Gaetano Di Meglio | “Ci tengo a precisare – ci ha detto Don Carlo Candido – ancora una volta, per l’ennesima volta che dei fuochi pirotecnici sparati in occasione della Festa di San Giovan Giuseppe della Croce, noi del comitato, non ne sappiamo niente. Sono tutti privati o persone che personalmente stanno facendo questo. Che la smettessero di dire sciocchezze. Noi abbiamo fatto una scelta coraggiosa e siamo gli unici ad aiutare in maniera sostanziosa sia sotto l’aspetto economico che concreto le popolazioni colpite dal sisma. Lo dico prima, che qui ci sono i soliti stupidi che parlano. Ribadisco, noi abbiamo fatto la scelta di non sparare, questi fuochi che si sentono sono scelta di privati e non possiamo farci niente.»
I toni sono acerbati come la situazione in generale. Purtroppo, però, a questo punto torna urgente fare chiarezza e chiedere ancora maggiori controlli. La dichiarazione di Don Carlo Candido non lascia spazio ad interpretazioni ma resta il rumore e il fumo degli spari che hanno riempito l’aria e rotto la “pace” di questi giorni durante la festa patronale di Ischia Ponte.
Credendo a quanto dichiarato allora bisogna chiedersi se è possibile che cittadini privati possano far esplodere tutti questi fuochi pirotecnici. Senza controllo, senza autorizzazioni e senza una regia. E’ impensabile, infatti, pensare di poter lasciare al libero arbitrio una attività del genere.
E, soprattutto alla luce della dichiarazione di Carlo Candido è quanto mai opportuno ripubblicare la richiesta di Gianni Vuoso mossa al sindaco Enzo Ferrandino: la giunta deliberi di vietare lo sparo di botti senza autorizzazioni. Una delibera che possa contemperare tutte le esigenze, anche quelle del tipico amatore.
E’ paradossale chiedere ed ottenere che l’istituzione non “spari” i fuochi pirotecnici e poi lo si consenta, nei giorni della festa, a chiunque. Abbiamo bisogno di chiarezza e di regole da rispettare.
Scusi, Don Carlo, come mai il programma stesso stampato sui manifesti affissi un po’ ovunque, parlava di fuochi pirotecnici alle 18,30 ed alle 24,00, circostanze puntualmente verificatesi?
“Noi abbiamo fatto una scelta coraggiosa e siamo gli unici ad aiutare in maniera sostanziosa sia sotto l’aspetto economico che concreto le popolazioni colpite dal sisma.” BUUUUUUUUUUUMMMMMMMMMM, lui i botti li spara con la bocca!
Hanno sparato 3 o 4 colpi ad ogni cerimonia che si svolgeva nelle chiese di ischia Ponte ed anche al passggio di qualche nave che è passata vicino al borgo in segno di saluto, il tutto per 6 giorni di fila, chissà quale privato cittadino ha speso il danaro necessario e si è presa tutta questa responsabilità!
Questa volta il comportamento di Don Candido è stato ineccepibile ed esemplare.
Mi consta che Don Candido ha perfino rotto con molti ignoranti ostinati a sparare i fuochi a tutti i costi.
Mi consta altresì che Don Candido è impegnato allo spasimo a favore dei terremotati.
Smettiamola quindi con i pregiudizi ed i luoghi comuni.
Io sto con Don Candido e con le sue scelte corrette, coerenti e coraggiose.
Bravo Don Candido: ” non ti curar di lor ma guarda e passa” …………..
Sono tornato dalle vacanze. Terremoto scampato, lieto di trovarvi belli e pimpanti.
Posso confermare quanto scritto da altri commentatori: lo sparo dei fuochi di artificio era sul programma ed è stato puntualmente eseguito. Evidentemente i manifesti sono stati scritti ed i fuochi sparati all’insaputa di Don Candido.
I manifesti sono stati stampati prima del 21 agosto (data del terremoto), poi è stato emesso e distribuito un comunicato stampa che confermava che i fuochi non venivano sparati,come appunto è successo:quindi inutile polemica.