martedì, Dicembre 24, 2024

Pillole estive di 4ward

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Lo sbatto o non lo sbatto?
Parlo del mostro, quello che un tempo veniva impietosamente sbattuto in prima pagina, se necessario, per vendere più copie di un giornale. Nell’epoca dell’informazione globale, laddove la condivisione on line aumenta la visibilità di ciascuna notizia, spesso ci si chiede se sia giusto o meno dare un certo peso ad alcune notizie piuttosto che ad altre. Dalla foto macabra dell’incidente mortale ai nomi di giovani spacciatori, ormai a mio giudizio ci si indigna troppo facilmente. Ero ragazzo quando, negli anni ’70, vennero diffuse le immagini della Renault 4 con il corpo senza vita di Aldo Moro in Via Caetani a Roma. Eppure nessuno si indignò. Anzi… il sentimento più diffuso fu il dolore di un intero Paese a fronte di tanta efferatezza. Così come, prima dell’avvento di internet, uno spacciatore di qualsiasi età, una volta diffusane la notizia dell’arresto, non otteneva sentimento diverso dal biasimo di una società già troppo provata dal fenoneno della droga. Quindi, amici, non trasformiamo la voglia spasmodica di informazione oggettiva in strane forme di tolleranza del reato, tutt’altro che giustificabili nonostante l’età più o meno giovane degli autori. Il nostro sistema giudiziario è già troppo ridicolo di suo.

Sport e denaro
Dollarumma? Chi è costui, se non uno dei tanti sportivi di successo che cavalca l’onda di talento e soldi grazie a un manager capace e senza fronzoli? Non scandalizziamoci più di tanto, amici! Gli sports in cui gira poco o niente denaro si contano sulle dita di una mano e, laddove succede, spesso ci pensa il doping ad indignarci. In Italia non siamo certo le bestie nere, sotto questo profilo. Proprio ieri sentivo di un giocatore di basket NBA neppure troppo top, il quale ha giustificato con un inaspettato zero tituli della sua squadra la rivendicazione di una clausola che gli consentirà, da subito, di trasferirsi alla corte del grande Mike D’Antoni per un quinquennale da trenta milioni di dollari. Tutto il mondo è paese, quindi, e non solo nel calcio. Per cui, evitiamo di prendercela più di tanto. Oppure… spegniamo la tivù e apriamo un buon libro, se ce la facciamo a rinunciarvi.

Istruzione e orientamento
Seguivo ieri, indirettamente, una discussione inerente alle possibili scelte universitarie di un maturando. Sono rimasto atterrito dalla totale mancanza di orientamento dimostrata da questo giovane maggiorenne, che seppur sicuro di superare gli esami di maturità, non aveva ancora la benché minima idea di quale indirizzo scegliere. Un problema, questo, che si verifica in modo ancor più grave, qui ad Ischia, dopo le medie, quando i nostri ragazzi nulla riesce a scuoterli più di tanto oltre gli status symbol del momento e il numero di like ottenuti su Facebook e Instagram, per poi ritrovarsi in una scuola superiore quasi per caso, a seguire l’amico o l’amica del cuore del momento, ma rischiando nella migliore delle ipotesi di chiudere un quinquennio senza alcun progresso culturale e formativo, o -peggio ancora- rimediare una bocciatura e cambiare scuola per uno scossone tanto inutile quanto traumatico. Eccellenze scolastiche delle ex medie ischitane come le dirigenti Lucia Monti, Chiara Conti e Maria Rosaria Mazzella e altre che ora mi sfuggono, rimangono l’ultima spiaggia per dare una svolta alla formazione e, soprattutto, all’orientamento dei nostri adolescenti, tenendo conto anche della rivalutazione delle più importanti tradizioni ischitane che, prima o poi, torneranno a rappresentare un importante volano culturale targato Ischia.

 

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