Con molte probabilità questa mattina il TAR Campania, precisamente la sezione quinta, annullerà l’atto con cui Giovan Battista Castagna ha requisito l’asilo delal Sentinella.
Lo farà in virtù della camera di consiglio fitta per le 9.30 di questa mattina tra Don Luigi Ballirano per la curia di Ischia, difeso dall’avvocato Lorenzo Molinaro e il comune di Casamicciola Terme per esprime un giudizio cautelare in merito all’ordinanza n. 188 del 28 novembre 2017, successivamente notificata, con la quale il sindaco del comune di Casamicciola Terme ha disposto ex abrupto la requisizione dell’immobile sito nel medesimo comune, alla Via Castanito, località Sentinella, in catasto al foglio 1, p.lla n. 318, di proprietà della Parrocchia di Santa Maria Maddalena e nella disponibilità dell’ente Diocesi di Ischia.
Ma l’aspetto giudiziario mi interessa poco. I miei lettori (pochi o tanti che siano) devono essere informati e, per decidere, devono sapere anche quello che non è scritto negli atti.
Castagna e Lagnese non sono certo miei amici, anzi rientrano nella lista dei miei nemici, ma è giusto dare a Pietro quel che è di Pietro.
Grazie alla improvvida ordinanza di Castagna, Lagnese corre il rischio di perdere mezzo milione di euro. Si, dei fondi destinati dalla CEI affinchè la Diocesi di Ischia potesse aiutare le popolazioni colpite dal sisma. E con i quali la Diocesi avrebbe potuto sistemare l’asilo della Sentinella e rendere operativo anche il servizio di accoglienza che si vuole realizzare per i nostri autistici. Un progetto che oggi, grazie alla ordinanza di Castagna, inutile e tra poco vedremo perché, rischia di morire.
Castagna ha sottoscritto un’ordinanza che non serve a nulla. Lagnese gli avrebbe messo a disposizione, gratis la scuola, lo stesso. Come, in effetti, già faceva. Lagnese chiedeva solo di utilizzare il “suo” plesso nell’orario pomeridiano per consentire alle associazioni del terzo settore di continuare la loro attività. Con fondi che ora si corre il rischio di perdere, e senza gravare sulle casse del comune. E invece no.
La necessità di investire soldi pubblici comunali, affidare lavori e maniare euro è una tentazione troppo forte che la maggioranza di Casamicciola non può perdere.
Non basta il passato. Non basta l’aver detto no alle aule di San Ciro, gratuite e già usate dal comune di Ischia come asilo, no! Il lucro, no cessante ma in progress, in questo caso, non si poteva arrestare.
Oggi il TAR, molto probabilmente, butterà fuori il comune. Annullerà quell’atto improvvido e fuori senso e il comune si ritroverà senza un plesso. E se anche il tribunale dovesse, invece, non accogliere le tesi della Diocesi, tutti noi ci troveremmo con mezzo milione di euro in meno. Perché Lagnese dovrà prendere i soldini e dire grazie, riprendeteveli, il comune ha preferito spenderne di meno e i suoi. Perché il comune doveva fare il gradasso e non doveva e, soprattutto, doveva continuare con l’allegra gestione di somme urgenze, appalti e affidamenti diretti.
Ah, già, dimenticavo. Lo stesso comune ha detto no ad un modulo abitativo che la stessa Diocesi voleva mettere a disposizione delle popolazioni. La cazzimma va di pari passo con la scemità. Chest’è!
che Casamicciola è governata da un comitato di affari lo sanno tutti solo che continuano a votarli