Ugo De Rosa | Anche per il “super” segretario comunale Giovanni Amodio è arrivato il momento della pensione, grazie a “Quota 100”. A dover fare a meno dei suoi servizi, i Comuni di Ischia e Barano. Nel comune capoluogo, come attestato dal responsabile dell’ufficio competente, Amodio prestava servizio dal 1 ottobre 2002.
La famosa “Quota 100” voluta da Salvini, come è noto, consente il collocamento a riposo per dimissioni volontarie, ovvero la pensione anticipata, per categorie di dipendenti che abbiano maturato tra il 2019 e il 2021 un’età anagrafica non inferiore a 62 anni e un’anzianità contributiva non inferiore a 38 anni.
E grazie al servizio prestato presso i vari Enti, alla data del 1 gennaio 2020 Amodio ha maturato anni 4,1 mesi 6, e giorni 4 di servizio e anni 66, mesi 6, giorni 7 di età, comprendendo il riscatto della laurea e il servizio militare. Questo il calcolo effettuato appunto dal Comune d’Ischia.
Il caso di “Amodio”, infatti, è sempre stato un caso politico. Il segretario diviso tra Ischia e Barano (e che è al centro di un complicato contenzioso tra i due enti perché Barano non paga da diversi anni!) ora ha un risvolto politico, soprattutto baranese.
E’ Maria Grazia Di Scala che ne rimarca i contorni.
«Innanzitutto – commenta il consigliere comunale Di Scala – un doveroso ringraziamento da un punto di vista soprattutto umano, prima ancora che professionale. Dopo tanti anni passati al comune insieme, tra consiglio comunale e uffici, si è creato anche un rapporto di stima e di reciproca fiducia. Grazie, si goda la pensione e non fumi troppo, questo è il mio augurio per Amodio.
Però ora vi è un problema: l’andata in pensione di Amodio – continua la consigliera anche regionale – lascia sguarniti due comuni che, bellamente, e per anni si sono divisi, in diverse percentuali, la presenza del Segretario Comunale. Una cosa che, a mio avviso, ha penalizzato entrambi i comuni, ma ancor di più quello di Barano, che è più piccolo e si è visto ridotta la capacità amministrativa, sia perché ridotta di per sé dalla capacità degli amministratori che ha, e sia perché il Segretario Comunale era presente due volte a settimana, poi l’ultimo periodo è stato un po’ travagliato proprio perché lui non stava bene e quindi abbiamo avuto la Segretaria Comunale a scavalco, la dott.ssa Loffredo. Il punto è questo: noi lo abbiamo sempre detto – rimarca il consigliere di Barano – ad ogni rinnovo del consiglio comunale della convenzione con il comune di Ischia.
Già la riduzione della presenza del Segretario Comunale, che ormai è una figura centrale per l’attività amministrativa di un comune, non è foriera di benefici per l’ente, il pensionamento adesso, che peraltro non ci è stato nemmeno comunicato dai sindaci di entrambi i comuni e né sappiamo che intendono fare, poiché rallenta la macchina amministrativa, vogliamo auspicare che entrambi i sindaci provvedano attingendo alle graduatorie dei Segretari Comunali per prenderlo a tempo pieno.
Ce ne è bisogno, ci sono una serie di adempimenti ed attività, anche e soprattutto legate alla digitalizzazione, che deve svolgere il Segretario Comunale e di cui è direttamente responsabile, per cui non è che possiamo andare al comune, nel 2020 per avere una determina che va cercata cartaceamente, ma devono essere pubblicate sul sito, questa è una tra le tante cose, così come tante altre attività che deve svolgere in maniera compiuta e puntuale il Segretario Comunale in entrambi i comuni. Lasciare due comuni, con una popolazione molto elevata numericamente, senza un Segretario Comunale che assicuri una prestazione lavorativa con continuità, è una disdetta per la popolazione e si trasforma in disservizi enormi che ricadono sui Baranesi e sugli Ischitani».
Domande legittime, queste della Di Scala. Ma i sindaci lo sapevano? Se si, e pensiamo di si, cosa hanno fatto per evitare che i comuni non rimanessero sguarniti? Ci sembra assolutamente nulla. Ma per Dionigi e Enzo sembra essere tutto normale…