Come in una reazione a catena, nei lavori pubblici ogni intervento o variante in corso d’opera porta con sé ulteriori incombenze e affidamenti di incarichi. E’ il caso dei lavori di riqualificazione del piazzale di Citara, per i quali è stata di recente approvata una perizia di variante e suppletiva che comporta opere aggiuntive per la messa in sicurezza delle linee elettriche di media tensione, oltre alla rampa di accesso all’arenile voluta dall’Amministrazione comunale. Il tutto per un progetto la cui spesa totale impegnata ammonta a 125.000 euro, di cui appaltati interventi per 58.483.34 euro oltre Iva alla ditta “Operazione srl” di Napoli.
Ebbene, per realizzare le opere previste dalla perizia di variante, si legge nella determina del dirigente del I Settore ing. Luca De Girolamo, prevedono «la realizzazione di un solaio in calcestruzzo armato gettato in opera, a copertura delle componenti impiantistiche interrate della fontana ornamentale». Lavori che, per la loro natura, rendono necessaria la nomina di un collaudatore statico.
Stavolta però non è stato conferito un incarico a professionista esterno, in quanto l’ing. De Girolamo ha nominato se stesso collaudatore, in base alla norma che prevede: «Per le operazioni di collaudo l’amministrazione nomina da uno a tre tecnici di elevata e specifica qualificazione con riferimento al tipo di lavori, alla loro complessità e all’importo degli stessi, attingendo nell’ambito della propria struttura, salvo che nell’ipotesi di carenza organica accertata e certificata dal Responsabile del Procedimento». Guarda caso l’ingegnere è in possesso dei requisiti per assolvere a tale incarico e dunque ha provveduto a conferirselo. Il Comune risparmia? C’è sempre il discorso degli incentivi, rientranti nelle somme a disposizione per il progetto, come evidenzia la determina: «Di corrispondere al suddetto professionista per l’espletamento degli incarichi succitati, l’incentivo previsto», la cui spesa è compresa nel quadro economico del progetto esecutivo approvato.