Ida Trofa | Che non sarebbe stato il solito consiglio comunale di insediamento si era capito già da un po’. Tono sommesso, nessun giubilo, facce tagliate e stilettate di traverso. Nonostante le parole di opportunità e il solito tono baldanzoso, anche Giacomo Pascale mastica amaro, non è solo Domenico De Siano lo sconfitto. Uno volteggiava sul ring cercando di creare l’atmosfera e mettere su il fumo giusto, l’altro attende, composto, occhialini sul naso e sguardo assorto, tra i banchi dall’altra parte della zampa di cavallo. Completini da cerimonia per la compagine di maggioranza, stile casual per l’opposizione. Dall’altra parte in rigoroso regime anticontagio supporter e stampa accreditata. Sui generis. E non è stato solo cola del COVID-19.
Ma non c’è stata nessuna cerimonia spumante e panettone! Anzi, pochi applausi, congratulazioni e ringraziamenti finti, come finto è il tono di chi ha voluto dare all’appuntamento il cipiglio istituzionale. La campagna elettorale e la contesa non sono ancora finiti nonostante i panegirici e i discorsetti prestampati.
Non c’è stato nessuno che ha voluto fingere di indorare la pillola, alla fine, nonostante le parole e le invocazioni, al centro della stanza ci sono stati ancora e sempre loro, Giacomo Pascale con la fascia di primo cittadino ed il vestito buono e l’altro, Domenico De Siano con il cashmere sopra i jeans.
Insomma non c’è altro d’aggiungere ogni cosa è passata in secondo piano e per un’ora buona (un record per Lacco Ameno abituata a ad i consigli lampo alla 30 minuti al massimo) loro, Giacomino e Mimmo, se le sono date di santa ragione.
Irriverenti, ironici, gravi e a tratti anche minacciosi. La pacificazione sociale, oltre le parole vuote, resta un miraggio. Il primo non riesce a trattenere l’ira del chirurgico punzecchiamento del secondo, il secondo non teme di essere fuori luogo parlando senza mezzi termini al consesso di insediamento.
Pascale “consapevole di aver ereditato un comune diviso al 50%” parla di linee pragmatiche con un programma elettorale quale bussola di navigazione, cerca di smorzare i toni puntando l’attenzione sulla Lacco Ameno che dopo avere eletto il primo sindaco donna dell’Isola, Tuta Irace, elegge in consiglio salvo ricorsi giurisdizionali (lo hanno sottolineato loro) ben due donne e poi si rivolge ai giovani ed invoca più e più volte il senso di responsabilità e il rispetto del voto dell’elettorato.
Quasi come a scacciare il timore che qualcuno possa abbandonarlo, a scacciare gli incubi della sfiducia. Questa volta è sembrato meno sicuro, più impacciato e a disagio, in una platea ammutolita mentre i due galli si beccavano. Impossibile nascondere le incertezze di questo primo mandato senza il mentore e l’ombra di cui, dice Giacomo, è stato “collaboratore”.
Il sindaco è apparso incerto e tanto tanto emozionato anche nell’indossare la fascia con l’aiuto di un poco pratico epatico Giacinto Calise.
L’altro, Domenico De Siano, fiutato forse l’imbarazzo, ha preso al balzo l’occasione, ha fatto gli auguri, si è soprattutto augurato un percorso amministrativo fruttuoso per il paese e la sua guida, ma non ha temuto di bollare come demagogiche e astratte poco aderenti alla verità le uscite dell’avversario.
“Lei parla astrattamente“ ha più volte sottolineato il senatore Domenico che ha subito lasciato il testimone di leader dell’opposizione, ad Aniello Silvio. Per De Siano, Pascale è un “esperto“. Un esperto in tutto, ma con l’auspicio che non siano ancora i lacchesi a pagare i mutui, i costi degli appalti e le progettazioni di questa sua “esperienza”.
Pascale che prima aveva snocciolato i temi del suo programma, tra scuola, terremoto, CAS, PUC, Santa Restituta e ripascimento non ha gradito la sottolineatura, ha tenuto a precisare di non essere un esperto e quasi preso da un moto di rivalsa ha replicato con violenza all’interlocutore, evidentemente, mal celando la ferita.
Per lui, per Giacomo, Domenico De Siano è “poco attento o forse è stato informato male“, insomma non si sarebbe mai interessato delle questioni cruciali del paese. De Siano alla fine innalza il livello del suo intervento, ne arricchisce il contenuto, ancora con accuse gravi, ed attacca, mirato, alcuni consiglieri comunali che, dice Domenico De Siano, dietro la falsa morale della pacificazione sociale professata dal loro front man, nella realtà, vanno a minacciare le persone, i dipendenti del Cimitero, di possibili “perdite di lavoro“ causa voto.
