lunedì, Novembre 25, 2024

Abramo De Siano: “Il Decreto è il vero terremoto di Ischia, per 7 motivi”

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Persuasione morale. E’ la tecnica che si usa quando un’autorità cerca di trovare un terreno comune con interlocutori che non si vuole attaccare di petto ma che si cerca di persuadere a comportamenti consoni. Lo ha fatto Mattarella sulla manovra Fiscale e ne ha parlato tutta l’Europa, prova a farlo Abramo De Siano, ex sindaco di Casamicciola e fine stratega dei sotterfugi politici, sul tema Decreto & Terremoto. Il richiamo di Abramo è alle regole e al contrasto del governo dei populisti rappresentato proprio da Conte. Abramo nella sua disamina-appello si rivolge al direttore de Il Dispari Gaetano Di Meglio.

di Abramo De Siano

Caro Direttore
trovo stucchevole, surreale, quasi irriguardoso il comportamento di tanti cittadini che stanno vivendo la terribile  esperienza del terremoto che si parli esclusivamente di Condono Edilizio. E’ vero, l’argomento è importante, ma è secondario rispetto ad altri che il governo ha escluso dalla bozza definitiva del decreto che oggi dobbiamo sperare sull’accoglimento di qualche emendamento che l’esecutivo vorrà far passare visto che alla fine costretto dai temi limitati (60 giorni) sarà posta la fiducia per la un’approvazione nelle aule parlamentari. Gli inadeguati amministratori e rissosi e inutili comitati hanno insistito su un solo tema ed in parte sono stati accontentati. Il condono edilizio per rendere legittimi i fabbricati e l’assunzione del personale a tempo definito nel triennio 2018-2020. Nel contempo hanno ricevuto un sonoro schiaffone sui temi più importanti. Completamente ignorati, schiacciati dalle fortissime pressioni esercitate dai media nazionali con il concorso degli enti territoriali e le associazioni di categoria per la soluzione della grave situazione venutasi a creare a Genova dopo il crollo del Ponte Morandi. Non sono bastate le vendute ad Ischia del Presidente del Consiglio, e dei vicepremier Di Maio e Salvini ed altri e prima ancora Berlusconi e  Mattarella, qualche cena, scambi di numeri telefonici e pacche sulle spalle.

Quando si fanno trattamenti, quando si fanno trattative importanti e complesse ci vuole carattere e rigore morale se si vuole tenere testa agli avversari. Se ci si presenta con un monotema si intuisce immediatamente la vulnerabilità.

Il Decreto legge è il terremoto di Ischia e solo un generico atto di indirizzo monco di troppe cose che andremo ad eliminare successivamente. E’ vero, è difficile al limite dell’impossibile, approvare un decreto a fine esercizio finanziario senza la legge di Bilancio che deve definire le risorse disponibili. Ma pur di rispettare gli impegni solenni presi con la cittadinanza, il governo ha proceduto lo stesso. C’è stata buona volontà ma non ci ha risolto il problema. E veniamo ai punti dolenti.

1) Il Governo mette le risorse per la microzonazione sismica del territorio (la radiografia del sottosuolo)  argomento propedeutico ad ogni altro discorso ma non stabilisce i tempi per a consegna dello studio (nel centro Italia c’è voluto un anno).

2) Manca la norma per accedere ai finanziamenti agevolati per la ricostruzione.

3) Le macerie da chi e quando saranno rimosse? Nella parte del decreto che interessa il Ponte di Genova se ne parla eccome, come già nel terremoto del Centro Italia.

4) La proroga per gli adempimenti fiscali (IRPEF-IRAP-IVA). Dal 18 ottobre bisognerà pagare l’arretrato ed il presente.

5) I 50milioni previsti in un primo momento per il 2018 vengono spalmati nel triennio 2019.2021.

6) Il CAS con a fine dell’emergenza nel prossimo 2019, sarà ancora garantito ai cittadini senza casa?

7) Il commissario straordinario Schilardi non ha poteri in deroga come è avvenuto a Genova, dovrà operare nel rispetto della legislazione ordinaria. Un coacervo di norme e regolamenti da rispettare. Un vero pasticcio.

Ora dobbiamo solo sperare che il testo venga migliorato durante la conversione in legge e che ci sia una mobilitazione spontanea dei cittadini di Casamicciola e Lacco Ameno, per la verità alquanto abulici e speranzosi che gli altri possano risolvere i problemi del terremoto.

L’arretratezza culturale, l’oblio, l’indifferenza, la rassegnazione fra poco farà le prime vittime tra le classi sociali più deboli. Caro Gaetano Di Meglio, i cittadini di queste due comunità dovranno finalmente guardarsi allo specchio e decidere che fare da grandi”.

*già sindaco di Casamicciola Terme

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