Maria Grazia Di Scala: «Mi ricandido per non disperdere il lavoro fatto in questi cinque anni»

Ammette che sarà una elezione molto difficile, «ma non sarà facile nemmeno quella nelle file di De Luca, dove sono corsi tutti come sotto l'ala di Mamma Chioccia credendo di trovare l'uovo fresco». La necessità di dare voce alle esigenze delle isole

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Gaetano Di Meglio | Diamo il benvenuto a Maria Grazia di Scala a TerrazzaDispari.

La campagna elettorale è iniziata,la lista presentata. Parte questa nuova avventura alla conquista del seggio a Palazzo Santa Lucia.
«Sì, alla fine mi sono candidata. Come già era nell’aria ho preso questa decisione dopo aver molto riflettuto, in verità, questa volta. Però… la verità è che non intendo disperdere un lavoro certosino compiuto in cinque anni e quindi ci riprovo convintamente».

Provi convintamente per rivendicare il lavoro svolto. Un caso da antologia: il politico opera, produce e poi va all’esame dell’elettorato. Penso sia questo il fulcro…
«Sì. A parte che sarà un banco di prova e comunque una sfida anche con me stessa, insomma rientra nel mettersi in gioco, tutti noi viviamo questi momenti nella vita.
Però, veramente, mi dispiacerebbe lasciar disperdere il lavoro fatto in cinque anni. Tutti i consiglieri uscenti, di fatto, ambiscono alla ricandidatura, anche per questo motivo, per mettersi alla prova, per rivendicare un lavoro fatto, per verificare se effettivamente hanno ottenuto dei risultati colpendo le emozioni e i sentimenti dei propri popoli, della gente, affrontando temi quotidiani che toccano i cuori e le teste».

Cinque anni abbastanza complicati, combattuti sui banchi dell’opposizione, contro un governo regionale che a lungo è sembrato sordo e che continua, almeno secondo chi parla, ad essere sordo rispetto a quelli che sono i problemi delle isole, in maniera particolare.
«Tu sai e tutti sanno che sono i problemi di cui mi sono occupata in via prioritaria, quelli delle isole minori. Le isole del Golfo, Ischia, Capri e Procida, sono sempre state presenti in tutte le interrogazioni e le proposte question time che ho avanzato, con particolare riguardo ai trasporti marittimi, ma non solo, allo stato di sfascio in cui versano ad onta di quello che va dicendo in giro invece il presidente De Luca. Si rivendica come una grande conquista il trasporto gratuito degli studenti. Nel 2020 mi sembra veramente assurdo con tutti i finanziamenti che ci sono. E anche dei problemi della sanità che toccano le isole. Più volte, e di questo vado fiera, ho dovuto rivendicare l’esistenza delle isole. L’estrema necessità che abbiamo noi di strutture e di infrastrutture che accompagnino il nostro cammino fisicamente… perché questi mezzi di trasporto sono le nostre gambe per arrivare in continente, per andare a studiare, a lavorare, a curarci o solo per andare a vedere una partita di pallone, uno spettacolo a teatro. E quindi questa continua a pretermissione, questa continua noncuranza effettivamente mi possono far dire che è un percorso in salita. Non è agevole fare il consigliere di opposizione, però devo anche rendermi conto e ho fatto rendere conto che si può lavorare bene e che, effettivamente, se le iniziative sono condivise, con fatica qualcosa si può ottenere».

