Menico Scala | Faremo, diremo, incontreremo, annunceremo. Intanto, per quanto riguardano i trasporti marittimi da e per l’isola di Procida, oggi più di prima, le compagnie di navigazione, pubbliche e private, continuano a fare il bello ed il cattivo tempo.
Ultimo, ma non ultimo, il caso della Laziomar che ha sospeso la corsa del traghetto “Teseo” con il Monte di Procida. A suo tempo, “quelli di prima” tanto per intenderci, con l’Amministrazione del Monte di Procida, rispondendo alle esigenze provenienti dal mondo della scuola, si adoperarono presso le istituzioni regionali affinché si istituisse un collegamento tra le due comunità per poter permettere agli studenti provenienti dall’area montese di poter frequentare il glorioso Istituto Nautico di Procida. Si chiese espressamente di poter avere in linea un traghetto proprio perché, nei lunghi mesi invernali, si riuscisse ad assicurare un servizio continuativo limitando al minimo le possibili interruzioni per le cattive condizioni meteo.
In questi anni abbiamo constatato che la società di navigazione Laziomar, nei mesi invernali, forse per le condizioni meteo, forse perché il traghetto necessita di manutenzione, forse perché l’incasso è poco, ferma i motori e sospende il servizio senza rispondere minimamente dei disservizi, presenti e futuri, che crea.
In tutto questo cosa fanno le Istituzioni? Faremo, diremo, incontreremo, annunceremo.
Inutile avere corse in più di traghetti ed aliscafi se poi non c’è certezza, soprattutto nei lunghi mesi invernali, che queste rispettino le partenze. Non sarebbe il caso di portare questo, come altri argomenti di interesse comune, nel Civico Consesso (oramai svuotato di tutto) per individuare azioni uniche da rappresentare alle Istituzioni regionali e al suo organo di controllo locale rappresentato dall’Ufficio Circondariale Marittimo?
Forza Italia denuncia questo stato di cose frutto della deriva della Regione ed un amministrazione locale bloccata da una verifica di metà mandato, tanto strombazzata in campagna elettorale ma che è difficile da raggiungere.