Gaetano Di Meglio | C’è da piangere! C’è da auto flagellarsi quando si leggono le dichiarazioni e le intenzioni dei nostri sindaci. Un manipolo di personaggi senza una idea chiara, senza un visione di paese e che amano farsi agitare da qualche messaggino messenger o WhatsApp inviatogli da qualche mamma con le paturnie o in preda a crisi isteriche.
Aiutati da un sistema dell’informazione scemo, che pone la domanda al fine di consentire la dichiarazione e non la risposta (che sono due cose diverse!), i sindaci di Ischia e Lacco Ameno hanno espresso la loro contrarietà alla potenziale ri-apertura delle scuole a partire dal 24 novembre.
I due sindaci hanno espresso la loro contrarietà alla decisione assunta dal governatore De Luca. Una volontà, quella di De Luca, che non hanno nemmeno compreso. E’ bastato ascoltare Vincenzo da Salerno per capire quale sia l’orientamento della Regione Campania (che lo ricordiamo è l’unica ad avere le scuole chiuse!).
I nostri sindaci si sono detti contro De Luca nonostante De Luca fosse sulle loro stesse posizioni. In questo mondo di istituzioni allo sbaraglio (come i dilettanti della Corrida in tv), però, qualche ragionamento che non sia al livello delle mamme con le paturnie che riescono ad agitare due sindaci, ce lo dobbiamo anche fare.
Per quale motivo teniamo chiuse le scuole? La domanda che avrei posto anche a De Luca è, appunto, perché?
De Luca ha ripiegato sulla necessità di evitare gli assembramenti dei trasporti pubblici. Una motivazione condivisa con il resto d’Italia tanto che l’ultimo DPCM ha “ordinato” la DAD dalla prima media in poi. Fino alla 5° elementare, infatti, nessuno manda i figli a scuola con il bus (anche perché non sarebbe legalmente possibile).
Ma torniamo alla nostra isola. Enzo Ferrandino e Giacomo Pascale (Casamicciola merita un capitolo a parte, loro sono sempre i fanatici e i fessi della vicenda e sono protagonisti di bestialità immani e di proporzioni immense!) si dicono pronti a non aprire le scuole. Perché? Dicono l’emergenza in corso. Ovvero? Il sindaco di Lacco Ameno e quello di Ischia di quale emergenza parlano?
Lacco Ameno conta 55 casi di positività e Ischia 246 (stando a delle cifre “ufficiali” ma secondo chi scrive sbagliate!). Quanti di questi hanno a che fare con il mondo della scuola dell’infanzia e della prima classe primaria? Un dato che non è possibile avere e che gli stessi sindaci non hanno. Però, anche se dati, loro si dicono disposti alla chiusura. Perché? Non c’è una risposta. Ma il punto che viene fuori è ancora un altro.
Le scuole che potrebbero tornare in presenza sono quelle di diretta responsabilità dei Comuni. Asili e prime elementari.
Vogliamo dirci che da Settembre ad oggi le scuole non sono sicure?
Che i comuni non sono riusciti ad organizzare spazi sicuri e accoglienti per garantire lo svolgimento delle lezioni almeno da un punto di vista logistico?
Quanti bambini avrebbero ripreso ad andare a scuola?
Quanti bambini avrebbero ripreso a frequentare le proprie classi? Quanti bambini avrebbero ripresto a vivere la scuola?
Non lo sappiamo.
Però sappiamo che i sindaci erano disposti a chiudere. Ma perché?
Quale pericolo si correva?
Mi chiedo, ma se siamo ancora qui a dirci, “chiudo” e non ho neanche la forza, invece, di rivendicare la mia azione di aver messo in sicurezza le scuole due mesi fa, significa che ho perso. Ma se sono un sindaco alla Ferrandino o alla Pascale, è tutto più che scontato.
La verità, ahinoi, è tragica. Avere un sindaco impegnato a “correre” dietro i desiderata e gli “obblighi” che ti arrivano dalla Regione perché devi sostenere la vicenda politica del governatore più che l’esigenza vitale delle tue popolazioni (è evidente che la chiusura di De Luca sia figlia dello scontro politico in atto con parte del governo e con il sindaco di Napoli) è una sconfitta per tutti. Si, magari le mamme con le paturnie che ti scrivono in chat ti diranno bravo e ti metteranno like su facebook, ma avrai raggiunto un solo obiettivo: contribuire ad avere una popolazione più ignorante rispetto alle altre dove, nonostante il covid, si va a scuola in presenza.
www.ildispari.it
O agitati giustamente dalla paura che su questo pezzetto di terra con 700 e oltre positivi…si possa scatenare in contagio come quello iniziato in.piu’ scuole e anche asili…e potremmo piangerci oltremodo bambinetti e nonnini????? Apriamo e poi teniamo in quarantena magari 10 classi su 15..sperando che non muoia nessuno…al nord fanno cosi’….e..pero’ risultano aperti..sulla pelle di.bambini,famiglie e chi.lavora nelle scuole…