Francesco Leone | Non era ancora il momento. Ma forse quel momento non arriverà mai. Ischia ha ancora una squadra di calcio ed il merito stavolta non va all’imprenditore isolano di turno od al conquistatore bugiardo da toccata e fuga, bensì ad un nutrito gruppo di tifosi ed appassionati che, coraggiosamente, quasi al limite dell’incoscienza, ha deciso che il pallone sull’Isola Verde aveva tutto il diritto di restarci. Rinascendo. Ed è così che è venuta fuori la Rinascita Ischia Isolaverde, eterogeneo gruppo formato dai supporters organizzati, il “Gruppo Amici del Rispoli” e tanti altri semplici persone vicine ai clori gialloblu, che ieri pomeriggio ha acquisito il titolo di Promozione della Sangennarese per portarlo ad Ischia, sull’erbetta fin troppo martoriata dell’ “Enzo Mazzela”, vicino nei giorni scorsi a restare cattedrale nel deserto, simbolo di una estate torrida e vergognosamente sconvolgente.
Ma ora è tutto molto più lontano, spazzato via dalla azione intrapresa nelle scorse ore fra telefoni ed incontri e conclusa – non negli uffici del Comitato Regionale campano, che è chiuso – soltanto verso le 16:00 di ieri, per spostare tutto alla annunciata serata al Polifunzionale condotta dall’avvocato Alberto Morelli, anch’egli storico tifoso gialloblu. Alla manifestazione sono stati presenti numerosi fra tifosi ed appassionati, pronti a fornire ogni tipo di supporto (economico, pratico e logistico) alla causa, ma anche il Sindaco, Enzo Ferrandino, e l’Assessore allo Sport, Ottorino Mattera.
ENRICO SCOTTI – Apre le danze – per così dire – della serata, la mente consigliera di un progetto che di braccia ne ha davvero tante, ovvero Enrico Scotti. L’ex direttore dell’Ischia Isolaverde è, eprò, subito polemico: “Chiarisco subito il mio ruolo in questo contesto. Io non posso e non voglio fare il dirigente di questa splendida realtà che sta cominciando a muovere i primi passi. Non ho mai avuto rapporti semplici coi tifosi, ma gli stessi mi hanno invitato a coordinare certe cose e, insieme ad altri, siamo riusciti a fare qualcosa che non fa felici tutti gli ischitani. Abbiamo molta gente sta soffrendo per quello che i tifosi sono riusciti a realizzare. Questa è una cosa vergognosa ed indegna. E’ una nemesi che ci ha colpito negli ultimi anni. Io non avevo mai assistito agli scempi accaduti negli ultimi anni, anche se chiunque opera e mette soldi nel calcio merita rispetto. Però, parimenti merita rispetto il territorio e le realtà che operano su di esso”.
Scotti poi guarda al futuro: “Questa è una situazione che a mia memoria non si era mai verificata. Ovvero si riparte da zero. E ciò significa poter andare avanti un po’ più liberamente, ma anche doversi impegnare un po’ di più affinché questo stato di cose venga conservato nel tempo. Si evitino per cui i toni trionfalistici. Il più deve ancora venire. C’è un grande patrimonio di amore per i colori gialloblu, ma per il resto non c’è nulla. Non c’è una società, non c’è nessuna figura all’interno della stessa. Ora l’unico scoglio è rimuovere questa realtà dal girone di Coppa Italia nella penisola sorrentina oppure rinunciare in attesa di, o vere di far aggiornare il tutto. Oggi, comunque, vanno costruiti i dirigenti di questa società. Io non potrò sottrarmi al ruolo, visto che sono ancora capacissimo di intendere tante cose. Ho già preparato uno statuto di una associazione dilettantistica che si chiamerà Rinascita Ischia Isolaverde. E questa è una realtà composita, perché ci sono i gruppi organizzati, quelli del gruppo “Amici Sportivi del Rispoli” e tanti altri tifosi come me. Il presidente è stato già individuato e sarà l’ingegnere Franco Fermo che presto avrà un incontro con i notabili di questa associazione. Poi c’è il dott. Ciro Sorice che sarà una sorta di Amministratore. Ora non pensiamo a come toglierci i sassolini dalle scarpe, per i tanti schiaffi in faccia ricevuti come cittadini del Comune di Ischia. C’erano modi e modi per dire no e per incolpare qualcuno di certe cose. Ischia è stato sempre il centro calcistico dell’isola e non meritavamo certe levate di scudi. Ma ci toglieremo questi sassolini dalla scarpa ognuno per conto suo”.
