Gaetano Di Meglio | Caro Paolo Ferrandino,
ieri mi hai chiamato per sollecitarmi a volere il bene della mia isola. Ti ho risposto che io amo questa terra e che il mio amore si dimostra attraverso quello che scrivo. Certo, poi ci sono i dj (diventati tali solo ora che ci stanno i cd perché il vinile era troppo difficile) che non sanno leggere, ma questa è un’altra storia.
Ebbene, caro Paolo Ferrandino, siccome io amo la mia isola e la amo interamente ti spiego cosa avrei fatto io se fossi stato un amministratore pubblico del comune di Ischia. E ti prego di leggere questo pezzo con molta attenzione. Siediti comodo, apri la finestra che affaccia sul porto e concentrati. Perché, amico mio dalla bella vena rossa, ti spiego perché amo Ischia.
Il corteo storico di Sant’Aessandro, da sempre promosso male perché legato ai problemi di famiglia di Napoleone oggi non si sarebbe dovuto svolgere. Come amministratore avrei precettato tutta l’organizzazione, avrei esautorato da ogni decisione il buon medico di Sant’Alessandro e avrei imposto che con il corteo di Sant’Alessandro si riaccendesse la luce del nostro turismo. Paolo, sei un estraneo in quella scema oligarchia degli uomini piccoli che ci amministra. Uomini piccoli che non hanno amore per il loro paese ma solo per la loro, piccola e insignificante, storia personale.
Il corteo di Sant’Alessandro,arrivato alla sua 35esima edizione, l’appuntamento con la storia sarebbe dovuto essere l’evento della nostra ripartenza. L’accensione del nostro turismo. Ma caro Paolo, tra di voi non ci sono persone che pensano al bene collettivo ma solo a piccolezze (quelle tipiche che racconto ogni giorno) e che, anche in questo caso, avete reso conferma.
Paolo, se io fossi stato un amministratore pubblico avrei reso una insipida festa di paese promozionata male e organizzata in base ai 70 euro da incassare per gli abiti della Tosone nel “Corteo più bello del Mondo”.
Seguimi perché ti porto per mano. E scusami il tono di saccenza, ma sono schifato.
- Avrei spostato l’evento a sabato prossimo, sabato 2 settembre. Così avrei rispettato il dolore del funerale di oggi e avrei concesso al corpo di Marilena Romanini di essere seppellito nel suo paese. Invece, grazie a voi, noi staremo a sparare i fuochi pirotecnici e la salma della vittima del terremoto viaggerà in autostrada. Portatevelo sulla coscienza.
- Avendo avuto sette giorni in più, invece di un manifesto 70×100 che nessuno vede, avrei speso 100mila euro della tassa di soggiorno per realizzare una campagna pubblicitaria su tutti i giornali d’Italia, qualcosa in tv e molto sui social. Avremmo pubblicizzato l’evento che segnava la rinascita di un’Isola (intera) che reagisce ad un terremoto che ha colpito un’isola (intera). Solo gli uomini piccoli, che dimenticano di essere dei semplici SOPRAVVISSUTI (ignoranti ed arroganti), infatti puntano il dito sulla cartina.
- E avendo sette giorni in più e avendo una campagna di promozione avrei invitato a partecipare al corteo della storia di Ischia tutti quelli che amano Ischia. I cittadini onorari di Ischia Licia Colò e Sal Da Vinci, Erri De Luca. Gli amici di Ischia a partire da Andrej Longo, dai campioni Gianni Sasso e Saverio Cigliano, l’allenatore dell’Inter Gianni Martusciello. Avrei chiesto a Sarri di sfilare con noi. A De Laurentis di consentire ai calciatori (qualcuno) del Napoli di essere testimonial. Avrei chiesto a tutti gli amici famosi che amano Ischia a parola di dimostrarlo con i fatti. Avrei chiesto a Sabrina Ferilli di essere la nostra Vittoria Colonna per una sera. Avrei chiesto al Franco Cavallaro di portare ad Ischia gli inutili premiati con le mattonelle. Avrei chiesto ad Ornella Muti e Naike Rivelli di sfilare con noi e ancora Lina Sastri, Lucianna De Falco, Giuseppe Ferrandino. In vista del suo nuovo set e delle sue nuove riprese avrei chiesto a Muccino di darci un aiuto. Perché, caro Paolo, i terremotati hanno bisogno di aiuto. Il turismo terremotato non dal giornalismo, ma dal terremoto quello vero che ha ucciso SOLO due persone ha bisogno di aiuto. E chi non lo chiede dimostra non la sua dignità, ma sua ignoranza.
- Avrei chiesto ai giornali, invece di picchiarli e cacciarli come fate voi, di parlare di questo evento. Della marcia di Ischia che rinasce dalla macerie. Che mostra il suo lato più bello. Che mostra la sua bellezza, la sua natura ma che, soprattutto, mostra la sua forza, la sua dignità, la sua fierezza, il suo dolore. E la sua voglia di riscatto.
- Bene, caro Paolo, dopo aver organizzato questo corteo pieno di amici famosi disposti a metterci la faccia, e credo sarebbero stati in tanti, avrei chiesto nuovamente alle tv nazionali di riempire la nostra isola con le loro telecamere.
