mercoledì, Novembre 27, 2024

Misure-anticontagio. Ridotta la stazza all’80% della normale capacità dei trasporti marittimi

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Ida Trofa|Nel giorno in cui il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, parla di numeri in calo e vicino ritorno alla normalità, si inaspriscono, invece, le misure Anti-Covid sulle vie del mare.
Vie dove, prima si è consentito di fare di tutto e di più alle compagnie armatoriali e poi nell’ambito dell’ultimo parto regionale in materia di misure anticovid, ovvero l’ordinanza n. 71 del 9 settembre 2020, vengono assunte anche sui mezzi di trasporto marittimo le “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n.833 in materia di igiene e sanità pubblica e dell’art. 3 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19. In ciò con la conferma e l’aggiornamento delle disposizioni per lo svolgimento delle attività economiche, sociali e ricreative e di ulteriori misure in tema di prevenzione e gestione del rischio di contagio.

Facendo seguito proprio a quanto fin ora statuito in materia di trasporto passeggeri in relazione alle misure preventive adottate per il contenimento del contagio da Covid-19 sia a livello nazionale che regionale, la Regione Campania con sua ultima ordinanza, la n. 71 ha previsto per il trasporto marittimo pubblico locale una percentuale di occupazione dei posti a sedere pari all’80% della normale capacità di trasporto riportata nei relativi certificati/autorizzazioni. Restano invece, solo momentaneamente, invariate le altre modalità operative precedentemente indicate.

Infatti presso i porti di Napoli molo Beverello, Mergellina Ischia e Casamicciola per l’isola verde ed il porto di Procida per l’isola di Graziella,cosi come Capri e le altre aree portuali del Golfo come Pozzuoli le misure restrittive previste nell’ambito del distanziamento e delle operazioni di rilevazione della temperatura ai passeggeri che dovranno essere eseguite dal personale di terra dedicato, in alcuni casi in collaborazione con il personale di bordo, prima che gli stessi accedano a bordo, a mezzo di termometri a distanza. Resta fermo i limite secondo cui i passeggeri che presentino una temperatura corporea superiore ai 37,5° cc non possono accedere a bordo. Restano vigenti le altre misure. Dunque i passeggeri devono indossare durante tutta la permanenza a bordo i dispositivi per la protezione delle vie aree e quindi le mascherine ed assicurare una corretta igiene delle mani. I flussi di imbarco e sbarco dei passeggeri devono essere separati e comunque disciplinati in modo da evitare assembramenti; si raccomanda ribadire ai le disposizioni vigenti in materia di sbarco e imbarco, attraverso video-audio, allo scopo di evitare assembramenti e dar luogo ad uno sbarco progressivo e frazionato.
Bisognerà inoltre assicurare frequenti ricambi d’aria anche in maniera naturale durante la navigazione ed evitare che le sedute siano occupate da oggetti o altro materiale diverso dalle persone e dunque usate come porta bargagni e piani appoggio.
Quindi prosegue in un certo senso il trend di misure contraddittorie, cosi come le incertezze ed i dubbi sull’assunzione di misure troppo spesso rivelatesi inutili e dannose ed affatto indicate nel contrastare il contagio.

Cosi mentre si riduce al’80% la capacità del trasporto via mare con grave nocumento per la mobilità isolana, dall’altra con annunci politica e intrise di toni propagandistici si annuncia il ritorno ad una presunta e a questo punto poco chiara normalità A dirlo nel consueto appuntamento del venerdì con Vincenzo De Luca. Il governatore ha parlato dalla propria pagina facebook.: “ Siamo l’unica Regione ad aver reso obbligatorio test o tampone per chi rientrava dall’estero o dalla Sardegna: questo ha fatto aumentare i positivi e menomale, altrimenti oggi ci troveremmo oltre 3mila nostri concittadini senza sintomi in giro per la Regione e liberi di infettare. La fase dei rientri è ormai terminata e si riparte da zero. E infatti oggi sono 140 i tamponi positivi, iniziamo a scendere e nel giro di qualche giorno ci stabilizzeremo su dati non allarmanti. Vedremo nelle altre regioni, dove non hanno controllato i rientri dall’estero, cosa accadrà tra un mese“. Navighiamo in mare di grande precarietà. Ebbene è solo questa l’unica certezza!

7 COMMENTS

  1. Fino a 7-10 giorni fa che il flusso turistico era notevole aliscafi e traghetti pieni come un uovo e senza misurare febbre.Adesso che il movimento per le isole e’ calato notevolmente capienza ridotta e misurazione della temperatura.Tutto perfettto.

    • Il senso c’è devono chiedere bonus e sovvenzioni perché chiaramente stanno perdendo tanto… il COVID come il terremoto e tante altre cose e sempre lo stesso discorso si arricchiscono sempre di più i ricchi e si impoveriscono sempre di più i poveri…

  2. Se questa non è una cosa ridicola e una presa per i fondelli non so come descriverla.
    – Quando i numeri sui mezzi navali diminuiscono “naturalmente” riducono i posti (anziché farlo prima);
    – L’ARPAC puntualmente a fine stagione interdice tratti di mare alla balneazione per inquinamento, dopo averci fatto stare migliaia di residenti e turisti per far guadagnare soldi a qualche idiota a costo della nostra salute;
    – chiudono le discoteche il 16 agosto… Meglio tardi che mai insomma, ma perché proprio il 16 e non il 15?

  3. Avrebbero dovuto farlo già ad agosto, ma di fronte alle pressioni dell’industria turistiva locale, non c’è virus che tenga!
    Comunque in vista della possibile seconda ondata autunnale del virus, questo provvedimento è utile anche ora…

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