venerdì, Novembre 29, 2024

Il campanile di San Rocco e la “mancata” messa in sicurezza

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Tra inagibilità totali o parziali, agibilità e messe in sicurezza, il territorio isolano compreso tra le zone rosse e verdi limitrofe è davvero molto, ma molto messo alla prova a seguito della scossa di terremoto verificatasi lo scorso 21 agosto 2017.
Edifici pubblici e privati, aree comuni e chiese… nessuna tipologia di immobile, purtroppo, si è resa immune dagli effetti di quella devastante scossa che ha creato lesioni e causato crolli in tantissimi immobili disseminati lungo le aree, ahinoi, ben note di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio.
Tra questi vi è, in quel di Lacco Ameno, un’area centrale, che risulta ancora chiusa e che sta provocando non pochi problemi all’intera isola, problemi che da lunedì, se la situazione non cambia, diventeranno ancora più acuti.
Parliamo del pezzetto di strada (via San Rocco) chiuso sin da subito al transito veicolare, dove è presente la chiesa di San Rocco e congrega di Sant’Anna il cui campanile ha destato non poche preoccupazioni negli addetti ai lavori che, come primo intervento, hanno deciso, appunto, di chiudere la strada per garantire la pubblica e privata incolumità, in attesa della messa in sicurezza del campanile stesso.
Mentre la Chiesa, molto frequentata dai fedeli isolani, non aveva subito danni tali da dichiararla inagibile e, dopo alcuni lavori effettuati nell’immediato è stata riportata allo splendore di sempre, il campanile è ancora chiuso e inutilizzabile, e di conseguenza risulta chiusa anche la strada.
Ma procediamo con ordine per cercare di comprendere al meglio la problematica legata al campanile e alla strada interrotta al traffico veicolare.
Subito dopo il sisma vi è stato l’impegno di tutti, dai fedeli a chi collabora nella tenuta della chiesa stessa, fino all’amministrazione tutta con il sindaco Giacomo Pascale e il consigliere Salvatore Castagna, per cercare di provvedere quanto prima alla messa in sicurezza di tutto l’edificio sacro e di riflesso della strada. Una prima squadra di vigili del fuoco, con un proprio ingegnere, ha così effettuato tutti i rilevamenti del caso e presentato un progetto globale che avrebbe interessato tutta l’area. Un progetto che avrebbe anche trovato, seppur con difficoltà, i tanti fondi necessari, ma che è stato scartato perché troppo su larga scala e anche perché sono state vagliate altre soluzioni più fattibili nell’immediato.
Poco dopo, presso la centralissima chiesa lacchese, si è recato un ingegnere di fiducia della chiesa stessa che ha suggerito una soluzione condivisa dai più: creare una gabbia con cinque reti presaldate da sistemare attorno al campanile che, essendo di cemento armato, sarebbe messo in sicurezza.
Questo intervento, però, non può essere svolto dai privati senza le dovute autorizzazioni e, anche se lo si mette in pratica, risulterebbe difficile, poi, avere la riapertura della strada mancando la certificazione dell’eliminazione del pericolo.
Perché vi è tutta questa attenzione su via S. Rocco? Semplice: è una delle arterie viarie più utilizzate da chi deve recarsi in ospedale e proviene da Lacco Ameno, Forio. Ora, con i cento metri di chiusura, si è costretti a dover percorrere la stretta e poco nota via Oneso che conduce fin su presso “La Pace” e sono stati già tantissimi quelli che, non vedendo la svolta a sinistra per poter raggiungere l’ospedale (mancano anche i segnali stradali e quelli che ci sono all’ingresso della strada non sono visibili perché vi sono quasi sempre auto parcheggiate avanti) si sono ritrovati nel cuore della zona rossa… e hanno dovuto fare inversione e percorrere la strada principale di fretta e furia per raggiungere il pronto soccorso.
La situazione, poi, peggiorerà a partire da lunedì, quando cioè riapriranno le scuole che si trovano proprio nelle vicinanze. Tutti saranno costretti a compiere il giro lungo via Oneso e si congestionerà, davvero, l’intero dedalo di stradine in cui, molto spesso, vi sono auto in sosta su entrambi i lati.
Una situazione di caos cui si potrebbe porre rimedio se il progetto delle reti che ingabbierebbero il campanile che, lo ricordiamo, non ha riportato danni strutturali ma sono nelle tompagnature, venisse approvato dai vigili del fuoco e fatto eseguire. Anche perché sul bene storico è intervenuta, giustamente, la Sovrintendenza, che ha già visionato la struttura per permettere la riapertura della Chiesa e che ha posto il vincolo della approvazione, da parte anche loro, del progetto relativo al campanile che verrà sistemato dopo la messa in sicurezza, che sarebbe dovuta avvenire subito.
I passaggi, infatti, sono questi: vi è la messa in sicurezza, poi si passa il progetto della ristrutturazione alla Sovrintendenza che, approvandolo, stanzierà i fondi alla Curia che affiderà, poi, i lavori.
E la messa in sicurezza garantirebbe l’apertura immediata di quel tratto di strada cruciale per l’isola, strada in cui sono in sofferenza anche le attività commerciali che vedono assottigliarsi giorno dopo giorno la clientela.
I responsabili della chiesa ci hanno fatto sapere che entro lunedì dovrebbe esserci un sopralluogo da parte del commissario Grimaldi proprio per cercare di dare una accelerata al tutto e permettere questa rapida messa in sicurezza.
Intanto, però, il tempo scorre e i disagi aumentano…

1 COMMENT

  1. Pessima gestione dell’emergenza da parte del commissario Grimaldi e del sindaco Pascale, il quale si agita solo e non produce nulla di buono, se non ulteriori danni.

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