venerdì, Novembre 29, 2024

Giustizia. Ridotta a tre giorni l’astensione degli avvocati

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Paolo Mosè | L’astensione degli avvocati è stata ridotta per decisione unilaterale del presidente Francesco Cellammare che ha ribaltato il voto dell’assemblea. Gli unici giorni in cui si asterranno sono il 25, 26 e 27. Le udienze si svolgeranno regolarmente il 20 e il 23. Cellammare ha giustificato questa scelta per la nota inviata dalla commissione di garanzia che ha ritenuto il deliberato così come prospettato nella missiva non conforme al dettato legislativo. Che prevede un periodo di astensione continuativo con al massimo otto giorni. Mentre il presidente dell’Assoforense aveva omesso di riportare la giornata di martedì. Secondo alcuni avvocati sarebbe stata questa una mossa ben studiata proprio perché il Cellammare non era affatto d’accordo con l’astensione. Accusa rispedita al mittente, accusando alcuni dei suoi colleghi di fare fantasiose congetture che non hanno alcun sostegno. Ciò, però, ha provocato una profonda spaccatura nell’avvocatura, tant’è che nella chat degli avvocati molti hanno richiesto di indire nuove elezioni, essendo il suo mandato scaduto e di non ritenerlo più il rappresentate di un’associazione che si arroga il diritto di rappresentare anche quegli avvocati che non fanno parte dell’associazione. Una turbolenza che ha provocato un botta e risposta con la minaccia dello stesso Cellammare di revocare l’astensione anche per i giorni 25, 26 e 27 e per tutta risposta qualche collega lo ha definito più un rappresentante delle manifestazioni che indice la categoria che un vero e proprio presidente. Sostenendo tra l’altro che un’astensione votata all’unanimità dall’assemblea non può essere revocata da un singolo personaggio, ma che l’unica a farlo è la base riunitasi per decidere dopo le osservazioni della commissione di garanzia.
Nei prossimi giorni ne vedremo di sviluppi e di polemiche, che abbondano sui social, che sono diventati la palestra per molti avvocati per confrontarsi, per pungolarsi e innescare polemiche mentre si perde il nocciolo delle disfunzioni che si registrano ormai dall’11 settembre scorso nella sezione distaccata di Ischia. Allorquando sono riprese le attività dibattimentali.

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