Ida Trofa | Nuova tegola per gli sfollati del terremoto. Via dal Galidon. Dalla sera alla mattina il comune di Lacco Ameno ha comunicato loro il nuovo sfratto alberghiero. La notizia è giunta telefonicamente alle 15.00 di ieri pomeriggio: “dovete lasciare l’hotel entro stasera!”. E’ questo l’ordine perentorio inviato ad oltre 25 persone alloggiate nella struttura foriana dallo scorso 21 agosto. Per loro la nuova destinazione sarà l’Hotel Villa Tina. Non è stata inviata analoga comunicazione ai cittadini di Casamicciola Terme che, la scorsa settimana, avevano già protestato vivamente dinanzi all’ipotesi di cambiare struttura prospettatogli all’indomani dei mancati pagamenti in favore dell’hotel della famiglia Iacono.
Pagamenti o no, c’è il rischio che 30 sfollati, considerando quelli che ancora non solo stati avvertiti, vengano messi alla porta, senza soluzione di continuità. L’ultimatum è stato fissato tra lunedì e martedì. Una vergogna ed uno schifo che per ritardi burocratici, lungaggini ed inerzia amministrativa i terremotati rischino ora di non avere neppure un tetto sulla testa. Non sono mancate le polemiche e le tensioni in municipio.
Una decina di cittadini dopo la chiamata si sono recati al palazzo di Piazza Santa Restituta. Un viaggio a vuoto. Il Municipio era vuoto. Questa mattina, alle 9.30, è previsto nuovo incontro. Non si escludono proteste.
I ritardi accumulati nella verifica degli atti, le oggettive criticità degli enti locali rischiano di mandare carte quarantotto anche la complesso macchine dell’emergenza. Nella fattispecie sembrerebbe che alla base della scelta di trasferire i cittadini lacchesi ci siano problemi di natura amministrativa con i titoli legittimanti la struttura alberghiera. Trattandosi di somma urgenza, le strutture sono state individuate direttamente dall’Area Tecnica comunale secondo le ritenute esigenze territoriali, secondo le disponibilità pervenute. Stando all’atto di pagamento “con criteri di diversificazione e di pari trattamento”.
Ora mentre Casamicciola riesce a pagare un convento spacciandolo per hotel attraverso pseudo diarie a Lacco Ameno non c’è giustificazione che tenga. Due pesi e due misure e la legge non è uguale per tutti.
Si passa cosi dallo sfrattare cittadini inermi a liquidare la spesa necessaria a pagare solo alcune strutture ricettive e solo per il periodo “agosto 2017” dietro acquisizione di fattura, autocertificazione inerente il numero di prestazioni, nonché acquisizione di DURC ad esito regolare. Tutto vagliato dal software, consigliato dalla Protezione Civile, “Designa”.
Probabilmente l’hotel Galidon non ha superato la prova DURC.
E se ha il Durc non in regola non può essere pagato perché il comune dovrebbe prima liquidare il debito che ha l’albergo con gli istituti previdenziali. Le regole vanno osservate e proprio ieri al Municipio di Lacco Ameno lo staff del Commissario per l’emergenza ha valutato materialmente gli atti evidenziano le pratiche CAS che Alberghi non ritenute lineari.
La questione dell’hotel Galidon assume però una valenza doppia. Presso l’hotel dove ora si è formata una sorta di comunità, dove ci si sente uniti ed affiatati soggiornano molti anziani, disabili motori e ragazzi autistici. Per costoro la stabilità è una priorità, il sentirsi accettati ed a proprio agio è il sale quotidiano, il carburante che gli consente di andare avanti senza assilli, senza ulteriori ansie oltre i già gravi problemi della vita.
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