lunedì, Novembre 25, 2024

Tre mesi dopo terremoto. Le parole di Arturo Di Noto

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Arturo Di Noto  |  Sembra ieri l’ultimo giorno in cui ho dormito nella mia stanza, parliamo del 20.08.2017… dopo ben 25 anni cambiare casa non è facile.

Tre mesi senza dormire nella mia stanza che amavo, senza avere un punto di ritrovo come era prima quando noi ragazzi tutti del Majo ci ritrovavamo in un unico posto dove litigavamo anche, ma eravamo sempre assieme.

In 4 secondi la vita è cambiata, dopo tanti sacrifici dei nostri genitori ci troviamo in queste condizioni. Dopo questo terremoto c’è chi piange e chi ride, non lo auguro a nessuno perché nessuno può capire che senso ha questo terremoto. Mi manca tanto la mia amata chiesa che sorgeva vicino casa mia, sono schietto e lo dico anche se non andavo mai a sentire la messa ma il mio cuore è stato sempre lì nella chiesa, dove passavo e salutavo sempre “mia madre”, la Madonna Addolorata madre dei dolori. Mi mancano tante cose dell’infanzia, come quando ero piccolo e con mio fratello andavamo a casa di un amico di papà che ha visto crescere, Dioniso Scritturale, conducente Eav bus, con il fratello Vincenzo e Luigi Scritturale… la loro famiglia e la nostra famiglia Di Noto Morgera sono stati sempre uniti sia per la nostra chiesa che per la nostra grande amicizia, vicini quasi come se fossimo stati parenti, tanto che sia per me che per mio fratello Luca quando erano con noi ancora Gaetano e Concetta, per noi erano come nonni perché ci hanno visto crescere fin da quando eravamo bambini. Mi ricordo quando eravamo piccoli io e mio fratello Luca, Gaetanino, lo chiamavano, così ci insegnava a stare al passo, davanti e indietro, facevamo esercizi per poter portare la madonna addolorata, ci ha insegnato a “stare al passo” per quando saremmo cresciuti e avremmo portato in processione di notte la statua della Madonna. Ogni anno andavamo a questa funzione di notte, alle 3 di mattina la nostra Madre era in parrocchia e la sera della processione si saliva dalla parrocchia alla chiesa al Majo per trovare suo figlio Gesù. Ricordo una volta ci siamo fermati alla chiesa Immacolata io e mio fratello e non la avevamo mai portata in processione, ma vi era un collega di papà, mi ricordo tutto ora, Luigi Pisani che ci chiese se la volevamo portare e fu quella la prima volta in cui abbiamo portato la nostra amata Mamma Addolorata sulle nostre spalle e quel consiglio che ci aveva dato Gaetano, di stare sempre al passo, fu messo in pratica, avendo avuto l’onore di portare sulle nostre spalle l’Addolorata e ogni anno sarò sempre con lei perché ci da la forza ogni giorno.!

Spero che un giorno ritorneremo a casa. Ringrazio per quelli che mi sono stati vicino nei momenti difficili ringrazio Marianna Polverino che il 21.08.2017 anche se si trovata in Inghilterra per lavoro ha avuto un pensiero per me e per la nostra famiglia per vedere come stavamo; l’amicizia vera si vede nel maltempo e non nel buon tempo. Ringrazio ancora tutti per quelli che mi sono stati vicini nella nostra famiglia. Spero che un giorno, vicino, ritorneremo presso le nostre amate case.

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