lunedì, Dicembre 23, 2024

Ho perso la fiducia, eppure ce le avevo qua un attimo fa

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Facendo il verso ad una delle più famose canzoni di Luciano Ligabue, e non una delle più belle, Enzo Ferrandino dopo un anno si ritrova con una maggioranza che non si fida più di lui. L’amara considerazione dei suoi consiglieri è che vale di più essere “primo dei non eletti” che non stare in consiglio comunale prendersi le responsabilità del voto.
Titti Lubrano e Luca Spignese, ad esempio, hanno “incassato” molto di più di quanto hanno potuto monetizzare, politicamente parlando, i consiglieri comunali eletti. Una lunga serie di delusioni incrociate che amareggiano e che hanno minato, dalle fondamenta, la coalizione di Enzo Ferrandino. Quella coalzione che Giosi Ferrandino non voleva affidare ad Enzo. E dopo un anno, bisogna dare atto all’ex sindaco oggi eurodeputato di aver visto giusto quando non voleva candidare Enzo sindaco.
Una scelta, con tutte le manovre dell’epoca che oggi arrivano come i nodi al pettine. Enzo si vendica di Giosi, tenendo i suoi all’angolo. Non riconosce le motivazioni di Pasquale e gli altri e, pur di celebrare la sua vendetta personale, è pronto a rischiare di schiantarsi negli scogli.
Dare Ischia Ambiente al gruppo di Carmen Criscuolo e gli altri, significa, nell’Enzo pensiero, darla vinta a Giosi. Ma Giosi è un nemico e, oltre a non farlo votare, bisogna evitare che metta piede in amministrazione. Ad ogni costo. Con una mossa sola Enzo protegge gli interessi di Luca Spignese in Ischia Risorsa Mare non toccando lo staff di Ghirelli, protegge Luca Spignese che, da solo, conserva ancora Genesis e Ischia Ambiente e tiene a “pane e acqua” Vivere Ischia.
Non importa quali siano le conseguenza: le questioni di principio personali del sindaco valgono più di tutto. Se a questo, poi, ci metti la sindrome da poltrona degli altri consiglieri comunali, il gioco è fatto.
Ma Enzo sa di aver perso al fiducia dei suoi. E’ vero, incassa, quella degli assessori uscenti, ma è poca cosa.
I suoi, quelli che lui valutava fedelissimi, non hanno più motivi per credere nel sindaco. Un sindaco che aveva detto prima dell’altro bilancio “dovete avere fiducia in me” (ricordate il pizzino sospeso per capire cosa facesse Ottorino?) viene meno dopo l’approvazione del previsionale. “Di azzerare le partecipate” non se ne parla proprio. Della serie “siete dei pivelli a credere che c’è spazio per voi in maggioranza”.
Oggi tocca a Vivere Ischia, domani a chi toccherà? A Gigi Di Vaia? A Paolo Ferrandino? Che una volta dimessi saranno alla mercè delle esigenze del sindaco? La Crisi de’ maggio è servita.
Ad oggi, sempre che Vivere Ischia non decida di suicidarsi politicamente e restare a cuccia dove dice Enzo Ferrandino, il consiglio comunale è formato da 6 consiglieri di minoranza, 4 quattro che non si riconoscono in Enzo e forse sono indipendenti e 7 di maggioranza, compreso il sindaco. Signori, fate voi i conti…

 

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