martedì, Febbraio 25, 2025

Assemblea degli avvocati, pressing sui politici

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

Paolo Mosè | Si è svolta nella sezione distaccata di Ischia un’assemblea degli avvocati a cui ha partecipato un numero limitato, indetta dall’avv. Alberto Barbieri. Una scelta per discutere non solo del rischio che la sezione distaccata il 31 dicembre chiuda definitivamente, ma anche di ciò che è accaduto nelle ultime ore, che ha riportato l’ufficio giudiziario isolano nuovamente al centro della cronaca. Per l’arresto del giudice civile Giancarlo Longo. Una situazione che si è sentita molto e si è discussa altrettanto tra i diversi avvocati. Tutti ovviamente sbigottiti per ciò che si è verificato oltre quarantotto ore fa.
Alberto Barbieri ha ricordato che l’avvocatura deve recuperare la dignità professionale, quei valori che sono stati sempre punto di riferimento e con il tempo, e con il ricambio sta lentamente crollando. Definendo l’arresto del giudice Longo una giornata di lutto per la giustizia e anche per la stessa avvocatura. Spiegando che «la sacralità della giustizia è stata intaccata». Passando poi ad affrontare le varie situazioni non trovano affatto soluzione, seppure sono stati prodotti diversi interventi per cercare di giungere ad una soluzione. Ed in particolare nel Giudice di Pace, che manca ormai da diversi mesi di un cancelliere e qualsiasi atto che viene prodotto rischia di essere dichiarato nullo, ha sostenuto l’avv. Barbieri. Auspicando che bisogna ritornare ad essere un gruppo omogeneo e per evitare che si verifichino altre situazioni simili, bisogna fare di tutto per bloccare un tribunale la cui situazione va sempre a peggiorare; che sono in attesa di trovare una soluzione quei vecchi fascicoli che non si riescono a smaltire per problematiche diverse. Rivolgendo poi il suo giudizio verso chi ha il potere di controllo e decisionale negli uffici giudiziari napoletani. Aggiungendo che il presidente del tribunale manca allo stato di attenzione verso la sezione di Ischia, forse perché attratto dalla quasi certa soppressione della sezione distaccata. Chiedendosi ancora cosa intende fare l’avvocatura per il prossimo futuro. Deve decidere su come reagire e comportarsi di fronte a fenomeni del genere. Allarmato soprattutto dalla situazione abbastanza critica che si è ulteriormente aggravata al civile per la gran mole di lavoro, a causa dell’ultima vicenda di martedì. Dicendo senza tanti giri di parola che la proposta deve essere unica: chiedere al presidente del tribunale di inviare un nuovo magistrato togato che abbia come unico fine azzerare quei processi che giacciono da tempo in attesa di una decisione. E concludendo che in questa fase «il nostro obiettivo è la stabilizzazione dell’ufficio giudiziario e per giungere a questo traguardo è necessario coinvolgere tutte le forze politiche, perché solo la politica può risolvere questa situazione che si trascina da troppi anni. Oggi dobbiamo dire sinceramente che ci manca la presenza del presidenti Alemi, che è stato sempre vicino e ha cercato di risolvere i problemi di Ischia. E in mancanza di un presidente come Alemi bisogna finirla nell’ambito nostro di prendere posizioni che non portano ad alcun risultato, nel ritenere che solo l’Associazione Forense ha titolo per interloquire, il presidente di prendere decisioni o il consigliere che si ritiene investito di un incarico, perché così facendo non si raggiunge alcun risultato. Posso assicurare che io non ho più velleità, sono sulla via del tramonto. L’unica mia aspirazione è salvare questo ufficio giudiziario e ne sarei molto contento».
Gli altri interventi sono stati legati più alla soluzione del problema. L’avv. Antonio Iacono ha richiamato l’attenzione sulle scelte fatte dal tribunale di Santa Maria, che di fatto ha creato una sorta di succursale a Caserta, anche se quella sezione distaccata è stata dichiarata soppressa. E così come Eboli per il tribunale di Salerno. E dall’altro l’avv. Gino Di Meglio a richiamare un processo che lo ha visto difensore dinanzi ad un giudice monocratico a Napoli, la cui competenza è della sezione di Ischia. Ma il trasferimento non è stato disposto dal giudice perché ha spiegato che alla fine di quest’anno non ci sarà più un ufficio giudiziario sull’isola. Avendo ricevuto l’ordine dall’alto di mantenere i processi ischitani negli uffici napoletani assegnati. Un racconto per dire sostanzialmente che dall’alto hanno già deciso di chiudere.
Dall’altro l’avv. Giuseppe Di Meglio a rammentare che se si è ottenuto nel passato la proroga, ciò è dovuto al parere favorevole espresso dal consiglio giudiziario, giunto dopo numerose pressioni, perché non tutti i magistrati erano d’accordo. E se si vuole una nuova proroga dal Ministero bisogna percorrere la stessa strada. E al tempo stesso rivolgersi, sottoporre a costanti pressioni quegli esponenti politici che oggi sono scesi in campo per chiedere il sostegno dagli elettori. Impegnandosi che farà i dovuti passi affinché il candidato Nappi si impegni una volta eletto a dare la possibilità alla comunità isolana di fregiarsi ancora di un ufficio giudiziario.
Mentre Gianpaolo Buono ha puntualizzato che tutto è nelle mani degli avvocati. I quali nel passato hanno fatto uno sforzo enorme per convincere i rappresentanti politici a Roma per indurre il ministro della giustizia a concedere la proroga. Con un’azione asfissiante che deve ricominciare già da sabato, allorquando la maggior parte dei candidati di questo collegio uninominale si ritroveranno a Ischia. Compreso l’on. Migliore del Pd, che guarda caso oggi è ancora sottosegretario alla giustizia, il Ministero che deve prorogare per altri tre anni l’attività giudiziaria.
In questo periodo tutti prometteranno mari e monti, ma bisogna vedere se questi politici che oggi si candidano, domani si dimostreranno degli uomini di parola o se invece torneranno ad essere tanti bei pinocchi.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos