Gaetano Di Meglio | Carmela Balestrieri, era conosciuta da tutti a Ischia come Lina. 59 anni, originaria di Barano, è stata la prima vittima del terremoto del 21 agosto. Sposata con Antonio Cutaneo, corniciaio e artigiano: condivideva con lui e il resto della famiglia la passione per il mondo presepiale di cui erano veri maestri. Lina aveva avuto quattro figli mentre altri due li aveva adottati. Molto religiosa, era amata da tutti. Catechista dal cammino neocatecumenale la sera della sua morte, insieme al marito era arrivata a Casamicciola. Doveva tenere una catechesi nella chiesa del Purgatorio, il cui ingresso non è però riuscito a varcare.
Una morte triste. Lina aveva appena parcheggiato la piccola auto rossa quanto, il cornicione della Chiesetta (che poi sarà demolita dal sisma) le è rovinato addosso.
Chi scrive è testimone dell’amore di Antonio. Chinato su Lina. Abbracciato con la moglie, tra le pietre e il muro. Al buio. Carezzandole il volto. Sì, carezzandole il volto. Inginocchiato. In silenzio. Con una dignità che non dimenticherò mai. Maurizio Pinto, è arrivato correndo, con i colleghi che si vestivano correndo. Si, perché non erano pronti e sapevano che poco più giù, oltre le pietre, c’erano le rovine con otto dispersi.
Il tempo di liberare la zona dai motorini che intralciavano l’arrivo del 118, la misurazione del battito e poi la corsa verso Via Serrato.
Il racconto degli ultimi minuti di Lina è lo ha raccolto Mauro Iovino dell’Ansa, direttamente da Pasquale Balestrieri, medico e consigliere comunale del comune di Ischia.
«Lina e Antonio sono arrivati nei pressi della chiesa, hanno parcheggiato l’auto. Mia sorella è scesa insieme al marito. Quando è giunta nei pressi della chiesa del Purgatorio c’è stata la scossa di terremoto. Pochi istanti, neanche il tempo di capire cosa stesse accadendo che una parte del cornicione della chiesa le è crollato addosso ferendola mortalmente. Si è accasciata sul selciato – racconta – con vicino il marito che nulla ha potuto. Era come una mamma per noi. Faceva valere e pesare i nove anni che mi separavano da lei e quando morì nostra mamma non ci fu alcun dubbio su chi in famiglia la potesse in qualche modo ‘sostituire’: quella fu sin da subito Lina”,
La seconda vittima, rimasta sepolta nella casa crollata in località Maio, sempre a Casamicciola, si chiamava Marilena Romanini, 65 anni, nata a Brescia, ma residente a Monte San Giusto (Macerata). La Romanini era sull’isola in vacanza. Lo scorso anno era stata al vicino hotel Vinetum – racconta il proprietario dell’albergo – poi quest’anno la decisione di prendere in fitto l’appartamento dove si trovava ieri sera. Marilena Romanini amava l’isola d’Ischia, in particolare Casamicciola e per questo aveva deciso di passarvi un lungo periodo di vacanza sull’isola.
Per dare l’ultimo saluto a Lina e Marilena dovremo attendere gli esiti delle indagini della Procura di Napoli anche per conoscere se verrà eseguita l’esame autoptico sui corpi o il pm Borrelli deciderà di evitarlo. Nel frattempo, però, è Antonio Cutaneo, il marito di Lina che ha diffuso il “dolce testamento”.
«All’associazione Largo dei Naviganti. “Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?” Così nel Vangelo di Luca, Gesù parlava ai discepoli tristi e scoraggiati sulla via di Emmaus, i quali però dopo l’incontro con il Signore tornarono a Gerusalemme pieni di gioia annunciando “abbiamo incontrato il Signore è risorto!”
Il Signore ha voluto per Lina premiare una vita di santità con il martirio immersa nella preghiera e con la parola di Dio tra le mani durante l’ottava dell’Assunta davanti alle rovine della Chiesa. Ho rivissuto la scena del calvario tenendo tra le mani il corpo martoriato e il volto pieno di sangue, ho visto il volto sofferente di Cristo mi sono sentito come Giovanni ai piedi della Croce insieme alla Madonna ma Cristo ha vinto la morte per cui accolgo la vostra decisione di sospendere la festa, ma non la posso condividere pensando al testamento spirituale, anche se solamente verbale, di Lina la quale diceva quando succederà, i giornali parleranno di me, aspettare tre giorni per i funerali e alla fine organizzare una grande festa.
Ttutto si sta avverando, tutti i giornali d’Italia stanno parlando di lei, per i funerali passeranno minimo i tre giorni che preannunciava, ma considerando le proporzioni che sta assumendo l’avvenimento sarebbe impossibile organizzare una tale festa. Quale occasione migliore della festa della bambinella, quale luogo più adatto della spiaggia della Mandra, il vecchio Borgo, il carcere del mare e del Castello per realizzare un simile evento, quale modo migliore che dedicare a Lina la Santa messa nel giorno dedicato alla Madonna bambina e quale emozione sentire il canto della bambinella e in esso quale dedica migliore pensando a Lina in paradiso nel passo del canto “Quant è bella sta nennella, fa li santi nnammura’”
Mettetevi subito a lavoro e realizzate una grande festa evitando però come lei spesso contestava il difetto dell’abitudine e dell’approssimazione, ve lo chiedo nel nome del Signore nostro Gesù Cristo e per una stella in più di cui si arricchisce l’associazione, ricordatevi che chi mette mano all’aratro e si volge indietro non è adatto per il regno di Dio. Che il Signore benedica tutti gli amici e li guidi nel santo lavoro!
Antonio e Lina Cutaneo e figli»