Gaetano Di Meglio | A margine di un consiglio comunale svoltosi in modalità mista, tra consiglieri presenti presso la sala consiliare del comune di Ischia e altri connessi tramite una piattaforma online, abbiamo sentito il consigliere di opposizione Gianluca Trani.
Trani, come del resto anche gli altri consiglieri che si identificano nel gruppo “Per Ischia”, non è rimasto per nulla soddisfatto delle risposte e delle argomentazioni (poche) che il primo cittadino di Ischia, Enzo Ferrandino, ha fornito sulle tematiche all’ordine del giorno.
“La cosa grave che è emersa ieri – ci dichiara Gianluca Trani -, è che sembra che il sindaco Ferrandino abbia finito gli argomenti e che tenda ad avere un atteggiamento aggressivo durante i confronti. Sono rimasto esterrefatto dal comportamento del Sindaco che, invece di parlare di Paese, ha parlato di problematiche personali. Io credo che alle persone interessi il Paese non le questioni personali. E’ stata, decisamente una mancanza di stile che c’è ed è venuta fuori in questo consiglio comunale.”
E riguardo alla bocciatura della vostra proposta di dichiarare stato di calamità per il turismo?
“Ascoltandolo e leggendo le dichiarazioni che ha rilasciato ad un media locale, ho pensato che avesse anche agito in malafede: sbaglia quando dichiara che la nostra proposta non è stata presentata da nessun comune turistico, ma solo da una cittadina dichiarata zona rossa. Ciò che noi chiediamo, in alcune forme, è stato anche richiesto da comuni della Valle D’Aosta e non solo. Io credo che, di fondo, il sindaco non abbiamo compreso il problema e la realtà in cui stiamo vivendo. Soprattutto perché per buona parte del suo intervento si è semplicemente rallegrato di aver distribuito buoni spesa o mascherine… ma questi sono atti di ordinaria amministrazione, a Ischia serve un’altra azione politica, un altro agire.”
Sui buoni spesa, voi come opposizione avete fatto una interrogazione….
“Noi abbiamo presentato sui buoni spesa una interrogazione cui non è stata data risposta e il Sindaco, durante il consiglio mi ha detto di dover andare presso la Guardia di Finanza. Stiamo fuori dalla realtà… non abbiamo sentito proposte per il territorio, cosa ha in programma per i lavoratori, per le aziende, per il turismo… forse non gli interessano…”
Spiegaci meglio.
“E’ diventato il sindaco delle chiacchiere, quasi come fosse un gatto nero ripete sempre “andrà tutto bene”. La conferma riguardo al fatto che non ha ben compreso la gravità della situazione in cui versa la nostra comunità è data dalle dichiarazioni che ha rilasciato appena dopo aver partecipato al summit del G20Spiagge: mentre proclamava ampie aperture, La Franca dei Balneari condivideva un post sui social riguardo l’impossibilità di aprire senza regole chiare applicabili alla nostra realtà, per il bene degli imprenditori e degli utenti. Sia chiaro, noi come gruppo siamo favorevoli alle aperture, ma con parametri chiari e in piena sicurezza. Qui non si tratta di dover difendere solo gli stagionali, ma il problema è molto più esteso.”
Per il futuro quanto mai prossimo, che tu sappia, il comune di Ischia ha intenzione di valutare interventi di agevolazioni su tasse e contributi comunali?
“E’ stata rinviata la prima rata della TARI al 16 luglio. Mentre il 16 giugno c’è il pagamento dell’IMU. Noi ne chiediamo lo slittamento, che rientra nelle facoltà del comune. Ciò darebbe ossigeno alle famiglie e all’imprenditoria. Ad ora, prò, non c’è nulla e siamo dinanzi ad un sindaco che non si cura del territorio, che si limita a fare chiacchierologia e basta. Durante l’ultimo consiglio comunale abbiamo ascoltato tre quarti d’ora di discorsi vuoti. Sul territorio, invece, i ristoratori e i tassisti, ad esempio, consegnano le chiavi perché sono allo stremo. Ischia si trova in queste condizioni già da prima del coronavirus. Non sono due mesi che hanno fatto emergere i disastri, ma in questi due anni e mezzo abbiamo visto i dati andare sempre peggio. Il sindaco fa politica di basso profilo e si è notato, non abbiamo sentito il primo cittadino dire delle proposte, ha lasciato tutti scontenti.”
Hai parlato di avvocati e del sindaco che ti “minacciano”… lo hai scritto anche sui social…
“Io penso che per minacciare una persona devi essere prima forte in casa tua e poi puoi farlo all’esterno. Io le minacce del sindaco non le ascolto perché penso non metta paura a nessuno. Che poi si faccia condizionare da avvocaticchi io non lo so… il problema è che chi lo ha consigliato ha preso degli abbagli, soprattutto circa la nostra proposta di dichiarazione di stato di calamità per il turismo.”
Cosa porterebbe alla nostra isola questo riconoscimento?
“Noi non vogliamo vi siano figli e figliastri nell’assegnazione e nell’accesso di determinate misure di aiuto alla cittadinanza. Con lo stato di calamità si chiede un provvedimento per il settore turistico sulle isole minori, si va a definire un range di persone senza la differenziazione tra contratti a tempo determinato o indeterminato. Un dispositivo ottimale per le isole che basano il proprio PIL interamente sul turismo, a differenza delle città in terraferma che hanno anche altre entrate. Non è una proposta irrealizzabile, tanto più che con il decreto CuraItalia è stato fatto per gli aerei, equiparando la pandemia covid19 alla calamità naturale. Forse solo perché la proposta veniva dal nostro gruppo, non è stata gradita. Il Sindaco è stato miope. Ora è il momento di volare alto, ma forse ho fatto il richiamo alla persona peggiore.”
Spiegaci meglio…
“Oggi il Sindaco non riesce a agire in modo autonomo e andiamo a traino degli altri comuni isolani. Ma anche la gestione dell’emergenza in una prima fase, non è stata delle migliori. Se era in buona fede, avrebbe ascoltato anche le nostre idee, come la sanificazione delle scuole e molto altro. Io non vedo una programmazione nell’agire del sindaco. Noi abbiamo dato una idea per iniziare una battaglia, lui non la vuole fare. Noi non ci stiamo e vogliamo portare i fatti nel bene dei cittadini.”