Ida Trofa | Ischia piange la sua sesta vittima. E’ la quinta del cluster di Villa Mercede. Non si ferma l’ondata di decessi sull’isola di Ischia. Ora appare, quasi, inarrestabile. Due morti legati al Covid-19 in meno di 12 ore. Tre in 24 ore. E’ agghiacciante! Siamo difronte ad un trend che fa accapponare la pelle. La morte per COVID a Ischia è senza dubbio donna: 5 morti su 6 sono di sesso femminile. Tutti anziani. Tutti ricoverati presso l’ospedale Anna Rizzoli di Lacco Ameno. Tutti già degenti della RSA Villa Mercede.
L’isola si interroga e, intanto, prepara il funerale per le ultime donne strappate ai loro affetti e alla vita nel modo più duro e terribile. In solitudine, lontano da chi si è amato per davvero con la paura dell’ignoto scritta nel cuore.
Ischia piange, così, la sua quinta e poi ancora la sesta vittima. Ischia prova a trovare le responsabilità a dare risposte alle tante domande. Interrogativi che non avranno esiti né risposte. Soprattutto non avranno colpevoli se non agli occhi della coscienza di chi doveva e non ha saputo gestire questa triste vicenda, non ha saputo gestire questa disastrosa emergenza sanitaria.
Fatti che hanno messo in luce tutti i limiti della medicina ischitana, della sua sanità e dei suoi presidi di frontiera. La sua residenza per anziani, il suo ospedale. Nel contempo giungono pallidi segnali sul fronte delle guarigioni e delle dimissioni dei pazienti covid 19 ospedalizzati. Ieri si sono registrati anche 2 guariti (1 cittadino di Barano e 1 di Forio ) e per uno di essi è giunta anche la firma delle dimissioni dal reparto Covid-19 del Rizzoli. Se i contagi i restano stabili a 96, le guarigioni salgono a 19. 6 di queste riguardano soggetti dimessi dal Rizzoli.
Aveva 81 anni
E’ deceduta cosi, quasi passando inosservata nel giorno della fase 2, un’altra anziana paziente di Villa Mercede risultata positiva al Coronavirus ed ospedalizzata nei giorni scorsi dopo l’aggravarsi delle sue condizioni. Il decesso si è registrato nella notte tra domenica e lunedì presso il reparto Covid-19 dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno.Originaria di Ischia, 81 anni,congiunta di un operatore sanitario ASL presso il P.O. Rizzoli, la donna era da tempo degente della residenza sanitaria per anziani per la cura di diverse patologie. Era stata ricoverata presso il nosocomio dopo che le sue condizioni si erano aggravate al punto da rendere necessario il ricorso alle cure dei sanitari di Via Fundera.
Aveva 80 anni
Sono le 22,00 di un infausto lunedì 4 maggio quando la triste sorte dell’ultima degente di Villa Mercede ospedalizzata va ad aggiungersi all’elenco del mortifero passaggio di SAR-COV-2 sul suolo di Ischia. Neppure il tempo di metabolizzare le morti appena sopraggiunte. Neppure il tempo di seppellire i cadaveri che l’isola aggiunge la sua sesta vittima ad un primato raccapricciante che mai avremo voluto registrare. E’ deceduta infatti un’altra anziana paziente di Villa Mercede risultata positiva al Coronavirus ed ospedalizzata anch’essa dopo l’aggravarsi delle sue condizioni. La donna è deceduta presso il reparto COVID-19 dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. 80enne, era da tempo degente della residenza sanitaria per anziani Villa Mercede. Affetta da patologie pregresse non ha evidentemente resistito alla aggressività de virus. Il fato crudele ha voluto che il suo ricovero in ospedale avvenisse quasi contemporaneamente, nello stesso giorno, del ricovero effettuato dalla 81 enne di Ischia, la quinta vittima.
Coronavirus, la strage degli anziani
Il bilancio degli anziani vittime ischitana del Covid-19 continua dunque a salire. Nella serata di sabato era infatti deceduta un’altra degente della RSA di 83 anni natia di Casamicciola Terme .
Si tratta del quinto decesso legato al Coronavirus registratosi dopo l’esplosione della pandemia e, cosa ancor più drammatica, dopo la morte del 70enne di Barano, 5 delle 6 vittime di questa strage silenziosa sono stati i nonnini di Villa Mercede il cui cluster è legato al disastro del’Ospedale La Schiana dove era transitata un’altra ospite della struttura di Serrara Fontana deceduta e risultata poi infetta al tampone eseguito post mortem. Da qui all’esplosione del focolaio fontanese. Le parole pesano come macigni.
Il coronavirus ha provocato una vera e propria strage nella struttura di ricovero per anziani di Piazza Cavonera Grande anche sei decessi sono ascritti al PO di Lacco. I decessi avvenuti all’interno di queste strutture a partire dalla metà dello scorso mese rappresentano la quasi totalità dei morti. E non chiamiamola influenza.
Fra le criticità finora rilevate nelle Rsa, ci sono soprattutto la carenza di dispositivi di protezione, la carenza nelle somministrazioni di tamponi e la carenza di personale. Un dato che sapevamo già e sul quale si sono spesi, vanamente, fiumi di parole difronte all’indifferenza impenetrabile delle istituzioni che dovevano intervenire e non lo hanno fatto.
Il focolaio di contagio legato a Villa Mercede, la conta ad oggi 31 casi di contagio: 6 operatori, 21 degenti e 4 familiari.
sinceramente io questo fiume di inchiostro non l’ho captato, pero’ mi sono accorto, ed anche in maniera evidente, di tutte le foto con sindaci, amministratori, e personaggi piu’ o meno famosi da mostrare con petti in fuori 1595 denti ognuno, adesso il patatrac e’ stato fatto, e da parte di tutti sento solo dire, non e’ tempo di polemiche, non mi viene da ridere, ma da piangere, e tanto, signora Ida, non crede sia il tempo di nomi cognomi maternita’ e paternita’ di tutti i colpevoli,naturalmente quando sara’, SIC. il tempo delle polemiche, saluti. P.S. dimenticavo, se provate a guardare i profili fb di sindaci e dintorni, danno solo notozie positive , dei morti non sanno nulla
Povero virus, doversi prendere tutte le colpe per le malefatte commesse dal genere umano, naturalmente scritto in senso ironico perchè alla resa dei conti nessuno pagherà, ci sarà come al solito (sic) lo scaricabarile,colpa tua, colpa sua, colpa mia ecc ecc.Senso di vergogna? chiedere scusa? ma quando mai, benvenuti in Italia.