domenica, Novembre 24, 2024

Terremoto. Come sprecare i soldi per la ricostruzione: paghiamo i militari

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Sono passati sette giorni dalla cessazione dello Stato di Emergenza e l’ordinanza d’intesa per la cessazione e il prosieguo della gestione sismica di Ischia ancora non c’è! Il 20 febbraio, in una discutibile call-conferenze tra le parti interessate (comuni, protezione civile e commissariato per l’emergenza) si era stabilito una cosa, dopo poche ore si era riproposto tutto e il contrario di tutto pur di sottacere a una chiara volontà politica, quella di far fuori la Regione Campania di Vincenzo De Luca aggiungendo a questo qualche ripicca personale nei confronti del suo delegato, l’architetto Giuseppe Grimaldi colpevole di essere un dipendente della giunta regionale, antipatico alle nuove leve squadriste che ci governano e alle loro estensioni territoriali nominate al capezzale ischitano.

Il commissario per la ricostruzione Carlo Schilardi, ad esempio, ha preteso di esser lo “straordinario“ commissario all-inclusive, anche se senza poteri. Ha voluto che gli fosse trasferito ogni più piccolo particolare legato al lavoro del predecessore Giuseppe Grimaldi. Schilardi si è preso tutto: fondi, interventi piano ed ha tolto al paese lo Stato d’Emergenza e, con esso, il fondo nazionale per le calamità. L’ex prefetto ha voluto tutta l’emergenza gestita da Giuseppe Grimaldi, il piano da 38 milioni di euro già pronto e, per predisporne l’attuazione lo ha voluto fuori dai piedi. Sappiamo quel che accade nelle stanze dei bottoni, ma di fatto, ufficialmente, attendiamo ancora di che morte morire. Umori e sentimenti che trapelano anche nella fuffa grillina diffusa a mezzo stampa e attraverso quattro mentecatti locali con aspirazioni teatrali-politiche.

Ma di ufficiale non c’è niente. Comuni e commissario alla ricostruzione brancolano nel buio e predispongono “pagliacciate” di decreto in decreto, di ordinanza in ordinanza e di nota in nota. E mo fa journ! Delle richieste e dei capricci schilardiani, in via principale dell’ordinanza di subentro che Angelo Borrelli, capo della protezione civile dovrà firmare d’intesa con la regione Campania, si è persa traccia. Non ci sono protocolli, solo voci. Sarebbe, a quanto pare, nelle mani della responsabile regionale, la dottoressa Roberta Santaniello, che dovrà definirla d’intesa con il già Commissario Grimaldi e il governatore Vincenzo De Luca. Tre commi e un solo articolo, quello dell’ordinanza voluta dal capo dipartimento Angelo Borrelli, che consegna tutto il lavoro di Grimaldi e la sua emergenza, ma senza “stato” per i terremotati, a Carlo Schilardi. Borrelli “strappa” il suo codice di Protezione Civile. Formalmente è un provvedimento che ha più logica, ma che, di fatto, se ne infischia delle leggi e della correttezza istituzionale. Ischia perde 12 mesi di Stato di Emergenza per le voglie e i personalismi dei singoli. Un atto, questo, che nelle premesse, come abbiamo avuto modo di anticiparvi da queste pagine, vergognoso. In un colpo solo getta alle ortiche la norma sulla protezione civile (il dln.1 del 2 gennaio 2018) e, soprattutto, il rispetto istituzionale per la protezione civile stessa, per chi l’ha rappresentata egregiamente sul territorio per 18 mesi garantendo assistenza e correttezza situazionale, ma per la gente che non meritava di vedersi negare lo Stato d’Emergenza che la norma gli riconosce come in tutto il resto d’Italia. Una comunità che non meritava di vedersi sottrarre il fondo nazionale per l’emergenza al fine di dar campo libero al depauperamento dei fondi per la ricostruzione. Il tutto per un sollazzo, una guerra di bassa lega che penalizza solo chi ha perso tutto e la comunità. Uno sgarro (il non averci concesso tutta l’emergenza come per Legge!) di Stato perpetrato ai danni del Terremoto di Ischia ha un’altra matrice. E afferisce a ben altre bassezze. Tutti voltati dall’altra parte, società civile, politici e sindaci. Unico obbiettivo per costoro bypassare lo “stop” alle trastole post sisma svelate dal già commissario di Via Porzio al Centro Direzionale. Per lui si chiude una porta e si aprono, certamente, nuovi portoni. A perderci è solo il territorio e le sue evidenti criticità non ancora superate.

