Gaetano Di Meglio | In questi mesi, quelli che ci hanno separato dal voto dello scorsa primavera fino ad oggi ho mosso diverse critiche ad Enzo Ferrandino. Quella che più emerge è la solitudine nella quale Enzo si è rinchiuso. Una solitudine che non è quella tipica del leader o dell’uomo solo al comando, ma di quella dello “spaesato”. Quella solitudine che caratterizza chi ricopre un ruolo non suo. Oggi è arrivato il tempo che Enzo si riappropri del ruolo da sindaco e da leader di una coalizione. E’ il tempo di smetterla di fare il consigliere comunale e di iniziare a pensare (e perché no a sognare) ad una Ischia diversa e grande.
Si, per Enzo, questo è il tempo del coraggio.
E’ il tempo del coraggio per dire no alla clientela politica.
Perché deve cambiare la giunta? Perché deve azzerare le cariche delle partecipate? Perché sta consultando le varie forze politiche della sua maggioranza? Lo sta facendo perché dopo sette mesi i suoi compagni di avventura sono rimasti senza clientela politica. Perché gli rinfacciano di far ingrassare solo Ottorino Mattera (patetico il tentativo di difenderlo per i lavori all’ex Genesis!) e perché, i suoi consiglieri comunali hanno la necessità di dover pagare le loro cambiali elettorali.
Per carità, è una cosa naturale e fa parte del gioco e delle parti. E’ tipico di questo paese corrotto e fondato sul consenso estorto e rubato. Funziona proprio così: “Io ti voto se tu levi Paola Mazzella dal quel ruolo e io non pago le tasse” o “io ti voto perché tu fai perdere le cause al comune sbagliando la difesa nei miei confronti” o “io ti voto perché tu nomini un avvocato che fa male il suo lavoro e io vinco le cause” e potrei continuare a lungo.
Ora, però, le condizioni sono cambiate. E tutti noi abbiamo bisogno di uomini coraggiosi che si sappiano sacrificare per il nostro comune. Abbiamo bisogno di un sindaco che la smetta di inseguire questi giochetti e che inizi, a testa alta, a scrivere la sua storia da primo cittadino. Abbiamo bisogno di chi, con coraggio, inizi a parlare ai suoi cittadini tenendo presente l’alto valore che rappresenta il tricolore che indossa.
Perché la maggioranza di Enzo Ferrandino è in crisi? Perché la macchina amministrativa del comune è ferma? Perché oltre ai problemi di ogni amministrazione, Ischia non ha un sogno da vivere. Non ha una visione da inseguire e un progetto da realizzare. E non ha un leader.
Non credo a quelli che dicono che i leader si formano. I leader emergono e, oggi, Enzo ha l’occasione di emergere. Non c’è nessuna motivazione politica, se non quella della spartenza e della clientela che agita gli animi dei consiglieri comunali.
Sono trascorsi sette mesi, più o meno, e la Ischia di Enzo Ferrandino è quella che soggiaceva, stupida, sotto l’egemonia di Giosi Ferrandino. E oggi, dopo la sentenza del TAR che rafforza Giosi Ferrandino, Enzo deve venire fuori da tutto questo.
Enzo ha l’occasione di cambiare il corso della sua sindacatura ma ha anche l’occasione di dire agli ischitani che qualcosa è cambiato.
Non c’è nessun motivo politico per licenziare la Chiariello, Ronga, Rispoli, Mazzella e Marianna Sasso (erano inadatti all’inizio della loro nomina e oggi lo sono ancora di più), che non sia quello di favorire le clientele spicciole e politiche degli eletti a giugno ma, soprattutto, non c’è nessuna fretta.
Enzo, pressato e tirato da più parti, vorrebbe arrivare al prossimo consiglio comunale (non credete alle scemità della commissione per il paesaggio, inventano quando non sanno le cose) con una nuova giunta.
Perché? Lungi da me difendere Salvatore Ronga o Annamaria Chiariello, ma spero che il sindaco di Ischia domani o al massimo dopodomani sera, quando si riunirà con il gruppo di maggioranza, si vesta di coraggio e inizi a scrivere una nuova pagina.
Siamo tornati a parlare di Paolo Ferrandino in giunta. Corriamo il rischio di aver ancora, in consiglio comunale, Giovanni Sorrentino. Si parla di Pasqualino Migliaccio, di Titti Lubrano e di Luca Spignese. Per carità! Inadatti sette mesi fa, ancora più inadatti oggi.
E ancora Rosanna Ambrosino quale prossimo, potenziale, vicesindaco e qualche altro rimasuglio di campagna elettorale.
E con un peso maggiore di responsabilità politica nei confronti del paese, ancora una volta gli eletti dal popolo di Ischia tornano a parlare della nostra amministrazione nella stessa condizione in cui hanno costretto Enzo Ferrandino a nominare la giunta a sorpresa. Già, uno brutto scherzo che non meritava il nostro comune.
Oggi Enzo ha (avrebbe) la possibilità di pareggiare il conto con la storia. E lo può fare invertendo i ruoli. Cambiando le regole. Osando. Mostrando coraggio. Condividendo, con i suoi prima e poi con il popolo di Ischia, il suo sogno per la nostra Ischia. E oggi lo può fare avendo il pallino in mano. Avendo la borsa piena. Ma deve uscire dalla sua solitudine. Anche perchè, se tutto va bene, entro il 19 o 21 gennaio col prossimo consiglio comunale (rinviato su richiesta della minoranza!) al massimo, caro Enzo, avrai la giunta e starai iniziando la guerra delle deleghe. E il campo di battaglia sarà sempre quello della clientela e della spartenza. Alza l’asticella. Guida la tua auto. Fai tu il mister. Coraggio!
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