Benvenuto a Luciano Venia, componente dell’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia, ma anche e soprattutto uomo di navigata esperienza politica nel comune di Ischia. La prima domanda da fare a Luciano è, soprattutto, un commento rapido su quello che è il fenomeno Giorgia Meloni. Sembra che una parte della Destra abbia ritrovato la parola “coerenza” un po’ persa negli ultimi tempi.
«Giorgia Meloni rappresenta un leader capace, che è riuscita ad imporre le idee moderne di una Destra aperta e costituzionale, senza dimenticare le origini del movimento. Nella fiamma del simbolo vi è la storia, ma siamo abitatori del nostro tempo. Non siamo nostalgici perché i nostalgici sono dei malati, ma bisogna guardare avanti con la mente aperta, caratteristica degli uomini di Destra. Oggi, dal 2% siamo a circa il 18%».
Anche tu ne hai fatte tante di campagne elettorali, come è questa estiva?
«Mi avevano chiesto di offrire una candidatura, ma ritengo che in questa fase storica importante sia ben operare scelte condivise e alla fine abbiamo optato per una lista competitiva e forte e, qualunque sia il risultato, oggi avremo probabilmente 3 consiglieri regionali eletti. Una forza che metteremo in campo perché la politica è fatta di capacità. Si riempiono i ruoli con le iniziative. Dobbiamo metterci tutti in campo per il territorio, che paga l’assenza di una classe dirigente. Parliamo del comune di Ischia, il Dispari ce lo mostra che siamo tornati 50 anni indietro. Una volta messo il tassello in Regione, dovremo riorganizzare in termini forti la Destra sull’isola».
Tu sei un uomo di partito, oggi ci troviamo a vivere un periodo con la caduta di miti… come ti trovi a fare politica in questa “terza repubblica”?
«Io sono stato fortunato, ho iniziato a fare politica con Domenico Di Meglio, Giovanni Balestrieri, Antonio Barile, quelli che più di me hanno dato la loro vita ad una idea. Ho avuto la capacità di riconvertire questo in azione politica. Voglio ricordare che prima di Berlusconi, io riuscii nel 1992 ad Ischia a portare il Msi al governo. Abbiamo vinto nel 1994 con il primo governo di Destra. Probabilmente in certi momenti il potere ha indebolito il messaggio della Destra e Alleanza Nazionale è naufragata alla fine per non essere coerente con il passato. Nel 1995 Gianfranco Fini annuncia la svolta e si spengono i riflettori. Dopo ricomincia il congresso e il primo a prendere la parola sono stato io. Tuttavia quando Pino Rauti prese la parola, tutti noi battevamo le mani. Oggi Giorgia Meloni si pone al centro e recupera una visione sociale sempre più attuale e si propone con un progetto. Spero che il partito Fratelli d’Italia possa dare un grande contributo. Voglio riportare un dato di Techknè che riduce il vantaggio di De Luca a 5 punti, sondaggio avvenuto prima di alcuni episodi di cronaca recenti e forse il Centro Destra può dare una volata e vincere».
CRITICHE A FORZA ITALIA
Abbiamo visto la politica mischiarsi con la giustizia. Quale è il punto?
«Credo che il punto giusto sia quello di una interpretazione costituzionale non soltanto dell’indipendenza della magistratura, ma anche dell’avvocatura. Io credo che l’onestà, temine abusato, sia una precondizione della politica e insieme all’onestà ci debbano essere altre qualità, come coerenza, capacità, progetto e apertura. Io sono molto critico su come Forza Italia ha gestito la politica sull’isola. Io stesso ho chiamato spesso la consigliera isolana ma non sono riuscito ad avere un confronto. Le ultime elezioni ad Ischia sono state piene di persone che si sono riposizionate. Credo che qualche errore sia stato fatto, anche per quanto riguarda il mio amico Senatore De Siano. Credo che in quella occasione avrebbe fatto meglio a candidarsi in prima persona».
Parliamo del ruolo di Ischia nella Regione Campania…
«Quello che possiamo dire è che è mancata una cinghia di trasmissione tra gli Enti locali e la Regione Campania. Si sono sentite voci isolate per la Sanità e per i Trasporti… certo lo scandalo più grande è la depurazione. Depurazione non significa solo avere mare più pulito, ma anche cercare di non inquinare le falde termominerali. La risorsa termale e il mare rappresentano un orizzonte valoriale importante. La Regione, credo, non ha fatto tutto quello che voleva e doveva, soprattutto nei trasporti, dove proprio la Regione dovrebbe dare regole e risorse per trasformare il campo dei trasporti marittimi e su gomma.
Mentre in Umbria, ad esempio, hanno utilizzato fondi europei per ascensori, scale mobili e funicolari, qui siamo ancora s difendere sistemi diesel superati dalla storia. Certamente la Regione avrebbe dovuto avere una visione strategica per il futuro, ma le colpe sono a metà, perchè i Comuni non hanno presentato progettualità. Dobbiamo fare un elenco di priorità, tra cui deve esserci anche l’ospedale. Per me c’è la necessità di riapertura di punti di pronto soccorso, non solo a Ischia, ma anche a Forio; c’è da implementare le attrezzatura e non solo. Ischia con le cure termali dà una grande entrata economica e non possiamo rientrare nei comuni dell’asl Na 2 Nord. Capri rientra nella potente Asl Na 1… Credo che Ischia debba ritornare ad essere un settore unico. Noi siamo ancora a lottare per i diritti essenziali dei cittadini. Credo che se vogliamo attuare una rivoluzione, dobbiamo agire in termini di autonomia, rivendicare un’autonomia soprattutto del distretto sanitario».
Ma ci rendiamo conto che siamo ad oltre il 15 agosto e ancora ne Capodichino ne il molo beverello hanno un piano eficace per cercare di fermare il covid da rientro? DeLuca gia minaccia di richiudere tutto dal primo settembre. (tanto lui non vive di turismo). Come si fa a programare con una mente del genere?