Bye Bye Stato d’Emergenza, parte ed è già fuori tempo il valzer dei decreti tampone!
Quando si decideranno a formalizzare il passaggio di consegne (è trascorsa già una settimana, lo ripetiamo) con la nuova ordinanza di rientro voluta venerdì 22 febbraio da Borrelli, Schilardi gestirà anche gli interventi del Piano Grimaldi. Non avrà i poteri per farlo e, per questo, dovranno inventarsi un nuovo decreto in stile schilardiano come quello della iattura, il n. 17 su CAS, Alloggiati, Scuola Bus. Proprio come è stato per il presidio delle zone rosse che l’Esercito realizza concerto con il Prefetto Carmela Pagano ha dovuto predisporre e far ricominciare per garantire la sicurezza dei luoghi. All’appello dei “decretini”, per ora, mancano le assunzioni sismiche. Per quelle serve ancora un nuovo decreto che Carlo Schilardi dovrà redarre per regolarizzare i posti di favore elargiti in relazione alla vigenza dello Stato d’Emergenza. Lacco Ameno gli ha già inviato il suo quesito. Grimaldi, allo stato è un signor nessuno per il nostro sisma, ma entro 30 giorni, dovrà relazionare sul piano e sulle cose fatte in questi 18 mesi e, soprattutto, sul da farsi evidenziando anche tutte le criticità e, speriamo, denunciando tutti gli illeciti. Non è più il caso di difendere né di coprire nessuno. Sono troppe le nefandezze sulla pelle di chi ha perso tutto davvero. Ora attendiamo nuovi tempi organizzativi, nuove intese e nuovi decreti fino a quando si accorgeranno che, per la gestione del Piano, nella legge schifezza non ci sono le procedure in deroga per Schilardi. Si deve essere solo dei disturbati politici ed umorali per inscenare questo gioco al massacro così da mettere le mani su quattro somme urgenze e sette otto appalti.

Piano interventi e assistenza a Casamicciola giunti fuori tempo massimo. Solo di CAS sospeso oltre un milione di euro.
Forio gongola, ha chiuso tutto in tempo. Lacco Ameno si è perso qualche pagamento degli hotel, a Casamicciola, invece, è tutto bloccato sui CAS, sugli alberghi e sul piano degli interventi. Le istruttorie inviate in ritardo dopo la Cessazione dello Stato di Emergenza rendono impossibile la validazione e la firma del delegato decaduto, Giuseppe Grimaldi. Resta sospesa, solo di CAS, la somma di € 1.399.158,25 occorrente per il riconoscimento del contributo relativo al periodo Novembre2018/Gennaio 2019 oltre agli arretrati liquidati a coloro che hanno già percepito il contributo per il  periodo da agosto 2017 ad ottobre 2018. Grimaldi si ferma a 9. Come le disposizioni in coda al suo mandato. In assoluto è la ordinanza numero 9 a chiudere l’avventura del delegato. Il 21 febbraio scorso, infatti, Grimaldi ha liquidato i 470.794,98 euro che pongono fine alla sua gestione in favore dei comuni del Cratere. Spese ed atti che trovano copertura nell’ambito del Piano degli interventi urgenti approvato per complessivi euro 37.136.262,21 cessato il 21 febbraio scorso ed in via di trasferimento sulla contabilità speciale del Commissario alla Ricostruzione.

Permangono i dubbi ma nessuno li fuga. La nota che Castagna non avrà mai il coraggio di inviare
Permangono i dubbi, ma nessuno li fuga. Sulla cessazione dello Stato di emergenza è buio pesto e sulla prosecuzione interventi di cui all’ordinanza del Commissario delegato all’emergenza e agli Enti Locali attendono chiarimenti e si fidano della parola. In una nota riservatissima il sindaco Castagna ha provato a chiedere lumi. Se per quanto attiene l’assistenza alla popolazione (CAS e Alberghi) e al trasporto scolastico, se la vede Schilardi con il famoso decreto 17, ad oggi, come vi abbiamo già ampiamente illustrato, nulla è stato previsto circa la prosecuzione delle ulteriori attività di cui al piano degli interventi urgenti dell’emergenza. E’ giusto che l’ente di Castagna sappia quale sia la struttura competente con cui interfacciarsi. Castagna dovrebbe chiede di chiarire quali siano le competenze del Commissario Delegato all’Emergenza, ovvero Grimaldi, e quali quelle del Commissario alla Ricostruzione, Schilardi. L’ingegner Giovan Battista Castagna, avrà trovato il coraggio di farlo?

