Essere seri e professionali nel proprio lavoro, così come nella vita, è dono di pochi. Un dono che diventa a volte difficile da gestire, specialmente quando bisogna ammettere un errore.
Nel nostro caso, specificamente per quanto riguarda Salvatore Delizia, quelle fonti attendibili che difficilmente ci vengono meno e che in questo caso erano più che vicinissime al diretto interessato ci hanno (di certo involontariamente) tratto in inganno, sia con la notizia della morte da noi pubblicata per meno di un’ora on line l’altroieri mattina, sia con quella della morte cerebrale, che ha sostituito la prima e che abbiamo ripreso anche nella nostra edizione cartacea.
Il frenetico evolversi/involversi di una notizia, specie quando riguarda un evento drammatico che ha colpito la famiglia di una persona così stimata come Salvatore Delizia, è aggravato dalla forza dei social network e dalla comunicazione a portata di mano, più che dalla giustificata sensibilità di una piccola comunità come la nostra. E anche noi che facciamo informazione ogni giorno e che di certo non abbiamo bisogno di speculare su una situazione del genere per vendere qualche copia in più, purtroppo ne siamo stati vittima. E questo ci dispiace! Molto.
La nostra mission, che coincide con il dovere di rispettare la linea editoriale del nostro Giornale, è quella di informarvi sempre, costantemente e puntualmente. E se a volte sbagliamo non è solo perché siamo “umani”, ma anche perché facciamo di tutto per garantirvi di essere “sul pezzo” sempre, nel rispetto del ruolo che voi Lettori ci riconoscete. Tutto qua! Solo due giorni prima ci era stato rinfacciato che aver dedicato la prima pagina a Salvatore Delizia era un’azione speculativa.
Con piacere abbiamo appreso che il Parroco di Sant’Antuono, Don Giuseppe Nicolella, ieri sarebbe stato in ospedale da Salvatore e avrebbe riferito al suo rientro ad Ischia che la situazione resta gravissima ma che, fortunatamente, egli non ha mai raggiunto neppure lo stadio di morte cerebrale. Evviva!
Con la prudenza e il rispetto che una famiglia così provata, al pari dei nostri Lettori, merita inequivocabilmente, continueremo ad informarvi su questa triste vicenda. Noi siamo con Salvatore.
Facciamo nostre le parole di Gesù: “udito ciò, rispose a Iairo: «Non temere; solo abbi fede, e sarà salva».”
Ma quando lo togliete questo articolo!