I TIFOSI – A prendere la parola per i tifosi, in quella che è stata una serata dalla umidità infernale, è stato Pierangelo Pesce, che ha spiegato il senso del passo fatto dai supporters gilloblu: “Volevamo principalmente non far scomparire il calcio ad Ischia, dove è nato e resiste dal 1922. Una settimana fa Ischia non aveva più una squadra di calcio. Non sapevamo cosa fare e volevamo ripartire dalla Prima Categoria. Consigliati da Enrico Scotti, ci siamo trovati al cospetto del prof. Gaetano Scibelli e di Maurizio Pinto che ci hanno dato la notizia che li vedeva vicinissimi ad un titolo di Promozione. Ci siamo attivati subito e dobbiamo ringraziare ad Aldo Marena ed ancora al prof Scibelli che oggi (ieri, ndr) sono andati a Napoli a consegnare i documenti ed a prendere il titolo. Ora sta a noi essere collaborativi, essere più costruttivi, essere meno isolani, perché in molte cose dobbiamo migliorare ed introdurci in un progetto che porti ad esaltare la parte buona dell’ischitanità. Calcisticamente questa cosa non si è mai verificata, ma ora abbiamo la possibilità di farlo. Il discorso nostro è aperto a tutti, non abbiamo preclusioni e voglia di invadere il pensiero altrui. Tutti i pareri che saranno costruttivi saranno bene accetti. Io non voglio sognare ma credo che una Serie D la possiamo immaginare. Da oggi, spero che tutti remeremo dalla stessa parte”.
Scibelli – La sorpresa di tutto quello che si è venuto a creare è stato il prof. Gaetano Scibelli, che ha iniziato a trattare – a fari spenti – il titolo della Sangennarese qualche giorno fa. “Ora non abbiamo bisogno di polemiche, ma di costruire. Non dobbiamo nulla a nessuno e dobbiamo lasciar perdere ciò che è stato ieri, iniziando un nuovo percorso di collaborazione e di intenti. La Serie D sembra una chimera, ma se si fanno i passi giusti in un nuovo clima collaborativo è possibile. Già aver messo insieme la cifra messa insieme per l’acquisizione del titolo non è cosa di poco conto. Di solito queste procedure trovano sempre ostacoli, invece in 24 ore ci sono stati un incontro, una stretta di mano e l’acquisizione di un titolo che una settimana prima sembrava valesse chissà che. Perché i nostri vicini hanno fatto passaggi diversi. Quindi lasciamo perdere le polemiche ecostruiamo una grande società, perchè Ischia ha una grande storia”.
LA TRATTATIVA – Oltre ai tifosi gialloblu, a trattare in titolo della Sangennarese c’era anche un altro gruppo di persone ischitane, capeggiate dal prof. Gaetano Scibelli, che annoverava fra le proprie fila anche Enrico Buono e Maurizio Pinto. La doppia negoziazione in corso stava solo facendo speculare i dirigenti sangennaresi, ma i buoni uffici di Maurizio Pinto avrebbero favorito l’incontro fra i due gruppi (quello dei tifosi e di Scibelli), in modo tale da consentire alla Rinascita Ischia Isolaverde di partire coi suoi buoni intenti da un campionato comunque di prestigio come quello di Promozione. Inoltre, ieri pomeriggio, il prof. Scibelli ed Aldo Marena (rappresentante dei tifosi) hanno stretto tutti gli accordi (già in buona parte raggiunti nelle ore precedenti dal primo) e firmato tutti i documenti necessari al passaggio della società in mani ischitane, ovviamente raccogliendo tutte le firme dimissorie dei dirigenti sangennaresi. Ora, andrà creata una nuova associazione, crearne l’organigramma e, entro il 21 agosto, presentare tutti i documenti necessari – compresa l’autorizzazione comunale per utilizzare uno dei due impianti presenti sul territorio. Formalità, forse. Comunque, una nuova storia è già cominciata.