato da più parti, di prendere parte a queste iniziative, come abbiamo detto, potrebbe rientrare a pieno titolo in quella nuova mentalità che l’isola dovrebbe mettere in pratica, quel cambio di rotta che punta alla riscoperta della qualità dell’ambiente e del proprio territorio in un modo che non può che fare bene agli isolani e ai tanti turisti che scelgono Ischia come meta delle proprie vacanze e che sono sempre più alla ricerca di luoghi in piena armonia con la natura che li circonda. Una carta che Ischia non può permettersi di passare.
Leggendo il titolo uno potrebbe anche chiedersi “come al solito Capri ha i soliti Santi in Paradiso…” poi se uno guarda appena sotto nella stessa pagina legge “Forio, fiume di merda bynight. VIDEO”. Ecco, non c’è molto da commentare e recriminare.
Se poi facciamo una passeggiata ai Maronti durante la stagione estiva magari buttando lo sguardo alle discariche che fanno bella mostra di se direttamente dalla spiaggia, per non parlare poi di tutti i luoghi di accesso alla spiaggia stessa (che pena quella ex-meravigliosa passeggiata coperta di edera ormai schifosamente maltrattata, sporca, piena di rifiuti che porta dalla strada al primo tratto della spiaggia) ci si rende conto di come si è ridotta quest’Isola e che di Bandiere Blu per un po’, un bel po’, non ne vedrà più sventolare. Complimenti a tutti noi.
Sì vede che quest’anno non sono state pagate le tangenti. …
È sempre lo stesso mare o sbaglio?
Il problema si sentirà quando un giorno vieteranno la balneazione nel nostro bel parco marino .
Perché , va sottolineato, il nostro mare è inguaribile .
C’è più merda e saponi che sale.
E purtroppo gli ischitani non possono tapparsi il deretano ….
che poi la bandiera blu sia in vendita è chiaro a tutti… Ma sarebbe troppo una ipocrisia venderla all’isola di Ischia …
Fatevi un giro sott’acqua .
pure la bandiera blue volevate?
o magna e o fischià è meglio do’ fottere.
noi abbiamo la bandiera color merda.
La bandiera blu? Ma se pochi articoli prima di questo si è parlato di fiume di merda “bynight”???!
QUI SUL DISPARI SI E’ GIA’ SPIEGATO TUTTO, E SI CAPISCE CHE LA BANDIERA BLU SERVE A BEN POCO…
http://www.ildispariquotidiano.it/it/la-grande-bufala-della-bandiera-blu/