mercoledì, Gennaio 15, 2025

“Oltre il Limite” il fumetto con protagonista Gianni Sasso

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Anna Lamonaca | Oltre il limite è una storia molto profonda sotto forma di fumetto che nasce dalla sceneggiatura realizzata da un team molto ben assortito e di talento composto dal fumettista-sceneggiatore isolano Marco Ferrandino, dai colori di Mariastella Granata e dai disegni di Luigi Barricelli. Questi tre talentuosi artisti hanno dato vita ad un coloratissimo fumetto che narra l’epopea del grande atleta Gianni Sasso, l’uomo dei record, dalla straordinaria forza d’animo, carriera e vita avventurosa, ma ambientata nel futuro. Per conoscere ulteriori dettagli su questo grande progetto abbiamo intervistato gli ideatori:

Marco, sei tra i realizzatori di un fumetto che ha come protagonista Gianni Sasso, parlami di questo progetto:

“L’idea è nata dal giornalista e amico Pasquale Raicaldo che tempo fa mi suggerì una serie di storie da realizzare col medium a me più congeniale, per l’appunto il fumetto. Tra i tanti spunti offerti da Pasquale che riguardavano l’aria marina protetta, il museo di Villa Arbusto e molti altri ancora, mi colpì subito la possibilità di parlare del grande Gianni Sasso che ho sempre seguito ed ammirato come fan delle sue innumerevoli imprese sportive. Realizzata questa storia breve che ha trovato spazio sulle pagine di Repubblica.it, spero di riuscire a portare a termine nel prossimo futuro anche le altre, l’isola d’Ischia è letteralmente un calderone di grandi storie che aspettano solo di essere sfornate, se mi passi la metafora”.

In quanti avete partecipato?

M.: Luigi Barricelli ai disegni, Mariastella Granata ai colori, collaboro e conosco da una vita entrambi e ho chiesto loro una mano per realizzare questa storia. Mi sembra giusto passare loro la parola per i dettagli della nostra collaborazione:

Come è andata la collaborazione con gli altri autori impegnati su questo progetto (Luigi & Marco)?

MARIASTELLA (colorista):

La collaborazione con Marco e Luigi mi ha dato molta soddisfazione, mi è piaciuta subito sia la storia che i disegni, poi io e Marco ci conosciamo già da qualche anno, non è la prima volta che lavoriamo insieme, è una persona molto professionale, esigente e disponibile allo stesso tempo. Luigi l’ho scoperto con questo lavoro, mi piace molto il suo stile e ci siamo confrontati più volte per la colorazione delle sue tavole”.

A quali suggestioni o modelli ti sei rifatta per la colorazione?

MARIASTELLA (colorista):

Per la colorazione uso le reference, cerco foto che rappresentano a grandi linee quello che devo colorare, le studio per bene e poi faccio un vero e proprio layout delle tavole per capire se funzionano”.

Come e’ stato per te Luigi ritrarre in versione fumetto Gianni Sasso che, come sappiamo, e’ una persona reale piuttosto che un personaggio inventato?

LUIGI BARRICELLI (disegnatore):

E’ stata un’esperienza unica, conoscevo bene Gianni Sasso, la sua storia e le sue imprese sportive e per me è stata una grande emozione ritrarlo in un fumetto ed essere legato a lui grazie ai disegni, sono fiero di aver preso parte al gruppo di lavoro che ha realizzato un racconto su un’autentica leggenda vivente”.

Come è stato per te da disegnatore approcciarti alla sceneggiatura di Marco?

Luigi Barricelli (disegnatore):

Quando Marco mi contattò per propormi la storia dedicata a Gianni Sasso pensai subito che si trattasse di qualcosa che facesse riferimento solo alla vita sportiva del campione, mi sbagliavo, mi ritrovai tra le mani una sceneggiatura dove i fatti erano ambientati in un futuro distopico, fantascientifico in pieno regime dittatoriale, dove le diversità non erano tollerate, Marco mi lasciò molta libertà su come interpretare graficamente la storia, pensai subito ad impostare le tavole in stile americano dando dinamicità al racconto ed ai personaggi”.