IL NODO DEMOLIZIONI

Con fatica qualcosa si può ottenere, è un po’ il passaggio di quella che si può definire “l’ultima vittoria” in Consiglio regionale con l’approvazione del tuo ordine del giorno sulla gradualità delle demolizioni degli immobili colpiti da ReSA. Un appuntamento importante, una conquista; peccato che dopo la maggioranza ha fatto orecchie da mercante.
«Ancora una volta la maggioranza ha messo in campo un’opera mastodontica. ossia la formulazione di un testo unico di tutte le norme sull’edilizia. Sappiamo che la Regione ha competenze residuali in questa materia, sono tutte con competenza statale. Però delle competenze che possono effettivamente sburocratizzare anche la materia edilizia. Certo non si può inventare un condono, non si può inventare da sola senza l’appoggio del Governo una graduazione delle demolizioni. Ma con il giusto input questo può accadere.
Piccola vittoria, un piccolo primo passo se fosse stato seguito da un’azione, da una esecuzione di questo ordine del giorno. Io con dei tecnici di valore l’ho voluta fortemente perché, lo dico sempre, risponde a un principio di civiltà graduare le demolizioni, andare incontro a gente che ha questa mannaia sul collo, che attende la sveglia del giorno dopo con un patema d’animo che solo chi ci passa può immaginare.
Consentire a queste persone di acquistare un po’ di serenità anche dal punto di vista temporale, di poter cercare una casa alternativa con calma. Anche il fatto che non debbano subire ingiustizie e che non debbano sospettare che ci siano delle manovre su chi viene demolito prima e chi no. Perciò definisco una norma di civiltà stabilire un criterio per cui debbano essere necessariamente demolite prima le case non ultimate e quelle ancora allo stato grezzo, poi quelle costituenti beni sequestrati alla camorra, quelle costituenti speculazione o lottizzazione non consentita dalla legge; e quindi lungi dall’essere un condono, ma una norma di civiltà che grada le demolizioni come si fa in tutti i Paesi civili del mondo e anche in qualche regione d’Italia che ha aderito a questi famosi protocolli. Semplicemente, però, siamo stati costretti prima dalla volontà dei 5 Stelle che si sono rifiutati di sottoscrivere questo ordine del giorno se non in maniera condizionata, cosa che non è prevista da alcun regolamento regionale, poi dai ritardi dovuti al Covid e quindi i continui rinvii che ci sono stati. L’abbiamo approvato nel Consiglio regionale del 13 luglio quando De Luca già era ampiamente partito per la sua campagna elettorale e quindi io e il presidente Caldoro siamo stati costretti ad inviare una PEC con cui abbiamo sollecitato, quantomeno, la urgente sospensione dell’esecuzione degli ordini di demolizione che riprenderanno il primo settembre. In piena emergenza Covid la gente si deve pure preoccupare che “domani” mi vengono a buttare a terra la casa. Questo è il succo.
Allora De Luca, se fosse un presidente di Regione serio, che tende effettivamente a risolvere i problemi quotidiani della gente, avrebbe preso l’ordine del giorno e il giorno dopo l’avrebbe portato sul tavolo del Governo nazionale affinché vi si desse concreta esecuzione. A tutt’oggi questo, nonostante la nostra diffida, non è stato fatto».

I TRASPORTI MARITTIMI

Prima di passare agli argomenti di questa campagna elettorale vorrei parlare con te della tua esperienza come presidente della Commissione di Sburocratizzazione che ti ha vista, comunque al centro di numerose iniziative, ad esempio per i trasporti marittimi, ma non solo.
«Questa presidenza mi ha consentito di occuparmi di una serie di materie che altrimenti non avrei potuto proprio toccare. Una fra tante: la bigliettazione integrata tra le compagnie marittime. E’ mai possibile che nel 2020 la bigliettazione on-line la fa soltanto Alilauro, che ti consente di evitare le file, e in periodo di Covid è ancora più importante una cosa del genere. Ma anche questo sarebbe un principio di civiltà, mentre alcune compagnie soltanto da pochi mesi, se non settimane, hanno attivato la possibilità di fare il biglietto residente on line. Trovo scandaloso che la Caremar, che è la compagnia Regionale Marittima che percepisce milioni di euro all’anno dalla Regione Campania, abbia una biglietteria che è distante, senza alcuna indicazione, dal porto di Ischia, e che quindi spesso i turisti non la trovano. Trovo scandaloso che ti fa bigliettare online, ma tu devi comunque passare per la biglietteria a convalidare il biglietto. Quindi che senso ha il biglietto online per prenotare un posto al costo di un euro? Mi sembra veramente ridicolo. E quando ho proposto che la Regione Campania stanziasse una piccola somma per consentire alle compagnie marittime. di acquistare lettori scanner (faccio il biglietto oppure mostro il mio telefonino, mi passi il lettore e controlli anche se sono realmente io che sono residente, quindi mi fai anche il controllo di polizia giudiziaria), questo emendamento mi è stato dichiarato inammissibile senza alcuna motivazione. Ancora la sto chiedendo questa cosa. Ma questa è una fra tante. Sono cose che mi hanno fatto capire che la Campania, lungi dall’essere digitalizzata e burocratizzata, è invece vittima di una burocrazia elefantiaca che poi ricade sulle spalle dei cittadini».