- E con questa organizzazione, caro Paolo, avrei chiamato tutti gli albergatori dell’isola d’Ischia e li avrei costretti a predisporre un unico last minute per il week-end dell’1, del 2 e del 3 settembre. Un unico prezzo per tutti gli hotel. I più grandi investono a favore dei più piccoli.
- Vedi caro Paolo, avrei costretto Emanuele D’Abundo, Salvatore Lauro e Aiello della Snav a partecipare a questo grande evento con una tariffa speciale. Avrei invaso le radio napoletane per far tornare ad Ischia gli amici della città che, di solito, stanno qui da noi. A trascorrere l’ultimo week-end di agosto. Vedi caro Paolo, questo significa amare Ischia.
- Vedi caro Paolo, scrivo a te perché altri interlocutori validi ad Ischia non ne trovo, questo era il modo di reagire al terremoto. Non quello arrogante di Enzo Ferrandino. Non quello codardo di Giovan Battista Castagna. Non quello violento di Peppe Silvitelli. Questa doveva essere la reazione del popolo di Ischia se, questo popolo, fosse stato governato da una oligarchia di teste pensanti e non, invece, di amanti del consenso.
- Caro Paolo, avrei chiesto a tutti gli hotel dell’isola non crollati di pubblicare le foto dell’evento sulle loro bacheche facebook. Chiedere ai clienti più affezionati di tornare per il week della rinascita. Per partecipare ad un evento unico che racconta al mondo solo due, semplici concetti: “non vince la paura” e “non lasciateci soli”. Sono queste, e solo queste, le leve che oggi siamo chiamati a muovere. Ischia è bella e non ha bisogno di Enzo Ferrandino che pubblica le foto di Cavagrado. Ischia è nota per sia per le terme sia per l’abusivismo. Sia per la corruzione sia per il mare e il sole. Sia per l’essere “vulcanica” sia per essere terra di accoglienza.
- E avremmo potuto organizzare, venerdì, una grande pre-festa. A Buonopane con il Pizza Festival, iniziativa cento e lode, che va ripetuta.
- Caro Paolo, avremmo riempito gli alberghi e le case, avremmo dato un segnale forte alla Italia intera. Avremmo realizzato il più grande spot mai fatto per la nostra isola. Saremmo stati orgogliosi. Avremmo invaso il web con mille dirette, con un milione di selfie e avremmo fatto parlare il MONDO di Ischia.
- Caro Paolo, questo è amare Ischia. E voi non lo avete fatto.
Fatevi Sant’Alessandro, voi, i vostri votanti e i quattro turisti che sono rimasti. Buona festa a te, Paolo.
Obiettivamente, stiamo parlando di Paolo Ferrandino. Un politicotto che resta aggrappato alla sua poltrona e ad una casta che negli anni non è stato in grado di migliorare in alcun modo la situazione del Comune di Ischia.
E qui, sottolineo, non critico la politica. Critico gli uomini della politica isolana.
Bravo direttore!!
Hai dato una bella lezione a Paolo Ferrandino, ma consentimi di sottolineare che non è particolarmente difficile castigare uno degli amministratori più indegni della storia politica dell’isola d’Ischia.
Da uno come lui che non ha mai fatto mistero di utilizzare la carica pubblica esclusivamente come ” vetrina per il suo studio professionale”, non si possono accettare lezioni di moralità nè tanto meno di sensibilità.
Lo condanna la sua storia politica che sancisce che lui più di ogni altro non ha mai dimostrato di voler bene a Ischia….
Per quanto riguarda gli organizzatori della festa di Sant’Alessandro,anzichè dare sfogo al loro narcisismo, avrebbero fatto bene a prendere esempio da don Carlo Candido e regolarsi coma ha fatto lui diligentemente con i festeggiamenti del nostro santo patrono.
Ma se proprio non intendevano astenersi,avrebbero dovuto fare quello che hai suggerito con arguzia al punto 3 della tua brillante arringa contro i “pecoroni”.
Giustissimo!!!!!maledette teste vuote accattone e parassite….siete la vergogna della razza italica ad ischia così come in tutto il resto del paese
bravo Direttore,
hai scritto delle parole bellissime, ho ancora i brividi dettati dall’emozione di leggere parole cosi’
piene di amore verso questa isola.
Dato che non si può o non si vuole fare questo evento per Sant’Alessandro, lo si potrebbe fare tra venti giorni in occasione della ricorrenza dell’apertura del porto di Ischia (dovrebbe essere il 17 settembre se non sbaglio).
Si potrebbe coinvolgere anche la ‘Ndrezzata.. però per favore risparmiateci i disc-jockey e i presentatori invasati che abbiamo visto durante la campagna elettorale del sindaco sausicciaro/gelataio!
E c’hai ragione, caro Gaetano, c’hai ragione…
Caro Direttore hai ragione ! La festa di Sant’ Alessandro mi sembra un forzatura averla fatta oggi ! Anche quando parli Che troppa legata alla famiglia Napoleone Che ripeto non sono i fondatori della festa ! Non voglio criticare i vestiti Che sono fatti dalle mani fattade della Sisina , ma tutto ciò Che c’entra con il Borgo di Sant’Alessandro Che anticamente era abitato da gloriasiden contadini . La cosa absurda é Che a sant’ Alessandro cé il lutto Niente bandierine e bancarelle mentre al castello e al porto si festeggia . Guardate Che il lutto é di tutti !!!!