Il mercato Forex, acronimo per FOReign EXchange, è il mercato delle valute, sul quale vengono scambiate coppie di monete reali e gli investitori possono operare sulle variazioni dei tassi di cambio.
Si possono realizzare operazioni di acquisto o di vendita allo scoperto, sia sul breve che sul lungo termine. In termini molto semplici, se la previsione corrisponde al movimento reale della coppia presa in considerazione, si realizza un profitto. In caso contrario, una perdita.
Non si tratta soltanto di uno dei principali mercati finanziari al mondo, con volumi di scambio e operazioni giornaliere a dir poco enormi, ma anche uno dei mercati più sensibili in generale alle decisioni di geopolitica e a sua volta capace di influenzare complessivamente tutta l’economia mondiale.
Un mercato dei mercati
Trattandosi dello scambio di valute, sulle sorti del mercato Forex si reggono tutte le transazioni che vengono eseguite con le valute prese in considerazione. Alla coppia EUR/USD, ad esempio, non è solo connesso il rapporto politico tra gli Stati Uniti e le nazioni dell’Unione, ma anche e soprattutto gli scambi commerciali tra le aziende che operano nell’uno e nell’altro continente.
Medesima cosa vale per le altre coppie maggiori, come EUR/CHF e USD/CHF. Riuscire a leggere correttamente l’andamento di una coppia di valute significa capire gli andamenti sotterranei della politica internazionale e quali potranno essere le ripercussioni per il mondo sia nel breve che nel lungo termine.
Esempi pratici: USA e Cina; USA e UE
Senza perdersi in ulteriori indugi, forniamo due esempi pratici.
Nessuna persona che si dica interessata ai mercati finanziari potrà mai scordarsi della disastrosa guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, che ha interessato il primo semestre del 2019 e che ha avuto picchi di particolare intensità quando ambo le nazioni hanno preso a imporre dazi sulle merci provenienti dall’altra.
La maggior ripercussione?
Da un lato il Presidente Trump ha potuto vantare, per un certo periodo, una crescita del PIL interno degli Stati Uniti: si tratta di una piccola immediata reazione ad una politica economica protezionista. Tuttavia l’aumento del PIL non è l’unica conseguenza: con il crollo della coppia USD/CHF, dal valore di 1,01139 ai 0.97106 di inizio giugno, le ripercussioni sia sul mercato interno che su quello esterno non si sono fatte attendere.
La FED, agli inizi di luglio, riportava un rischio di recessione nel 2020 di oltre il 30% e la decisione di correre ai ripari, ampliando il piano di assistenza ai piccoli/medi enti finanziari, il REPO, ne sono solo piccoli esempi.
Inondando i mercati finanziari americani di liquidità, la FED ha, tuttavia, iniziato un altro importante testa a testa, stavolta con l’UE. Anche l’Europa non è stata particolarmente contenta della lotta commerciale contro la Cina: per quanto gli Stati dell’Unione conservano abbastanza autonomia dal punto di vista della stipulazione di accordi commerciali, anche la coppia EUR/CHF ha iniziato a crollare in concomitanza a quella USD/CHF.
La decisione della FED di estendere il REPO e la concomitante fase di esposizione politica dell’UE, con la Germania che ha subito un indebolimento politico con le dimissioni della storica Cancelliera A. Merkel, difatti, non hanno di certo fatto felice la BCE.
Investitori: attenti alle prossime notizie
In questo clima di forte indecisione, gli investitori restano ancora fortemente dubbiosi su che tipo di operazioni realizzare e attualmente tutti sono in attesa della risposta di Mario Draghi della BCE ai recenti sviluppi del mercato americano.
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