Buone notizie per i proprietari di animali domestici: tra le molteplici modifiche alle politiche fiscali, lo Stato italiano ha fissato un tetto più alto per le detrazioni fiscali derivate dalle spese veterinarie sostenute nel corso dell’anno.
Esistono naturalmente delle regole ben precise per usufruire di tali detrazioni, ecco quali.
Quali spese veterinarie si possono detrarre dalle tasse?
Le spese veterinarie detraibili dall’IRPEF sono quelle sostenute per la cura di un animale domestico che si possiede per compagnia o per pratica sportiva. Per esempio sono detraibili sia le spese per le cure di un coniglio nano sia quelle per operare un cavallo da corsa.
Il costo delle operazioni chirurgiche, il costo degli esami e il costo dei medicinali per il trattamento delle patologie di un animale domestico sono spese detraibili.
Rientrano in questa categoria anche le spese per l’acquisto di dispositivi medico – veterinari come il carrello per cani disabili, una vera e propria “sedia a rotelle” per gli animali che hanno perso l’uso delle zampe posteriori a seguito di incidenti o patologie invalidanti.
Non sono detraibili invece i costi di acquisto dei mangimi e degli integratori alimentari, anche se specifici per determinate esigenze di salute e indicati dal veterinario, così come non sono detraibili le spese per acquistare medicinali veterinari senza prescrizione.
Quali sono le condizioni per ottenere la detrazione?
Dal 1 Gennaio 2020 è necessario assicurare la tracciabilità di ogni pagamento, che dovrà quindi essere effettuato con carta di credito, bonifico o assegno, mai in contanti.
Il proprietario dell’animale dovrà inoltre dimostrare di aver sostenuto spese veterinarie superiori alla soglia di 129,11 Euro, oltre la quale ha diritto alla detrazione in sede della prossima dichiarazione dei redditi ai fini Irpef.
Per quanto riguarda invece la documentazione necessaria per dare prova di aver effettivamente sostenuto le spese, bisognerà presentare la fattura emessa dal veterinario e/o uno scontrino parlante (cioè con la specifica dei nomi dei prodotti acquistati) emesso dalla farmacia.
Inoltre, è necessario provare di essere legalmente in possesso dell’animale per il quale si richiede una detrazione, producendo tutti i documenti necessari.
Qual è il tetto massimo della detrazione?
Prima dell’entrata in vigore delle nuove normative era possibile detrarre dalle tasse solo fino a 49 Euro, mentre attualmente è possibile richiedere una detrazione massima di 70,46 Euro.
La decisioni di deliberare a favore di un incremento di questa soglia esprime la volontà del Governo di venire incontro alle necessità dei proprietari di animali domestici che per il loro acquisto in Italia pagano l’Iva al 22% mentre in altri Paesi, come la Germania, è prevista una tassazione del solo 7%. Paesi in cui tradizionalmente è più radicata un’attenta cultura verso gli animali d’affezione, anche per la loro funzione psicosociale.
Al fine di ammortizzare ulteriormente il peso delle spese veterinarie sul bilancio familiare è possibile sottoscrivere un’assicurazione per animali domestici che verrà incontro al proprietario dell’animale sia nel momento in cui sarà necessario sostenere spese per provvedere alla sua salute sia nel caso in cui sia necessario ripagare i danni causati dall’animale a terze persone o alle loro proprietà.