Paolo Mosè | Se è stata decisa la sua presenza ad Ischia, è perché ai massimi vertici della procura della Repubblica si è inteso scegliere uno dei magistrati inquirenti più preparati e con una grossa capacità ed esperienza nel coordinare il lavoro degli altri sostituti. E’ sbarcato ad Ischia per dirigersi a Casamicciola, teatro del terremoto che ha provocato morte e drammi familiari. E’ Giuseppe Borrelli, il magistrato inquirente che in questa fase coordinerà le indagini, ed è affiancato del sostituto della sezione urbanistica Caroppoli. Mentre Borrelli è da tutti conosciuto negli ambienti giudiziari come il magistrato che si occupa delle più delicatissime indagini che sono state svolte nei confronti delle più spietate organizzazioni camorristiche presenti nel circondario della Corte di Appello di Napoli. Svolgendo il delicatissimo ruolo di procuratore aggiunto della Dda dividendo il compito e la responsabilità con l’altro aggiunto Filippo Beatrice. E’ una scelta importante proprio per la delicatezza del fenomeno che si è scatenato alle 20.57 di lunedì scorso e che ha messo in ginocchio totalmente la parte alta del comune di Casamicciola e in parte quello limitrofo di Lacco Ameno, che comunque ha subito meno danni.
LE DUE VITTIME
I magistrati inquirenti sono ad Ischia proprio per mettere a fuoco tutto ciò che si è consumato in quei pochi istanti. Per stabilire quali iniziative intraprendere per accertare la verità dei fatti ed in particolare le cause che hanno provocato crolli. Le cui conseguenze hanno portato al decesso di due donne. La signora ischitana, che si trovava a passare nelle vicinanze della chiesa parzialmente crollata, è stata attinta da grosse pietre staccatesi che l’hanno colpita alla testa. Dopo un’agonia di circa venti minuti è spirata tra le braccia di alcuni soccorritori giunti sul luogo dell’evento. L’altra era una turista che era ospite di un’amica e che si trovava all’interno di un’altra abitazione anch’essa crollata. Il suo corpo è stato recuperato dopo che i soccorritori hanno estratto l’ultimo bambino, Ciro di 11 anni, per poi recuperare in tempi rapidissimi la salma della donna. I due corpi sono ancora all’ospedale “Anna Rizzoli” di Lacco Ameno in attesa delle determinazioni della procura della Repubblica. E il procuratore aggiunto Borrelli con il suo sostituto sono ad Ischia per un confronto con gli investigatori presenti in massa ai massimi livelli, con questore e comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri accompagnati dal dirigente del commissariato e dal capitano della locale Compagnia. Mettere a punto la strategia per valutare soprattutto quali possono essere le ipotesi iniziali per procedere ad una indagine che sia la più meticolosa possibile. Al fine di individuare se sussistono responsabilità personali di chi avrebbe dovuto prendere iniziative e non lo ha fatto; di chi era a conoscenza del pericolo che incombeva in località Maio e La Rita a Casamicciola e la zona alta del Fango per Lacco Ameno. Ma quel che più interessa l’ufficio della Procura è il danno incalcolabile che si è consumato in pochi secondi nella cittadina termale. Perché lì si sono consumati i fatti più gravi e che hanno portato al decesso delle due donne. E poi ci sono le lesioni più o meno gravi che hanno subito decine di persone, costrette a dover ricorrere alle cure dei sanitari. Mentre per altri la situazione sanitaria si mostrava più complessa, ma comunque nessuno dichiarato in pericolo di vita. Capire innanzitutto se oltre al disastro colposo che noi abbiamo pubblicato nel servizio di ieri, sussiste anche l’ipotesi di omicidio colposo. Se da questo confronto dovesse emergere un’imperizia, negligenza, imprudenza da parte di qualche istituzione o singolo soggetto deputato alla verifica del territorio, il primo atto sarebbe obbligatorio. Disporre la perizia autoptica dei due cadaveri, da eseguirsi presso la struttura del II Policlinico di Napoli. E nominare soprattutto il patologo e i suoi stretti collaboratori che avranno il compito di eseguire un esame approfondito per cercare le cause esatte del decesso. E siccome ci troviamo di fronte a un atto irripetibile, in questo caso la procura della Repubblica è in qualche modo “costretta” ad individuare (dopo una prima ricognizione) i possibili soggetti che possono aver avuto una responsabilità e sarebbero rimasti in “silenzio”, senza muovere un dito per evitare che l’evento accadesse. In questo caso si è sempre riaffermato che è un atto dovuto. Per consentire a queste persone che ricevono prima dell’autopsia l’avviso di garanzia con la ipotesi esatta di reato, di poter farsi assistere da un proprio patologo di fiducia e da un legale. Per ottenere tutte quelle garanzie che il codice prevede in casi del genere. E si attenderà che il patologo concluda l’accertamento sui due corpi e depositi la perizia rispondendo ai quesiti che gli sono stati posti all’atto della nomina dal pubblico ministero. E’ chiaro che in questi casi, durante l’esame esiste un confronto tra le varie parti e vi può essere divergenza e comunque i risultati a cui giungono i medici (sia dell’accusa che per la difesa) potranno essere meglio spiegati nelle rispettive relazioni.