Il presidio delle Zone Rosse, il prefetto dà il via libera sarà pagato con i fondi della Ricostruzione.
Cessato lo Stato d’Emergenza, il presidio delle zone rosse si sarebbe dovuto fermare alla mezzanotte del 21 febbraio, sebbene l’esercito si fosse impegnato a garantire il suo contingente sino al 24 febbraio. Ci è volto un altro summit e ancora il ricorso ai fondi per la ricostruzione per assicurane il prosieguo del presidio. Punto e capo solo per toglierci lo stato d’Emergenza e il suo commissario delegato. L’intesa tra le parti innanzi al Prefetto Carmela Pagano. Nel testo emerge chiara la consapevolezza di quanto fosse necessario lo Stato di Emergenza e delle forzature attuate per togliercelo.

Schilardi: “Il presidio serve, lo pago io”. “Agli esiti della riunione di coordinamento delle Forze di Polizia in data 21.02.2019 cui hanno preso parte, altresì, il Commissario Straordinario per la Ricostruzione nei territori dell’isola d’Ischia interessati dal Sisma del 21 agosto 2017, Schilardi, e, per il COMFOPSUD, il Comandante del Raggruppamento Campania, D’Arrigo; atteso che, nel corso della riunione, è stato preso in esame il dispaccio con cui il COI Difesa chiede al Dipartimento della Protezione Civile di conoscere se l’impiego dei militari, disposto come sopra, sarà ulteriormente prorogato, con l’avvertenza che, in assenza di comunicazioni o richieste, detto concorso si intenderà concluso alle ore 24 del 24.02.2019; considerato che il Commissario Straordinario per la Ricostruzione, nell’evidenziare che il servizio non può subire interruzioni, ha rappresentato che i tempi ristretti non consentono di approntare soluzioni alternative, il predetto Commissario Straordinario ha garantito, nel contempo, la copertura finanziaria degli oneri derivanti dall’espletamento del servizio in argomento con proprie risorse”

Presidio indispensabile parola delle forze dell’ordine. Durerà solo 30 giorni.Il parere espresso, nell’occasione, dai responsabili delle Forze dell’ordine è lapalissiano, cosi scrive il prefetto Pagano: “Hanno convenuto di ritenere indispensabile, allo stato, un momentaneo mantenimento del presidio continuativo in atto, a tutela della sicurezza pubblica nella “zona rossa”, nelle more dell’approntamento di altre idonee misure. Il Comandante Raggruppamento Campania ha precisato che, sulla base delle attuali esigenze, si reputa sufficiente l’impiego di un numero di personale pari a 15 unità; Considerato, pertanto, che sussistono i presupposti di urgenza e grave necessità pubblica per l’adozione di un provvedimento contigibile e urgente per sopperire alle richiamate esigenze, con validità, comunque, non superiore a 30 giorni a decorrere dal 25.02.2019.”

Pagano ordina. Il prefetto ordina la prosecuzione dell’attività di presidio della “zona rossa”, come individuata nei comuni di Ischia interessati dal sisma del 21 agosto 2017, attraverso l’impiego di 15 unità di personale militare del Comando Raggruppamento Campania. All’impiego del predetto contingente si provvede secondo le disposizioni all’uopo vigenti e con le attuali modalità del servizio. Gli oneri relativi sono a carico del Commissario Straordinario per la Ricostruzione. II COMFOPSUD di Napoli e il Commissario Straordinario per la Ricostruzione sono incaricati, per quanto di rispettiva competenza, dell’esecuzione della presente ordinanza. Il presente provvedimento viene inviato anche al Dipartimento della Protezione Civile, ai responsabili delle Forze di Polizia e ai Sindaci interessati dell’isola d’Ischia. Avverso il provvedimento è ammesso ricorso al TAR Campania oppure al Presidente della Repubblica rispettivamente entro 60 giorni il primo e 120 giorni il secondo, a decorrere dalla data della notifica”

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