La storia di Cartaromana ha un valore prettamente politico. Un valore che, comunque vada, oggi assegna il punto a Giosi Ferrandino e Silvano Arcamone che escono vincitori contro gli “sconfitti” Carmine Bernardo e Luigi Boccanfuso.
Una vicenda penale dai contorni politici non può che essere commentata dai politici a cui si fa riferimento.
«Sono rammaricato – ci ha detto il sindaco di Ischia Giosi Ferrandino – perché a causa di questa vicenda poco significativa, un fatto che davvero non sussiste, il Comune di Ischia ha perso un vicesindaco. Ma sono anche particolarmente soddisfatto perl’epilogo processuale del procedimento che conferma l’assoluta legittimità dell’operato dell’amministrazione. Come sempre, quando si tratta di garantire il diritto al lavoro e di essere attenti alle istanze dei cittadini e dei titolari delle attività produttive, quale che sia la loro parte politica diriferimento, la mia amministrazione non si tira mai indietro anche assumendosi responsabilità e soprattutto non curandosi delle minacce di denuncia dei consiglieri di opposizione. Evidentemente – continua – non è così per tutti e soprattutto non è così dovunque. Perché molti fanno prevalere antipatie, risentimenti personali, e pregiudizi, uniti ad una buona dose di “orgoglio” della carica che dovrebbe sempre restare fuori dalle decisioni di un amministratore sereno. Inoltre, sono felice perché questa sentenza mi convince, sempre di più, che gran parte della magistratura garantisce tutti ed alla fine la verità si ristabilisce sempre. Sono contento anche per l’Architetto Arcamone che ha dovuto subire un processo a causa delle solite eprecabili contrapposizioni politiche. Un ringraziamento particolare – conclude – al mio difensore, l’avvocato Tortora, che ha sempre creduto nella mia in-nocenza e per l’eccellente lavoro svolto con competenza e determinazione».
Luigi Boccanfuso, è stato diretto: «Bisogna prendere atto della decisione del GIP ed accettarla. Peraltro questo è un procedimento d’ufficio promosso dalla Procura e non certo dal sottoscritto. Ovviamente non è una pronuncia di proscioglimento dall’abuso d’ufficio,che riabilita il sindaco dinanzi all’opinione pubblica e dinanzi a certi scempi provocati dalla sua condotta che ha consentito che spiagge pubbliche diventassero private, così come non sarebbe stato l’eventuale rinvio a giudizio a condannarlo prematuramente. Piuttosto appare raccapricciante la circostanza che il gip Piccirillo chiede l’imputazione coatta sulla base degli atti e il gip Alabisio, dello stesso ufficio, pronuncia invece una sentenza di proscioglimento. Questo dimostra quanto sia malato il sistema giudiziario italiano e giustifica la nota perdita di credibilità del nostro ordinamento giuridico tra le nazioni europee»
Al di là del fatto processuale a questo sindaco io chiederei se pensa di aver amministrato bene questo comune in questo decennio ( le responsabilità sono solo sue, nel bene e nel male. Questa “classe politica immonda”Gli ha consentito di fare quello che voleva!). Ovviamente risponderebbe di sì. Peccato che contro di lui parlino fatti inoppugnabili: il paese è in uno stato di degrado da far paura, la sua economia è al collasso. ( tranne forse i soliti noti a lui ben vicini che fanno soldi sulla carne viva di questo paese) E lui è il responsabile primo di tutto ciò.