Il cuore è ancora alla sconfitta patita contro il Portici sabato pomeriggio al Calise, ma la testa del Real Forio deve essere già proiettata al prossimo impegno, il ritorno de i quarti di Coppa Italia in casa dalla Sessana (mercoledì alle 14,30), dove si dovrà ribaltare l’1-2 dell’andata.
Comunque, al di la della possibilità di dimenticare in fretta la sconfitta in campionato, Mister Impagliazzo ha di che rimproverare ai suoi ragazzi, viste le due fatali disattenzioni che hanno permesso ai porticesi di rompere l’equilibrio della partita, poi portata a casa. “Non abbiamo sofferto molto contro il Portici, – afferma Taratà – anche perché se valutiamo le prestazioni in base alla categoria di appartenenza, siamo alla pari. L’unica differenza è che la squadra del Portici, essendo abituata a vincere, ha una motivazione mentale diversa dalla nostra; sono più preparati e pronti a fare una partita. Se si gioca nel Forio da molti anni e si pratica il calcio con una filosofia dilettantistica, quando poi ci siscontra con squadre che cercano il risultato ad ogni costo, la differenza si nota”.
Con un po’ più di attenzione le cose sarebbero potute andare diversamente…
‘’Senza ombra di dubbio non abbiamo sofferto molto e abbiamo avuto una decina di minuti di sbandamento nel finale del primo tempo quando il Portici ha trovato il doppio vantaggio con un calcio d’angolo ribattuto in prima istanza e un tiro su mezza rovesciata. Certo, dispiace aver preso il secondo goal a seguito di una loro ripartenza, ma sono contento che il Real Forio sia riuscito a tenere il campo per quello che sono le nostre possibilità e le possibilità offensive che abbiamo. Non è da dimenticare che sia Chiaiese che De Felice non sono prime punte ed è difficile far salire la squadra. Durante gli ultimi minuti è entrato in campo Massimo De Luise, ma avere a che fare con due difensori espertissimi, per un ragazzo di 17 anni non è facile. Però, ripeto, a me il Forio non è dispiaciuto. Peccato solo l’incapacità di riuscire a recuperare le seconde palle e quindi a non vincere contrasti e rimpalli, costringendo tutti a rincorrere l’avversario nell’arco dell’intera partita. Non è facile sostituire alcuni giocatori con più esperienza,
con altri di sola corsa”.
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