VERIFICHE SUI MATERIALI
E’ assai probabile, stando ai rumors, che l’ufficio di Procura scelga anche di valutare questa ipotesi mettendola in pratica proprio per avere un ventaglio di indagini più ampio. Perché è certo che si procederà anche per il reato di disastro colposo. Senza escludere, ovviamente, altre ipotesi che potrebbero emergere dal confronto tra gli investigatori. Ma c’è di più. Non si andrà ad analizzare solo l’aspetto sanitario, ma è quasi certo che il procuratore Borrelli e il suo sostituto che si occupa dei reati ambientali e urbanistici possano decidere (ma questo è sicuro) di nominare una bella schiera di consulenti esperti. A cui demandare il compito di valutare il materiale utilizzato per costruire quelle abitazioni sprofondate con un colpo secco di terremoto. Per capirne la consistenza del materiale, la percentuale di calcestruzzo utilizzato. Dalle sole foto emerge un dato inconfutabile: non si intravede in diverse strutture la presenza di ferro, che è un elemento essenziale per costruzioni più sicure e che hanno la forza di mantenere uniforme l’intera struttura per evitare che al primo colpo sussultorio od ondulatorio venga già tutto. Per farla breve, se sono state costruite abitazioni in cemento armato. Ma questo comunque non basta a garantire la consistenza della struttura in eventi particolarmente complessi come può essere il terremoto.
E’ certo che una risposta arriverà in tempi brevi da parte dei magistrati inquirenti. Ma ciò che più “preoccupa” tutti coloro che sono in qualche modo interessati a questo evento drammatico, è conoscere verso chi o verso cosa l’indagine si indirizzerà. Certamente è prevedibile che qualche amministratore attuale o di vecchia gestione venga chiamato a chiarire i propri comportamenti tenuti soprattutto nel comune di Casamicciola, nonché un po’ più sfumato in quello di Lacco Ameno. In quest’ultimo comune non ci sono stati dei veri e propri crolli ma tante abitazioni lesionate, molte delle quali non più agibili. E la presenza del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli sta a significare che in questa fase di inizio di indagine, si è scelta l’esperienza e la professionalità di un magistrato che sa districarsi in eventi complessi e difficili. Quale può essere un terremoto che provoca morte e feriti e soprattutto distruzione di pezzi del territorio. Basti pensare che in località La Rita a Casamicciola la potenza distruttiva del terremoto che ha raggiunto la faglia per poi esplodere, ha tagliato in due una stradina (come se qualcuno avesse utilizzato il coltello per tagliare in modo perfetto) ed ha percorso decine e decine di metri per poi sviluppare ulteriormente la sua forza distruttiva abbattendo alcune abitazioni, anch’esse realizzate decine e decine di anni fa. E’ un segno tangibile della sua capacità distruttiva. Molti si chiedono e rivolgono domande sulla forza del terremoto. E’ chiaro che nel punto esatto dell’epicentro ha sprigionato una forza di 4.0 della scala Richter ed ha percorso 5 chilometri per poi sprigionare la sua forza in quel fazzoletto di terra dell’isola d’Ischia. Ma con quale potenza ha sfondato il terreno e ha distrutto le case? Dovendosi incuneare in una faglia che si è ristretta. E per dimostrare la sua forza, si è udita una vera e propria esplosione che si è propagata in quasi tutta l’isola d’Ischia. Qualcuno si chiede: è possibile che la sua massima potenza possa aver sforato i 4 gradi della scala Richter all’atto dell’esplosione udita? Agli esperti l’ardua risposta.
AL SETACCIO LE PRATICHE EDILIZIE
I magistrati poi passeranno al setaccio le pratiche che sono custodite negli Uffici tecnici dei comuni di Casamicciola e Lacco Ameno di tutte le singole strutture che sono state attinte e fortemente danneggiate dal terremoto per capire quando sono state realizzate, da chi e quali sono stati gli interventi adottati dai vari responsabili comunali. Capire, insomma, se siamo in presenza di immobili abusivi o parzialmente ampliati senza essere stati debitamente autorizzati dai vari organismi deputati a farlo. E nel caso affermativo quali provvedimenti sanzionatori sono stati adottati. Più comunemente si ordina da parte del Comune la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi, che deve avvenire nello spazio di novanta giorni dalla notifica. Che può essere impugnata dinanzi ai giudici amministrativi del Tar Campania. E se ci sono state da parte di questi ultimi delle decisioni di accoglimento o di rigetto. E in entrambi i casi gli investigatori intendono sapere quali sono state le successive iniziative intraprese dai responsabili degli Enti locali. Solo dopo aver avuto un quadro così preciso si potrà procedere ad uno screening della situazione presisma e ciò che è accaduto dopo il terremoto. Conoscendo la intelligenza e capacità investigativa del procuratore aggiunto Borrelli nulla sarà lasciato al caso e si procederà a vagliare le singole posizioni con estrema attenzione. Senza farsi influenzare da ciò che viene distribuito da certi organi d’informazione o da personaggi noti che compaiono in ogni tragico evento. I quali sono abituati a diventare accusatori e giudici al tempo stesso senza svolgere un costante controllo di ciò che si affronta. Dimenticando, a volte, che la colpevolezza o innocenza di una istituzione o di un singolo personaggio è demandata soltanto al giudice. Quello del dibattimento, come sancisce la Carta costituzionale.
Nelle prossime ore capiremo quale sarà l’indirizzo dell’indagine e quali potranno essere i potenziali indagati che dovranno attrezzarsi per difendersi dalle accuse. Un’indagine che rimarrà in piedi a lungo prima della sua conclusione e potrebbe anche definirsi per tutti o per alcuni con una richiesta di archiviazione e per altri una richiesta di rinvio a giudizio che dovrà essere vagliata da un giudice dell’udienza preliminare.
Benissimo, è necessario passare al setaccio le pratiche edilizie, di tutta l’isola!!!
Buon lavoro Dottore!