Ritornando a te Marco, come s’intitola la storia che ricordiamo è apparsa sulle pagine di Repubblica.it con un articolo introduttivo di Pasquale Raicaldo?

M.: “La storia s’intitola “Oltre il limite” e si svolge in sette tavole a colori ed in formato wirdscreen (orizzontale) adatte alla lettura online infatti la storia nasce proprio per essere letta sulle piattaforme digitali. L’avventura si svolge in un futuro distopico non meglio precisato, dove Gianni diventa simbolo proprio per il suo passato di campione. Non si tratta di un biopic ossia di una narrazione dedicata in maniera più o meno cronologica alla vita di un personaggio o di una storia agiografica ma, strano a dirsi, come già anticipato, è una storia di fantascienza che spero parli ai ragazzi e magari possa servire da stimolo per andare appunto “Oltre il limite” che la società o le circostanze c’impongono. Ricordo ancora la reazione di Gianni alla prima lettura della bozza infatti la collaborazione con lui è stata molto stretta, dovendo mettere in scena parte della sua vita era d’obbligo interpellarlo ad ogni passaggio e fu bello vederlo entusiasta, non se lo aspettava ed il suo stupore genuino ed i complimenti che ci fece per come noi del team di autori stavamo procedendo, furono molto belli da ricevere”.

Perché questo titolo?

M.: “Il titolo nasce dalle parole di Gianni Sasso, il nostro protagonista, che precisava di non aver mai badato o fatto fermare dai limiti che la sorte gli aveva imposto, proprio questo è il messaggio che Gianni lancia al suo pubblico e che noi abbiamo voluto riprendere e rilanciare a nostra volta”.

A tuo avviso oggi, nella nostra epoca moderna è facile accettare la disabilità?

M.: “Per fortuna non ho esperienza diretta, ma credo che seppur qualcosa è stato fatto ci sia ancora molto da realizzare per aumentare la qualità della vita di chi soffre di disabilità”.

I fumetti hanno attratto da sempre giovani ed adulti perché hanno qualcosa che porta a riflettere e in più sono ricchi di personaggi diventati paladini dei ragazzi. Quali sono i valori che avete voluto veicolare con il vostro fumetto?

M.: “In parte ho già risposto nelle precedenti domande, ritengo che il fumetto sia un medium adatto a parlare non solo ai giovani, ma a un pubblico di tutte le età perché è proprio nella sua natura abbinare immagini e parole, quindi si può vedere come un film, non dovendo essere passivi rispetto alla visione (il tempo della narrazione lo decide il lettore) ed allo stesso tempo fornisce delle immagini che possono imprimersi meglio nella mente, cosa che non fa un romanzo o un saggio solo scritto. Il fumetto è stato sdoganato come prodotto culturale ed i temi che ora tratta sono i più diversi, io stesso affrontai in un volume edito dalla “001 edizioni” il tema del fine vita, ma ce ne sono tantissimi su altri temi altrettanto importanti e delicati”.

Gianni afferma sempre che la disabilità esiste soltanto nella testa, il tuo fumetto fa riferimento a questo?

M.: “Certo, anche a questo, abbiamo messo in scena lui proprio perché è un esempio in tal senso”.

Marco quando è nata la tua passione per il fumetto come forma d’arte?

M.: “Fin da piccolo, ho imparato a leggere sui Diabolik e Tex di mio padre, si può dire che è una passione ereditata. Mi piace leggere, è il mio passatempo principale, non solo fumetti ma anche romanzi”.

Chi sono i tuoi maestri?

M.: “Uno dei più grandi autori di fumetti nel mondo è italiano, il nostro Hugo Pratt, è un maestro per chiunque voglia approcciarsi alla narrazione in generale, non soltanto per immagini”.

Cosa vi aspettate dalla diffusione del fumetto?

M.: “Che piaccia!”

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