SANITA’ E COVID

Su questo passaggio ovviamente non posso non rimarcare, perché l’ho seguito nei mesi scorsi e perché lo trovo abbastanza grave: ricordo la dura denuncia sulla mancata trasparenza applicata dall’Asl rispetto all’emergenza Covid quando dal Cotugno ti annunciarono che era in possesso del direttore D’Amore lo screening quotidiano dei tamponi e degli esiti e di come si stava provando a proteggere il territorio, però questo dato non è stato reso pubblico. E’ l’immagine di una Sanità distante dal territorio e dalle nostre esigenze. Mi piaceva sottolineare questo aspetto in particolare per tratteggiare la gestione della sanità.
«Anche quello è un enorme buco nero, la gestione della sanità e del Covid da Ischia. Abbiamo chiesto che cosa fosse successo. E’ partito tutto dal ritardo nell’effettuazione dei tamponi. Ricordo che a marzo, quando ci fu il primo panico da Covid, la gente che aveva i sintomi impazziva per avere questo tampone, si chiamava l’Asl e nessuno rispondeva, si faceva il tampone e i risultati arrivavano dopo giorni… addirittura abbiamo avuto casi in cui sono arrivati dopo settimane. C’è qualcuno che è il responsabile di tutto questo? Ho chiesto al Cotugno, dove si effettuavano i tamponi dell’isola d’Ischia. E loro mi hanno risposto dicendomi che il direttore D’Amore aveva lo screening di tutti i tamponi effettuati, che i tempi di evasione erano di poche ore e che quindi non c’era alcun ritardo da parte dell’ospedale e della struttura che effettuava i tamponi. Quindi il blocco dove è avvenuto? E’ avvenuto all’Asl di Ischia? Noi non lo sappiamo, perché la risposta non ci è stata data, ma il dirigente della Asl Napoli 2, uomo di diretta emanazione del presidente De Luca, che ha delle responsabilità sicuramente che verranno fuori anche per la gestione dei casi della RSA Villa Mercede, non ha mai risposto. Non si è mai degnato di rispondere se non minacciando di querela con un post su Facebook e con una pec inviatami in risposta a una mia pec con cui gli chiedevo spiegazioni. Mi quereli, non so, credo che i tempi siano anche scaduti. Se sarò stata querelata sarà mia cura informare tutti e mi difenderò perché ho le armi per difendermi».

LA CAMPAGNA ELETTORALE

Passiamo a questa campagna elettorale. Sembra che ci siano tanti concorrenti.
«Perché li chiami concorrenti? Pare che ci siano tanti candidati sull’isola di Ischia. Lo vedremo all’esito della presentazione delle liste. Qualche nome già si sa. Sicuramente sarà una bella sfida. E’ una elezione difficile, molto difficile. Per la mia compagine, rispetto a quella di cinque anni fa, sicuramente. Ma non sarà facile nemmeno quella nelle file di De Luca, dove sono corsi tutti come sotto l’ala di Mamma Chioccia credendo di trovare l’uovo fresco. Sicuramente le cose non andranno così, De Luca ha delle liste anche civiche, non solo quelle politiche, molto competitive, molto forti ed è stato abilissimo, è stato strategicamente abile a piazzare le sue persone, ex assessori uscenti, nelle liste che vuol far volare. Quindi sicuramente avrà dei riscontri che ha già deciso dovranno essere in quel senso».

