Salvatore Mattera | Il caso del plesso scolastico “Don Vincenzo Avallone” a Panza, in cui alcune aule sono state dichiarate temporaneamente interdette, sta agitando gli animi dei genitori. Preoccupati, giustamente per l’incolumità dei propri figli. L’edificio scolastico, adiacente a un locale dichiarato inagibile già nel 2009, è realmente agibile e sicuro? Gli atti prodotti dalla direzione del Circolo didattico Forio 2 e dal Comune finora non hanno chiarito realmente la situazione e non soddisfano i genitori.
A tal proposito Leonardo Fiorentino, in rappresentanza dei genitori, ha promosso e indirizzato al sindaco Del Deo, al comandante della Polizia Municipale Iacono, al dirigente dell’VIII Settore ing. De Girolamo, al dirigente scolastico dott. Cuomo e alle altre istituzioni interessate un esposto nel quale si chiedono maggiori delucidazioni.
«Con la presente – scrive Fiorentino – non ci si può esimere dall’esprimere tutta la propria amarezza mista a meraviglia per quanto appreso circa l’“inagibilità parziale” della scuola denominata “Don Vincenzo Avallone Succursale” adiacente alla sala polifunzionale inagibile dal 2009 con ordinanza sindacale n. 141 del 16-04-2009 (per gravi compromissioni della staticità).
Tali inquietanti circostanze creano sentimenti di apprensione ed ansia in noi genitori al pensiero che i nostri figli minori transitino e studino in aree “pericolose”, per mero senso logico per quanto le aule in oggetto godano di una buona staticità intrinseca resta un pericolo reale ed attuale la vicinanza del predetto locale “pericolante” ed interdetto».
Quindi ribadisce dubbi e timori che finora non sono stati fugati: «I vari “comunicati” diffusi, inclusa la relazione tecnica a firma del Resp. Del Settore VIII del Comune di Forio datata 12-09-17, ad oggi non sono stati in grado di chiarire i provvedimenti de quo.
Premesso che noi genitori, in ragione del grave rischio sismico e alle tragedie del 21 agosto, privi di adeguate rassicurazioni non intendiamo esporre i nostri figli ad inutili rischi avallando così scelte politiche e organizzative che allo stato prive di adeguati chiarimenti potrebbero evidenziare comportamenti omissivi e negligenti in danno alla nostra comunità (l’inagibilità del “Polifunzionale” è nota dal 2009, è quindi inaudito che tale causa solo oggi generi “urgenti” provvedimenti)».
Di qui la richiesta di vederci chiaro, di poter visionare tutti gli atti in possesso del Comune: «Considerato quanto premesso si chiede con urgenza accesso agli atti, nello specifico si intende avere grafico che riporti con precisione le aree interdette, quindi riportante ogni zona interdetta al transito e alla sosta, incluso passaggi, corridoi, aree esterne, spazi comuni, ecc. si chiede di essere messi a conoscenza del piano della sicurezza con anche i provvedimenti adottati per la segnalazione e la segregazione delle aree interdette, oltre che ogni informazione utile a chiarire anche l’entità e la tempistica dei futuri lavori di “ adeguamento”».
Anticipando sin da ora che se non verrà fatta chiarezza a breve, oltre a manifestazioni di protesta i genitori ricorreranno all’autorità giudiziaria: «In assenza di adeguati chiarimenti atti a dare “tranquillità” a noi genitori non si escludono manifestazioni di protesta e azioni giudiziarie a tutela del diritto allo studio in sicurezza dei nostri figli minori, soggetti giuridicamente tutelati.
Ritenendoci danneggiati per l’insieme delle vicende esposte si resta in attesa di un vostro celere riscontro». Arriverà?
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