Gli specchi acquei antistanti il Castello Aragonese sembrano essere, davvero, al centro di tantissime attenzioni da parte di vari protagonisti del settore. Tra approdi turistici, porticcioli, pedane e pontili ora si aggiungono altri argomenti: i campi boa.
Un tema delicato che ha trovato una soluzione a Procida, con l’istituzione a breve, di un campo dinanzi ad una spiaggia molto frequentata e che consentirà l’ormeggio delle imbarcazioni.
E Ischia come sta messa in quanto a campi boa? Vediamo Ischia Ponte. Nelle settimane scorse vi abbiamo descritto la problematica relativa all’emissione de bollini necessari per le imbarcazioni per poter ormeggiare nell’area dell’AMP come quella di Cartaromana. Con i primi verbali elevati, perchè l’emissione dei bollini doveva avvenire a Napoli e non più attraverso le cooperative che gestiscono gli specchi acquei, come era stato in passato, le attività commerciali avevano temuto il peggio con una fuga degli avventori che le raggiungono via mare. Uno scenario che non si è verificato perchè, con le dovute autorizzazioni pregresse, il gestore delle boe già assegnate, la cooperativa di cui fa parte Giulio Lauro, ha concesso l’ormeggio di tali imbarcazioni nel proprio campo boe, rispettando così i regolamenti dell’AMP e salvando, decisamente, la stagione turistica alle attività ristorative della baia.
Ora, sul finire della stagione turistica, e con le dinamiche interne all’Area Marina Protetta un po’ più chiare anche dopo la conferenza stampa indetta a Napoli, si ritorna a parlare concretamente di campi boa e utilizzi degli specchi acquei.
Pochi giorni fa, per una intera mattinata, il direttore dell’AMP Antonino Miccio è stato sull’isola, al borgo di Ischia Ponte, per cercare di comprendere al meglio la situazione e arrivare alla prossima stagione turistica con un altro passo, rilanciando Ischia e il suo mare.
A differenza di altrove il campo boe che sarà, molto probabilmente, concesso nella baia di Cartaromana (il carteggio tra enti sarebbe già completo) dovrebbe essere realizzato interamente da privati, e nello specifico dalla cooperativa con a capo Giulio Lauro. Il soggetto privato, così, si accollerebbe tutte le spese per la realizzazione del campo boe (boe già acquistate in passato e non posizionate); una soluzione che andrebbe bene un po’ per tutti: per l’AMP che farebbe rispettare il regolamento e rilancerebbe l’immagine dell’isola attirando molti più diportisti e per le attività locali affacciate sul mare e non solo.
Un campo boe organizzato e funzionale, in un luogo storico e ricercato come la baia di Cartaromana sarebbe un volano per l’economia costiera ischitana, al pari delle idee di pontili o approdi turistici che sono circolate in questi giorni.
Anche perchè, il direttore Miccio ha deciso di rafforzare le comunicazioni direttamente con gli operatori locali e di settore, non trovando risposte nell’amministrazione comunale ischitana che, pare, non abbia una figura deputata alla cura dei rapporti con l’Area Marina Protetta Regno di Nettuno.
Qualcosa, di concreto, quindi sembra muoversi nel mare di Ischia Ponte, se non altro per l’interesse diretto dell’Area Marina Protetta che vuole puntare ad una ripresa di tutte le attività legate all’ente e stoppate bruscamente negli ultimi tempi.
Andate a zappare ….
Io sono residente e a Ischia ponte per ormeggiare la mia barca di 6 metri mi hanno chiesto 1500 euro per 3 mesi,la cooperativa di cui fa parte Giulio Lauro fa ormeggiare solo a chi gli fà comodo o a pagamento