La richiesta della proroga dello stato di emergenza ai sensi dell’articolo 24, comma 3, del D.Lgs. n. 1 del 2 gennaio 2018, è una necessità!
Ischia merita di essere tratta come tutto il resto d’Italia. Ischia merita che la nuova norma sulla protezione civile venga attuata e rispettata.
Non possiamo rischiare di restare paralizzati per poi ottenere, tardivamente, un provvedimento “pezzotto”
Lo ricordiamo, il Centro Italia, prima di ottenere la proroga dello stato di emergenza con l’ultima legge di bilancio è stato in balia della “gestione ordinaria” per ben 18 mesi: senza CAS e contributi e con i comuni costretti a licenziare il personale assunto per l’emergenza
Stiamo assistendo all’ennesimo conflitto politico che gioca e mente strumentalizzando la vita delle persone. Ora basta!
IDA TROFA | La paura di mettere danari, che fino ad oggi non hanno messo tanto che il terremoto di Ischia, la sua emergenza da 38 milioni di euro si regge ancora sui fondi del governo PD di marca Gentiloni, la lotta di bassa lega contro De Luca e il disinteresse concreto per il sisma ischitano alla luce della legge schifezza partorita (un macello alla voce condoni), deve metterci innanzi alla dura verità: siamo nella merda!
Nessuna visione di insieme per il problema Ischia. Nessuna sensibilità per il dramma degli sfollati. Scopiazzamenti vari da altre leggi senza ratio e, soprattutto, non strutturate né strutturali per il nostro sistema e le nostre esigenze. E ora, come se non bastasse, si chiude una parentesi cosi delicata in fretta e furia: per ripicca si chiude l’Emergenza. Fine corsa al 21 febbraio. Tra 10 giorni.
Si chiude, così, senza continuità, né opportuni passaggi, lo Stato di Emergenza Terremoto, affidato al delegato regionale Giuseppe Grimaldi, solo per fare un dispetto politico, per finalizzare una ripicca personale.
Senza pensare alla realtà e alle esigenze del territorio, solo per far fuori la Regione Campania dell’odiato “Sceriffo”. Per motivi politici, ad oggi, non solo finisce l’Emergenza, ma anche i soldi. Hai voglia di dire, lanciando l’ultima boccata d’oppio al popolo stordito, che comincia la ricostruzione, che ci pensa Schilardi e che c’è l’articolo 18 sulla legge per la “non ricostruzione di Ischia”.
In verità, dello Stato di Emergenza non si parla da nessuna parte. La norma “porcata” che ci affida al prefetto Schilardi, dietro cui si trincera il governo Conte, che lascia gestire ad un improvvisato delegato al terremoto Vito Crimi le tragedie d’Italia, parla d’altro.
Parla di fine dell’Emergenza. Il decreto Genova riporta addirittura la “cessazione” dello Stato di Emergenza. L’italiano non dà adito ad interpretazioni. Come si fa a dire che la proroga sta nella legge partorita con DL 109? E, soprattutto, come fanno a dirlo gli esponenti del governo?
L’obbrobrio normativo sulla ricostruzione di Ischia, non solo non prevede lo Stato di Emergenza in quanto tale, le sue deroghe per agire ed i poteri, ma non prevede né CAS, né contributi per gli sfollati. Non prevede neppure gli stanziamenti e, al 21 febbraio, i soldi sono finiti!
Stando così le cose: bye bye CAS e bye bye alloggiati.
Davvero non sappiamo che fine faremo. Peggio di quanto non lo sapessimo prima.
La Lettera
Il count down per la fine dello Stato di Emergenza è iniziato e i sindaci del Cratere, dopo essersi rivolti, forse a malincuore, alla Regione Campania ed al governo Conte, consapevoli dello stallo, tentano comunque la carta Crimi per ottenere la proroga. Pesano sullo sforzo sindacale le firme dei 4500 cittadini che hanno richiesto con forza, sottoscrivendo una petizione popolare, che l’emergenza non cessi. Una forza tale che le adesioni dei cittadini, spaventati dall’incapacità del governo centrale, stanno ancora affluendo. I primi cittadini scrivono col protocollo n. 920 nuovamente al premier Giuseppe Conte, al Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli e, per la prima volta, al sottosegretario delegato ai terremoti in Italia Vito Crimi, per chiedere di venir incontro alle esigenze dei cittadini anche in vista dell’annunciata visita del Senatore sui luoghi della devastazione.
“Con la presente rinnovano la propria richiesta di proroga di un ulteriore anno dello stato di emergenza in relazione al sisma che ha colpito l’isola d’Ischia nel 2017, persistendo tuttora tutti i presupposti invero, come è noto, in data 21 agosto 2017, l’isola d’Ischia è stata colpita da un eccezionale sisma che ha determinato due vittime, numerosi feriti e una grave situazione di pericolo per l’incolumità delle popolazioni colpite e per la loro sicurezza, con crolli di edifici e lesioni al patrimonio immobiliare pubblico e privato e conseguente dichiarazione di inagibilità totale o parziale di scuole, chiese, municipi, alberghi, B&B, ristoranti, negozi, bar, palestre, civili abitazioni e studi professionali. Sin dalla notte del 21 agosto 2017, peraltro, l’economia locale, quasi interamente basata sul turismo e sul relativo indotto, ha subito una devastante battuta d’arresto a causa del timore generato ne potenziali ospiti dell’intera isola d’Ischia, prima considerata quale paradiso del benessere e del relax oggi identificata quale terra di probabiliı eventi tellurici e, quindi, da non preferire ad altre mete, con ingenti danni sia alle tante famiglie che, oltre alla casa, hanno anche perso il lavoro, sia agli imprenditori locali, in taluni casi orfani delle proprie attività ma pur sempre asfissiati dalle scadenze di pagamenti cui non possono più far fronte Con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 22 agosto 2017 è stato originariamente dichiarato, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 3, comma 1, del decreto legge 4 novembre 2002, n. 245, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2002 n. 286, lo stato eccezionale di rischio di compromissione degli interessi primari in conseguenza dell’evento sismico che ha interessato i territori dei Comuni. Con delibera del Consiglio dei Ministri del 29 agosto 2017 è stato dichiarato, per centottanta giorni, lo di emergenza, adottato per fronteggiare situazioni che per intensità ed estensione richiedevano l’utilizzo di mezzi e poteri straordinari, successivamente prorogato sino al 21 febbraio 2019 con delibere del Consiglio dei Ministri del 22 febbraio 2018 e del 3 agosto 2018 Solo a seguito della visita del Presidente del Consiglio dei Ministri nei territori dell’isola d’Ischia colpiti dal sisma, in occasione del primo anniversario dell’evento in data 6 settembre 2018, è stato adottato il d.l. n. 109 del 28 settembre 2018, convertito con la legge n. 130 del16 novembre 2018, contenente i primi provvedimenti per avviare la ricostruzione del patrimonio immobiliare pubblico e privato distrutto o lesionato dal sisma, nonché per la ripresa dell’economia turistica. Allo stato, non può essere ancora garantito il rientro degli sfollati presso le proprie abitazioni in quanto la ricostruzione è stata appena avviata. Ringraziando per la cortese attenzione e confidando in un positivo riscontro“.