A un anno esatto dal sisma che ha colpito la nostra isola d’Ischia e in modo particolare i Comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno, la Chiesa di Ischia, attraverso la sua Caritas diocesana, pubblica un rapporto sul suo intervento in favore di chi ha subito la ferocia del terremoto del 21 agosto scorso, perdendo la casa o il lavoro.
Il rapporto che segue vuole dare conto ai tanti che hanno voluto far giungere, attraverso la nostra Diocesi, la loro solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma. A tutti coloro che in vario modo hanno offerto la loro collaborazione e si sono fatti prossimi all’isola d’Ischia, la Chiesa isclana esprime nuovamente la sua gratitudine e l’impegno a destinare ogni contributo ricevuto in favore delle popolazioni terremotate.
Il primo soccorso. Nei giorni immediatamente successivi al sisma, determinante è stato il ruolo della Caritas Diocesana che è intervenuta agendo in modo traversale nelle diverse aree di bisogno. Già nelle primissime ore la Diocesi con tutte le sue strutture ha provveduto a fornire beni di prima necessità e ha anche sviluppato un vero e proprio coordinamento tra tutte le forze in campo, generando un gioco di squadra fra associazioni, aziende, parrocchie e privati al fine di limitare nell’immediato il disagio della popolazione colpita. Per circa 20 giorni la Diocesi, tramite la struttura della Caritas, ha fornito pasti caldi approntando una cucina nella sala da poco inaugurata di una parrocchia, in collaborazione con i volontari della Caritas di Napoli e con strutture alberghiere e ristorative che hanno dato la propria disponibilità. Sono state quindi installate aree di ristoro poco distanti dalle zone interessate dal sisma dove è stato possibile garantire un primo ascolto psicologico in collaborazione con tutti i servizi territoriali disponibili. La Diocesi ha collaborato con i Comuni nel reperire immobili disponibili, da concedere in uso o in fitto agli sfollati, al fine di rendere il più breve possibile il disagio e la permanenza negli alberghi e questo facendo appello agli ischitani che avessero disponibilità di immobili a metterli a disposizione dei fratelli sfollati; dall’ascolto, infatti, emergeva in tanti l’esigenza di trovare delle soluzioni abitative che potessero dare la percezione di tornare ai propri equilibri familiari. La Diocesi, nel suo piccolo, ha messo a disposizione di famiglie con gravi disagi, gratuitamente, le case canoniche e le abitazioni disponibili.
I Centri di Ascolto. Passata la prima fase emergenziale, il target di intervento si è focalizzato sull’organizzazione di tre Centri di Ascolto. In essi sono stati assistiti i nuclei familiari colpiti dal sisma e indicati dalla rete capillare che la Diocesi ha radicato sul territorio; tale assistenza è stata sia materiale attraverso la consegna di derrate alimentari, articoli di abbigliamento, di arredo e per la pulizia della persona, sia psicologica attraverso gli specialisti presenti nel Consultorio Diocesano.
Stima del primo soccorso. La Diocesi, inoltre, fin dal primo momento, è intervenuta con tutte le sue realtà assistendo materialmente tutti coloro i quali ne facevano richiesta. Per la stragrande maggioranza delle merci necessarie nella fase di prima emergenza, sono state ricevute donazioni di generi alimentari da parte di molti imprenditori. Al momento tali aiuti sono diminuiti quindi per coloro che ancora chiedono generi alimentari e generi per la pulizia della persona si sta provvedendo ad acquistarli direttamente. Per tale ulteriore servizio ad oggi sono stati spesi circa 25.000,00 €.
Destinatari – L’intervento è stato rivolto al sostegno delle famiglie sfollate in seguito al sisma del 21.08.17 e al recupero delle attività delle imprese che insistevano in quel territorio.
I. Garantito non solo il primo soccorso.
– È stata portata avanti l’azione di supporto e aiuto soprattutto ai nuclei familiari che hanno perso tutto, avendo continuato a fornire loro beni di prima necessità attraverso i tre Centri di Ascolto Diocesani e le parrocchie dei territori dove queste famiglie hanno trovato sistemazione. – È stato monitorato e mappato costantemente le persone che vivono nelle frazioni e nelle case sparse nelle zone del sisma con un’attenzione particolare per minori, anziani, ammalati e famiglie delle vittime – È stato inoltre offerto supporto psicologico, anche attraverso attività di laboratorio, a molti minori che ancora vivono un momento di disagio dovuto alla esperienza traumatica subita.
II. Favorita la nascita di centri di comunità.
La Diocesi avrebbe voluto sin da subito sostenere la collocazione di strutture polivalenti che avrebbero consentito la ripresa della vita ordinaria delle comunità colpite dal terremoto. Tali centri sarebbero stati concepiti in modo da prevedere spazi comuni utili sia per celebrazioni liturgiche sia come luoghi di aggregazione, e locali utilizzabili come aule scolastiche, con annessi servizi. L’utilità di tali centri sarebbe stata polivalente poiché, realizzati nel totale rispetto delle norme antisismiche, potevano essere utilizzati quali luoghi in grado di accogliere eventuali sfollati in caso di emergenze. Sarebbe stato altresì possibile ospitare gli alunni delle scuole, costretti a estenuanti e disagevoli doppi turni. Allo stato attuale il comune di Forio ha dato il suo assenso di massima per la realizzazione di un modulo.
