giovedì, Novembre 28, 2024

EAV tra assunzioni politiche e disservizi: disastro totale. Ma non è colpa della pandemia

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L’azienda assumerà 40 autisti della terraferma lasciando a casa 30 giovani isolani. La Regione paga per effettuare l’orario estivo, ma a luglio inoltrato è ancora in vigore quello invernale. I sindaci dormono. E’ così che si vuol favorire la ripartenza del turismo? E De Gregorio si preoccupa degli incassi mancati…

Gatano Di Meglio | Non basta certo l’emergenza Covid-19 a giustificare le solite lacune, disservizi e scelte incomprensibili della dirigenza dell’Eav. Dopo le polemiche dello scorso anno, il 2020 non porta nulla di positivo, anzi. E non certo per colpa della pandemia.
Primo capitolo dolente le assunzioni. L’azienda, attraverso un’agenzia interinale napoletana, sta per assumere 40 unità di conducenti, la cui maggior parte è napoletana e non ha esperienza di conduzione dei bus sull’isola. Nel frattempo lascia a casa, secondo scelte non comprensibili, ma legittime secondo la legge, 30 autisti isolani che fino all’anno scorso, attraverso il lavoro interinale, per tre anni hanno espletato il servizio con professionalità e diligenza. Si tratta di giovani di Ischia, Barano, Casamicciola, Lacco Ameno, Forio e Serrara Fontana che fino all’estate scorsa si sono distinti per professionalità e spirito di servizio, oltre che esperti alla guida dei bus e conoscitori delle anguste vie isolane. Oggi, secondo logiche politiche ed elettorali, vengono sostituiti da personale dalla terraferma.

I sindaci isolani dormono e qualcuno di essi, Del Deo in primis, appena mercoledì ha avuto un incontro a Roma con il ministro del lavoro, dichiarandosi al fianco dei lavoratori stagionali e poi li dimentica nei fatti. Gli altri primi cittadini assenti e distratti, come sempre.
E passiamo alla inadeguatezza del servizio. L’Eav, nonostante sia ormai luglio inoltrato, conserva ancora gli orari invernali. Una gestione approssimativa e lacunosa del servizio che sta avendo gravi ripercussioni sul trasporto dei passeggeri, specie nelle ore serali con le sole circolari a fungere da collegamento e senza supporto e rafforzamento di linee 1 e 2 con molti turisti lasciati a terra, soprattutto tra Sant’Angelo, Forio, Lacco e Casamicciola.

E pensare che la Regione Campania paga l’espletamento del servizio con il programma estivo che pero rimane solo sulla carta. Addirittura gli orari esposti non sono attendibili. Passi la riduzione del servizio durante il lockdown, ma ora che siamo in piena Fase 3 e si dovrebbe cercare di far ripartire l’isola in tutti i modi, che servizio rende l’Eav? I turisti che si affollano ai capolinea e che comunque non possono essere “stipati” in bus trasformati in carri bestiame come accadeva gli scorsi anni, restano a terra. Visto che si deve rispettare il distanziamento e la Regione finanzia l’orario estivo, cosa si aspetta a mandarlo in vigore? Nei giorni scorsi addirittura le ultime partenze dal porto di Ischia sono avvenute con un’ora di ritardo per attendere l’arrivo della nave da Napoli con numerosi utenti, in particolare minorenni, ad attendere l’arrivo del bus per giungere alle rispettive destinazioni. Nessuna traccia di coincidenze sugli orari e utenti bistrattati.

E ovviamente assenza di qualsiasi comunicazione. I viaggiatori, per farla breve, sono abbandonati a loro stessi. Per giustificare questo quadro vergognoso il presidente De Gregorio parla di incassi mancati (a causa della pandemia, evidentemente). Peccato che poi sui bus non ci siano le obliteratrici e se ci sono, non sono funzionanti. Anche le verifiche a bordo sono latitanti, per la gioia dei “portoghesi”. Cosa succederà a settembre, quando riapriranno le scuole? Allora i controllori prenderanno di mira gli studenti, giocando agli sceriffi. E’ un film già visto e che viene proiettato ogni anno sugli schermi Eav. Quest’anno però è ancor più grave, perché rischia di allontanare quei pochi turisti di cui l’isola ha un estremo bisogno. Ma questo evidentemente a De Gregorio non interessa. Ma i soldi di De Luca per l’effettuazione dell’orario estivo che fine fanno? L’isola attende risposte, anche se i sindaci tacciono.

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