Isabella Rispoli | Silvano Arcamone, ischitano, architetto, è il nuovo responsabile nazionale degli interventi edilizi dell’Agenzia del Demanio.
Classe 1970, quella di Arcamone è un’ascesa rapidissima anche nell’ambito del Demanio: soli due anni alla dirigenza regionale dell’Emilia Romagna, poi a quella del Lazio.
Prima ancora una lunga carriera sull’isola: responsabile dell’ufficio tecnico di Casamicciola e Ischia con il sindaco Giosi Ferrandino; la presidenza di Ischia Ambiente SPA, di Ischia Risorsa Mare e la Direzione Generale dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno. Quindi il trasferimento a Bologna, all’agenzia del Demanio appunto, dove ottiene apprezzamenti a mezzo stampa per la riqualificazione di un’area del centro di Forlì.
L’Agenzia del Demanio si occupa della gestione, razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato, con l’obiettivo di “contribuire allo sviluppo del tessuto economico produttivo, sociale e culturale del Paese e di ridurre la spesa pubblica, massimizzando il valore dei beni e ottimizzando gli spazi utilizzati dalle amministrazioni pubbliche”.
Ossia?
“Il core business dell’Agenzia del Demanio è l’abbattimento dei costi degli immobili di Stato, la loro razionalizzazione e restituzione alla pubblica utilità con operazioni a carattere urbanistico – architettonico ma anche finanziario. Poi si occupa di riqualificazione di intere aree urbane.”
Per esempio?
“La cittadella della giustizia di Bologna che sorgerà presso la ex caserma STAVECO. Il progetto di un intervento di rigenerazione urbana a Bari con due caserme, la Milano e la Capozzi, che diverranno sede della cittadella della giustizia di Bari. Il risultato sarà un abbattimento, a Bologna, di fitti passivi pari a 5 milioni di euro, a Bari per circa di 2 milioni di euro all’anno.”
Vi occupate anche di prevenzione sismica…
“Sì, con “Casa Italia”: progetto attivo da qualche anno, volto a mappare ed analizzare la vulnerabilità sismica di tutti gli immobili di Stato. Siamo partiti dal Centro Italia, quindi dalle regioni maggiormente colpite di recente dal terremoto, per poi spostarci al resto dell’Italia. Il principio strategico incrocia la rilevanza del territorio dal punto di vista del rischio sismico con l’importanza strategica dell’immobile. L’analisi prevede la vulnerabilità sismica dell’immobile, la diagnosi energetica dell’immobile e un rilievo BIM.”
BIM…?
Building Information Modeling, la rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche e funzionali di un edificio. Un contenitore di informazioni in cui vengono inseriti dati grafici (come i disegni) e attributi tecnici (come schede tecniche e caratteristiche). Si tratta di un approccio innovativo che abbiamo scelto di seguire anche se non imposto dalla legge (il decreto 560/17 nel 2019 prevede che il BIM sia obbligatorio solo per interventi superiori al valore di 100 milioni di euro). Abbiamo però deciso di investire in questa metodologia progettuale perché la riteniamo virtuosa e siamo convinti che i tempi vadano anticipati anziché subiti.”
Perché ha lasciato Ischia?
“Avevo bisogno di nuovi stimoli. Ho scommesso, non è detto che i percorsi che ci proponiamo vadano a buon fine, ma il confronto con realtà più ampie e complesse è necessario e ti fa capire quanto vali.”
Ha vissuto a Bologna, dove tutto funziona, poi a Roma che (buche a parte) è una capitale: cosa può imparare Ischia da queste città?
“Sono realtà decisamente diverse, con storie diverse rispetto ad Ischia. Roma è una metropoli del Sud, con tutte le sue caratteristiche positive e negative, ahimè. Connotata da una storia importante e da una bellezza ammaliante, che purtroppo non le stimola la competitività e la spinta all’innovazione che oggi una città di quelle dimensioni dovrebbe avere per restare competitiva sul piano internazionale (vedi Milano). Di Bologna io dico sempre “è la città che vorresti a casa tua”. Una città caratterizzata dal senso civico, dal decoro pubblico, dall’attenzione ai servizi pubblici, alla proposta culturale, alla qualità della vita e alle esigenze dei più deboli. Oggi io penso che Ischia, con i debiti rapporti, più che a Roma, che sta vivendo un momento di profonda crisi, debba guardare più a città come Bologna e Milano, che pur nella loro diversità, sono connotate dalla capacità di reinventarsi e di stare al passo coi tempi su temi come l’ambiente, l’offerta turistica, lo sviluppo economico, la mobilità, i servizi alla collettività, la rigenerazione urbana e l’innovazione sociale. Tutti temi che rendono una città attrattiva e accogliente per chi la vive ogni giorno e per i turisti che la scelgono”.
Nostalgia dell’isola?
“Al momento non ho alcuna nostalgia dell’isola. Quando vengo ad Ischia la vivo da semplice cittadino, constatando che purtroppo non stiamo facendo quei passi avanti che si registrano altrove, e questo un po’ mi rattrista. Sono consapevole che, come Ulisse, sto compiendo il mio viaggio di crescita personale e professionale che un giorno mi riporterà ad Ischia. Non so quando ciò accadrà e non so se coinciderà anche con un ritorno professionale o solo personale. Al momento nel mio orizzonte ci sono altri progetti e altre città con sfide belle, stimolanti ed importanti che mi attendono.
Buon lavoro e auguri.
Le parole di Silvano al quale rinnovo le felicitazioni per la sua brillante carriera,sono un monito per Ischia che dovrebbe guardare a città come Bologna e Milano per uscire dal degrado in cui versa.