III. Ripresa sociale ed economica: i voucher
Il nostro intervento è stato rivolto alle due facce dei bisogni: – Intervento di tipo assistenziale alle famiglie – Intervento di tipo contributivo alle imprese In merito agli interventi di tipo assistenziale alle famiglie, la Diocesi ha costituito una commissione diocesana che, sulla base di indicazioni, ordinamenti interni e suggerimenti dei parroci delle zone colpite e di Caritas Italiana, è stata in grado di organizzare una metodologia di erogazione di aiuti economici, tesa al progressivo inserimento dei soggetti richiedenti nel tessuto sociale, anche attraverso una serie di percorsi di integrazione e affiancamento. C’è stata la certezza che pur non potendo dare tutto a tutti si è consapevoli che contribuire anche con poco può ridare la dignità a chi ha perso tutto, perché riesca a ripartire. In merito agli interventi di tipo contributivo alle imprese abbiamo provveduto ad assegnare contributi per interventi non prettamente di tipo strutturale ma principalmente finalizzati alla riammissione di attrezzature e merci nel ciclo produttivo. Sono state individuate esclusivamente le ditte che, oltre a trovarsi in situazioni meritevoli di aiuto, sono soggetti in regola con tutte le autorizzazioni previste dalla vigente normativa.
La dotazione finanziaria prevista per tale intervento è stata messa a disposizione dalla Diocesi di Ischia, grazie anche al contributo di tutte le Diocesi della Campania e di altre Diocesi italiane, dal Contributo del Santo Padre, dalla Conferenza Episcopale Italiana e da tanti privati ed associazioni, che hanno mostrato la loro solidarietà. Tali contributi saranno erogati fino ad esaurimento delle disponibilità.
Pertanto sono state raccolte richieste di famiglie con tali requisiti: – Residenti e domiciliati nei Comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio interessati dagli eventi sismici del 21 agosto 2017; – Cittadini italiani, di uno stato europeo o non europeo già in possesso alla data del 15.12.2009 del permesso di soggiorno CE; – che abbiano avuto danni alla propria abitazione e/o impresa di proprietà o condotta in fitto come da scheda AEDES allegata alla richiesta; – che, a seguito dell’evento sismico, risultino disoccupati a causa della chiusura dell’azienda dove erano dipendenti; – che non rientrino tra coloro che hanno ricevuto contributi e/o finanziamento da altri enti pubblici e/o privati.
Sono state raccolte richieste di imprese con tali requisiti: – imprese attive alla data del sisma del 21 agosto 2017, come risultante dal Registro imprese dell’Ente camerale; – imprese non sottoposte a procedure di liquidazione (anche volontaria), fallimento, concordato preventivo, amministrazione controllata o altre procedure concorsuali in corso; – imprese che non abbiano subito sanzioni per la violazione delle norme in materia di prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro e delle malattie professionali, della sicurezza sui luoghi di lavoro, dei contratti collettivi di lavoro e delle normative relative alla tutela dell’ambiente; – imprese non soggette a delocalizzazione produttiva in altri comuni fuori dall’isola di Ischia come risultante dal Registro imprese dell’Ente camerale.
Il contributo assegnato è stato commisurato alla situazione familiare e patrimoniale desumibile dalla documentazione richiesta e dalle relazioni relative ai danni subiti dalle imprese. Le domande di contributo sono state compilate esclusivamente su apposito modulo allegato all’avviso, sottoscritte dal soggetto incaricato dal nucleo familiare. Allo stato sono state presentate circa 320 richieste di cui 16 aziende e 304 famiglie suddivise per la maggior parte tra i comuni di Casamicciola Terme (oltre 250) e Lacco Ameno (oltre 50). Dopo un’attenta valutazione delle richieste da parte della Commissione Diocesana appositamente nominata dal Vescovo, sono state accolte quasi tutte le richiesta ad eccezione di una decina che non presentavano i requisiti previsti dall’avviso. Esistono ancora in sospeso circa 30 pratiche che non hanno ancora completato la consegna della documentazione richiesta. Secondo le indicazioni della Commissione, sono state previste due erogazioni del contributo per un totale di copertura, al momento, di sei mesi per richiedente. Dalla valutazione delle pratiche, i contributi assegnati vanno da un minimo di € 150,00 mensili a famiglia ad un massimo di € 350,00 a famiglia, secondo i vari parametri presi a base per la valutazione. Per le imprese, invece è stato assegnato un contributo una tantum che va da un minimo di € 1.000,00 ad un massimo di € 3.000,00. Alla luce di quanto premesso sono stati assegnati i seguenti fondi:
Per ciò che attiene all’ex Asilo della Sentinella, ricordiamo e ribadiamo ancora una volta la disponibilità della Diocesi a collaborare e a offrire i propri spazi, fermo restando il fine educativo in favore della disabilità a cui è stato destinato e l’imprescindibile opera di messa in sicurezza degli stabili di cui dispone