“Forse” – spiega il parlamentare lacchese con una strana citazione da maneggio “questi consiglieri andrebbero strigliati per le orecchie perché o sono poco esperti oppure hanno troppa esperienza negativa”
Insomma non c’è altro da aggiungere. Sono state mazzate di insediamento! E i punto all’ordine del Giorno? Ah, si certo, c’è stato anche un ordine del giorno e c’è stato persino qualche passaggio intermedio di qualche neo letto consigliere comunale, colto con le mani nella marmellata. Ma, non c’è ne vogliano i protagonisti, oltre le citazioni del libro zen, il resto è stato davvero poca cosa.
L’ODG e i 5 punti in assetto anti covid
La seduta di consiglio ha avuto inizio poco dopo le ore 18,30 presso la sala consiliare comunale, per discutere i 5 canonici punti all’ ordine del giorno sotto la direzione del segretario comunale di Barano e Serrara Fontana, Loffredo Mariagrazia.
Ovvero: Insediamento del Consiglio Comunale. Esame delle condizioni di eleggibilità e compatibilità degli eletti alla carica di Sindaco e di ciascuno dei Consiglieri Comunali. Convalida degli eletti; a seguire il punto due con il Giuramento del Sindaco. Al terzo punto la Comunicazione al Consiglio Comunale della nomina del Vicesindaco e degli Assessori nonché del conferimento di deleghe per specifici affari e/o progetti a Consiglieri Comunali. Presa d’atto capigruppo consiliari e al quarto e penultimo punto la Costituzione della Commissione Elettorale Comunale. Infine al punto 5 la presentazione delle linee programmatiche di mandato dove si è giocato lo scontro e l’intera partita politica. Non ha caso solo i primi quattro punti sono stati votati all’unanimità dal consesso, mentre il 5° ha fatto registrare l’astensione della minoranza.
Lo svolgimento del Consiglio Comunale dovrà comunque è avvenuto nel rispetto della vigente normativa anti-COVID-19 senza particolari colpi di scena.
Decreto sindacale n.1. Ecco la conferma della “vecchia“ giunta
Con decreto numero 1 Pascale nomina la “vecchia“ giunta di Lacco Ameno. Si affretta a dire che è stata fatta in 3 minuti con le deleghe conferite in 1 minuto ma nella verità tutti sanno che persino stamattina, all’ultimo minuto, con i giornali freschi stampa, qualcuno si è dovuto affrettare a rinunciare a qualche delega sull’edilizia, qualcuno alla NU e qualcun’altra al Cimitero.
Ma vediamo nello specifico. L’esecutivo vedrà la presenza dai Giovan Giuseppe Zavota con il ruolo di Vicesindaco e la delega ai lavori pubblici. Mennella Leonardo avrà la delega al Contenzioso, al comando vigili e alla viabilità. Tufano Carla avrà la Pianificazione, Villa Arbusto e Beni Culturali. A Giacinto Calise il Turismo, Grandi eventi ed il Bilancio. Insomma non si sono proprio dati alla pazza gioia.
Decreto sindacale n.2. I consiglieri con Delega
Tutti avranno una delega, un ruolo senza portafoglio. Al grande escluso Monti Pietro vanno in primis le politiche cimiteriali, strappate al sempre eterno Ciro Calise. Per Monti ci sono anche l’edilizia privata e i trasporti. Quasi incredibile!
Ciro Calise oltre ad essere stato nominato ancora capogruppo della maggioranza avrà la delega al’estetica cittadina (wow), l’ambiente, la Nettezza Urbana prima ad esclusivo appannaggio di Zavota e l’importante pubblica illuminazione. Sarà lui a dover cambiare tutte le lampadine e fare il lavoro sporco! Molte deleghe “operai“ per la squadra di governo.
A Dante De Luise andrà, infatti, la manutenzione, il demanio marittimo e le politiche sociali. Per Giovanni De Siano, basta l’Approdo Turistico, l’innovazione e la pesca e agricoltura, mentre a Monti Carla la Pubblica Istruzione. I consiglieri delegati avranno compiti di studio, analisi e verifica. Insomma avranno qualcosa da fare.
I capigruppo
Ciro Calise per “il Faro“ e Aniello Silvio per “sempre per Lacco Ameno“.
Commissione elettorale
Le commissioni elettorali, saranno affidate , con scrutinio affidato ai giovani Pietro Monti per la maggioranza e Antonio Di Meglio per l’opposizione, a Pietro Monti, Ciro Calise e Antonio Di Meglio eletti con eguali voti 4. Supplenti eletti ancora con 4 voti ciascuno saranno Carla Tufano, Giovanni De Siano e Aniello Silvio.