Ida Trofa | Salvare prima vite umane, mettere tutti in sicurezza e trovare a tutti gli sfollati un alloggio ed infine restringere il più possibile l’ambito della zona rossa”. Sono questi i passaggi che, al momento, tracciano il percorso descritto dal sindaco di Casamicciola, Giovan Battista Castagna per superare “l’emergenza Casamicciola”.
Con Castagna, sulle cui spalle grava la responsabilità di 2400 persone, abbiamo tentato di tracciare un primo, sommario, quadro dell’attuale stato di cose, toccando i punti sensibili del dramma casamicciolese e le varie questioni che attanagliano una comunità smarrita ed in cerca di risposte.
Sindaco la priorità in questo momento è un appello alla popolazione a lasciare la Zona Rossa e trovare una sistemazione. Vuole spiegare alla gente perchè?
“La zona rossa è stata delimitata perchè pericolosa. Per la sicurezza dico questo: cercate di transitare il meno possibile, cercate di prendere solo lo stretto necessario e scortati dai vigili del fuoco. Io capisco l’affetto e tutto il resto, ma non è possibile restarvi. E’ una zona molto pericolosa, ma non perchè lo dico io, ma lo dice la legge.”
Il prossimo passo, dopo la proclamazione dello stato di emergenza di 180 giorni, è la rimozione delle macerie e il puntellamento. Perchè vi è questo ritardo?
“Non vi è un ritardo. Il primo materiale è stato preso, poi per poter puntellare e mettere in sicurezza, o demolire e mettere in sicurezza c’è bisogno di fare dei passaggi. Non posso di punto in bianco farlo. Lì dove vi era da demolire un muretto siamo subito intervenuti con un puntellamento sommario per mettere in sicurezza, un passaggio che va bene, ma dove si deve fare una struttura che libera una via di accesso, lì ci vuole una procedura che certamente non è solo burocratica, ma tecnica che effettivamente ha la sua valenza. Anche il come intervenire, come puntellare e stabilire se è necessario demolire o meno… non si può ad esempio decidere di demolire un fabbricato senza un iter. Questa volta non è la burocrazia che ci rallenta, ma sono i giusti passaggi tecnici che bisogna fare per giungere poi alla liberazione di un asse viario e mettere in condizione le persone di passare senza correre rischi ed anche tante altre attività commerciali che non sono state colpite ma sono in ginocchio economicamente perchè chiuse.”
Quando prevedete di puntellare e rimuovere le macerie?
“Secondo me a breve verrà fatto un intervento in via Spezieria, così che le persone potranno accedere da lì a via dott. Verde e Santa Barbara. Lì sono stati individuati 27 fabbricati, tutto l’asse viario di via Spezieria, piazza Majo e via Montecito. E di questi fabbricati si sta andando a capire con i tecnici dei vigili del fuoco quali sono quelli da puntellare, mettere in sicurezza o demolire.”
Avete individuato l’area dove depositerete gli inerti? Vi appoggerete a Lacco Ameno o dove?
“Se vi è necessità, stiamo portando tutto alla 167 a Lacco Ameno.”
Le polemiche di questi giorni sono anche rivolte alle parole del commissario Grimaldi che ha dichiarato che non vi sarà ricostruzione in luoghi a rischio. Stante la pericolosità dell’area, lei cosa ritiene, si potrà ricostruire o meno nell’area colpita dal sisma?
“Effettivamente se mi si chiede se in una area ad alto rischio si può costruire, io da tecnico dico no.”
Allora la California o il Giappone dovrebbero essere completamente spopolate?
“E’ chiaro che prima di dire certe cose bisogna accertarsi se questa affermazione fatta da me è giusta. E’ chiaro che Casamicciola è zona sismica… in California o Giappone hanno trovato come costruire con tecniche adeguate, e le troveremo anche qui. La scienza delle costruzioni è un qualche cosa che si esprime proprio in questi momenti. Costruire dove è semplice non ci vuole una scienza, lì dove vi è un rischio acclarato e da certificare, la scienza dirà come e in che modo costruire.”
Quindi passata la fase dell’emergenza, si aspetterà la finanziaria per capire gli iter?
