domenica, Novembre 24, 2024

Terremoto ad Ischia, il mistero dell’epicentro: prima ad ovest, poi a Nord… uno spostamento “politico”?

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Dal sito www.massimocoppa.it  |  Il terremoto che ha colpito ieri sera l’isola d’Ischia, dove vivo, presenta degli aspetti misteriosi su cui credo sia il caso di fare il punto.
Poco tempo dopo la scossa che mi ha fatto sobbalzare sul divano, in rete si diffondeva la notizia, data dalla sede romana dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, e rilanciata da agenzie di stampa e siti web d’informazione, che l’epicentro fosse in mare, ad ovest di Punta Imperatore: un promontorio di Forio, Comune occidentale dell’isola d’Ischia. Più precisamente: ad un chilometro di distanza dal Faro di Punta Imperatore.
Di seguito, un’immagine diffusa dallo stesso INGV (il sondaggio a cui si riferisce la didascalia non influisce sulla localizzazione dell’epicentro). [figura 1]

figura 1

Quindi, ricapitolando, l’epicentro era in mare ad occidente dell’isola d’Ischia, nei suoi immediati pressi. Si attribuiva al sisma una potenza di 3,6 gradi della scala Richter.
Dopo un paio d’ore, senza ufficialmente fare riferimento alla precedente localizzazione, si modificava la potenza, elevandola a 4. Cominciavano polemiche, in rete e sui media, per questo ritocco al rialzo. Addirittura, secondo il servizio geofisico americano, saremmo oltre i 4 gradi.
Tuttavia NESSUNO ha notato che l’INGV, probabilmente su input della sua propaggine napoletana, l’Osservatorio Vesuviano, ha spostato anche l’epicentro, localizzato adesso a nord dell’isola d’Ischia, come si vede nell’immagine seguente, presa dal sito dell’Osservatorio Vesuviano. [figura 2]

figura 2

Dunque, non più a ovest di Ischia, ma a nord. Questo spiegherebbe, in effetti, perché i maggiori danni si siano verificati nei Comuni settentrionali dell’isola, cioè Casamicciola Terme e Lacco Ameno.
Tutto chiarito, dunque? Non proprio.
Si ha come il sospetto di un aggiustamento “politico”.
Quando ho appreso della prima localizzazione, nel mare di fronte alla zona Punta Imperatore-Citara, ho pensato che tutto avesse un senso, alla luce dei dati, seppur frammentari, disponibili su più livelli di conoscenza.
Mi spiego meglio.
Un geologo ischitano, anni fa, affermò pubblicamente che sotto i fondali marini di quella zona c’è un’intensa attività magnetica, probabilmente spiegabile con la presenza di masse magmatiche in movimento, contenenti metalli.
Ma quella zona, grazie ai contributi di due giovani ricercatori isolani, sta assumendo un’importanza dovuta ad una storia assolutamente particolare.
Giulio Grablovitz era uno scienziato autodidatta triestino, che arrivò a Casamicciola Terme dopo il disastroso terremoto del 1883 e vi restò tutta la vita, creando l’Osservatorio Geofisico locale. Sismologo in tempi pionieristici, è una figura abbastanza conosciuta a livello locale (e non solo), avendo lasciato il segno nella messa a punto di sismografi ante litteram e nella spiegazione di particolari maree tipiche del Golfo di Napoli. Tuttavia il pronipote Paolo Capuano ha scoperto e parzialmente rivelato, in pubbliche occasioni recenti, materiale d’archivio rimasto alla sua famiglia e finora sconosciuto, nel quale si apprende di studi particolari del Grablovitz, relativi a misteriose luci sottomarine, a volte associate a boati, che si verificavano ad ovest dell’isola d’Ischia, quindi anche nella zona di Punta Imperatore.
Il governo italiano ha sempre contrastato queste ricerche del Grablovitz su argomenti non ortodossi, arrivando ad attribuire luci e boati a mine austro-ungariche durante la Prima Guerra Mondiale. Mine austro-ungariche nel Tirreno?! Una tesi ridicola, a dir poco.
Ancor peggio andò durante il fascismo. L’OVRA, la polizia politica segreta, sequestrò un’enorme quantità di materiale dello studioso, relativamente a questi eventi.
C’è sempre stato, dunque, un interesse delle autorità a coprire questo tipo di fenomeni ed a scoraggiare indagini su di essi.
A dare man forte al Capuano c’è Salvatore Marino Iacono che, nel suo libro “Epomeo, figlio di Agarthi”, punta l’attenzione su un’intensa attività di avvistamento di oggetti volanti e sommersi non identificati, sempre nella zona aero-marina ad ovest di Ischia.
Ricapitoliamo le fila del discorso.
Nel mare ad ovest dell’isola d’Ischia, nelle sue immediate vicinanze, sin dai primi anni del Novecento si avvertono misteriosi boati e si avvistano ancor più misteriose luci.
La geologia contemporanea ci dice che in quella zona ci sono forti anomalie magnetiche e sottolinea la probabile presenza di masse magmatiche.
Il 21 agosto 2017, alle 20.57, si verifica una forte scossa di terremoto che viene localizzata inizialmente proprio ad ovest di Ischia, proprio in quel tratto di mare.
C’è un collegamento tra il sisma ed i fenomeni sopra ricordati?
Chissà.
Certo è che i sismologi, senza spiegare il motivo della prima localizzazione, la spostano da questa “problematica” zona ovest ad una più tranquillizzante zona nord. Si potrebbe pensare che lo spostamento sia stato effettuato distorcendo la realtà dei fatti, per non fornire altri collegamenti tra le misteriose vicende di quell’area ed il terremoto di ieri sera. Si potrebbe supporre che le autorità abbiano imposto l’ennesimo depistaggio di fronte a fenomeni che non devono essere conosciuti dall’opinione pubblica, che non devono essere indagati, che devono essere degradati al livello di sciocchezze, fole, fantascienza per i creduloni.

AGGIORNAMENTO
Contrordine, compagni!
Come se niente fosse, dopo i dubbi espressi da un luminare come il prof. Luongo, oggi pomeriggio (25 agosto, QUATTRO giorni dopo il sisma) l’Osservatorio Vesuviano afferma che rifatti i calcoli, utilizzando altri modelli, l’epicentro del terremoto è… a Casamicciola, sotto Piazza Maio, come ipotizzato dallo studioso e come è sempre, storicamente stato, per i terremoti ischitani.
Forse sarebbe il caso che qualcuno desse le dimissioni? Per esempio la direttrice dell’Osservatorio, la quale aveva detto che la sismicità di Ischia non è poi questo gran che…

1 COMMENT

  1. Scusate, ma fatemi capire. Se da tempo si sa che esiste una zona ad alto rischio terremoto, quindi rischi di morti e feriti, come mai in questa zona sono stati costruiti edifici e case, e per di pù senza materiali anti sismici?
    Fa proprio paura recarsi in vacanza sull’isola d’Ischia pensando che forse si affitta una casa a rischio crollo.

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