Invece la tua campagna elettorale per Ischia, come inizia?
«Io farò una campagna elettorale di contenuti, la fonderò innanzitutto sul lavoro che ho svolto in cinque anni, è stato un lavoro serio, certosino e ininterrotto. Ho trascurato, e me ne dolgo, la mia carica che tuttora ricopro di consigliere comunale a Barano. Però credo che le cose si debbano fare così. Voglio andare avanti proponendo contenuti, senza fare demagogia perché non mi appartiene. Senza fare concorrenza sleale a nessuno».

Anche a te la domanda che penso sia obbligatoria: quale è la difficoltà maggiore nel fare campagna elettorale in un periodo in cui la testa degli elettori è altrove?
«E’ una difficoltà enorme, perché c’è ancora la paura del Covid, la gente sta pensando con terrore e con preoccupazione al proprio futuro. Dopo questo lockdown che ha fermato l’economia, che pare ripresa soltanto per alcune categorie, ma sicuramente non sono categorie che potranno campare grazie al bonus ricevuto dalla Regione, questo è un altro capitolo a parte.
Quindi è sicuramente una campagna elettorale che si svolgerà sul web, si svolgerà con il messaggi WhatsApp, con Facebook, con Twitter con i canali social, i soliti canali anche visto il divieto di assembramento, l’impossibilità di fare manifestazioni, la paura probabilmente che ci sarà anche nell’incontrarsi considerato anche questo odierno aumento dei contagi che sale quotidianamente. Sarà sicuramente una campagna elettorale a distanza. E’ la prima volta che la affronto in questi termini, sarà una campagna elettorale molto difficile».

I CANDIDATI “STRANIERI”

Mi piaceva farti una domanda anche per stuzzicarti un po’. Parlavi di Barano. Provo a introdurre un argomento diverso. Fino a quando l’elettore deve scegliere tra rappresentanti del territorio, è lecito fare ragionamenti sulla persona. Però ho paura che anche questa volta Ischia sarà terra di conquista dove magari personaggi che non hanno nulla a che fare con l’isola, che la vedono buona per i bagni d’estate, verranno e troveranno supporto dai politici locali che forse per “fedeltà” ricambieranno il voto…
«Abbiamo avuto anche in passato tantissimi casi del genere. Tanti stranieri, chiamiamoli così, forestieri, candidati non isolani che sono venuti a mietere voti importanti anche sull’isola. Questo purtroppo non serve da lezione all’elettore isolano.
Io credo che sia fondamentale votare in maniera oculata, saggia. Dare la preferenza sicuramente a qualcuno del posto, ma questo l’ho sempre detto anche a prescindere dal mio impegno elettorale che decorre dal 2015, perché far sentire la voce di qualcuno del posto è sicuramente diverso. Non credano che questi candidati, molti dei quali saranno eletti perché sento i nomi dei candidati più forti del Partito Democratico, ad esempio, quelli che verranno ad affermarsi anche grazie ai voti dell’isola, poi faranno sentire l’urlo proveniente da Ischia e dalle isole minori».

REFERENDUM POPULISTA

Prima di concludere ancora una domanda. Voteremo, insieme all’elezione regionale, anche per questo referendum. Proviamo un po’ a tratteggiarlo. Secondo me un passo verso la diminuzione della democrazia, in un Parlamento a numeri ridotti e sproporzionati, senza una legge elettorale a supporto. Una scelta demagogica e populista che non produrrà alcun effetto benefico per i cittadini.
«In pieno stile grillino, una proposta assolutamente populista e demagogica. “Riduciamo il numero dei parlamentari”; “onestà onestà” e quindi la gente pensa che riducendo il numero dei parlamentari nelle nostre tasche entreranno tante migliaia di euro in più, nelle tasche di tutti gli italiani, e che invece i parlamentari residui moriranno di fame. Non è questa una maniera di affrontare le cose, è un attentato vero e proprio alla rappresentanza democratica dei territori nella nazione Italia. E quindi sarà una riduzione che andrà a penalizzare tantissime località, che resteranno senza esponenti. Soltanto per far risparmiare poche decine di euro al mese ad ogni elettore. Si tradurrà in una rappresentanza democratica menomata a fronte di nessun vantaggio economico per il popolo italiano e per la nazione e a discapito soltanto della democrazia».

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