“Sì. I passaggi sono questi. Ora bisogna provvedere al ricovero delle persone, di tutte queste persone che hanno subito un trauma enorme. Queste persone devono trovare ristoro presso alberghi, un appartamento o persone che possono ospitarli, di modo che viene ricostruito il focolare della famiglia e “dimenticare” anche se è difficile. Cerchiamo di pensare prima alla necessità degli alloggi, poi tutto quello che deve venire per la ricostruzione, verranno.”
Oltre i sei mesi dichiarati dell’emergenza la popolazione ha bisogno di sapere come e per quanto tempo riceverà aiuti ed assistenza, si sente di fare una stima sui tempi?
“Noi tutti dell’amministrazione, fino all’ultimo operaio del comune, ci stiamo operando per stare vicini alla popolazione, come devo dire anche le altre amministrazioni hanno fatto sentire il loro sostegno.”
Le persone temono che dopo 6 mesi tutti si dimenticheranno di loro…
“No, non è cosi e non sarebbe giusto. Tu eri con me, ecco mi ricordo, quella notte tra le macerie e la disperazione, quando il presidente mi ha chiamato. Quella notte mi dissi orgoglioso di essere italiano e quello che ho detto a Mattarella è vero! Sono orgoglioso di essere italiano, un paese dove vedo che c’è una forza, un mondo che cerca di salvare vite umane. E’ chiaro che questo significa aiutare anche a trovare nuove soluzioni e non certo abbandonarlo…”
Ma accadde nel 1883, dopo la venuta del Re ogni cosa si concluse con un nulla di fatto…
“All’epoca fu costruita la zona di Perrone, urbanizzandola, chiaro che la storia ha dettato altri tempi. Oggi la macchina dello Stato e le forze dell’ordine e professionisti sono all’opera. Oggi lo Stato è più organizzato per fronteggiare queste cose e tutti noi dobbiamo fare squadra senza far emergere polemiche. Questo lo dico anche a me: forse devo ascoltare di più e avere più pazienza. Con l’aiuto di tutti dobbiamo uscire da questa situazione. Dobbiamo essere uniti e fare squadra. Ne usciremo con l’aiuto di tutti. Non può sempre piovere, Casasamicciola sembra come un cane bastonato che ha subito tante cose. L’ho detto anche al nostro Presidente Mattarella che ci ha dato conforto e rassicurazioni. Dalle parole dobbiamo far seguire i fatti. Fatti che devono dar seguito a delle risposte, ai cittadini non posso dire cose che poi non si avverano. Non voglio passare come chiacchierone.”
E sulla tassazione? E’ implicito il blocco per la zona rossa?
“Di implicito ed automatico in Italia non c’è nulla. Dobbiamo sempre decretare questa cosa, ma è implicito che chi non usufruisce di un servizio, non lo deve pagare. Come anche le attività commerciali che sono al momento chiuse e quelle che indirettamente hanno subito un blocco e subiscono danni irreversibili.”
Insomma, campo libero alle priorità, pazienza attesa e rassegnazione. Dovranno essere questi, d’ora in avanti, gli imperativi che governeranno la vita dei cittadini di Casamicciola Alta, una comunità devastata dal sisma e, ora, smarrita e persa. Pensare alla pubblica e privata incolumità, garantire la sicurezza, sono i primi obbiettivi del commissario per l’emergenza Giuseppe Grimaldi. Poi si vedrà. Il sindaco Castagna, ieri sera, finalmente, nelle zone alte per un inatteso quanto doveroso incontro con i suoi concittadini in ambasce, sarà il primo testimonial di questa “campagna” di persuasione pro gestione della prima emergenza avverso i cittadini che vorrebbero rapidamente e senza vie di mezzo ritornare alla propria vita, alla propria normalità.
Quel che è chiaro, ora più che mai, alla luce di un passato ancora troppo vicino, una eredità pesante che acuisce il disastro di questo 2017, è che servirà più di ogni altra cosa una politica di buon senso, figure autorevoli che diano indicazioni e direttive anche di carattere generale nel post Grimaldi.
Per l’amministrazione del dopo terremoto serve fermezza e metodo. Il pericolo incombente oltre il disastro sono gli inetti e diversamente capaci.
Fondamentale per una auspicata ripresa sarà la regia ed il controllo dopo l’emergenza. Questo è ormai lapalissiano ed emerge anche dalle parole del primo cittadino Castagna.