mercoledì, Novembre 27, 2024

“Dai tetti”, Don Carlo si prende la Diocesi. Strategia web per il dopo Vescovo Lagnese

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Gaetano Di Meglio | Bisogna stare attenti. La comunicazione e gli affari editoriali che girano attorno alla chiesa di Ischia, quelli a cui Lagnese ha da subito prestato molta attenzione (un po’ come i lavori edili all’Episcopio), sono sempre stati molto alti. E così, con una importante azione di redazione e un importante investimento economico e di risorse umane e tecniche, la Diocesi di Ischia ha sfornato una serie di format informativi con Don Carlo Candido front man. E lo fa nel giorno in cui arriva la notizia che Lagnese lascia la Diocesi e che il Vescovo ha appena firmato il manifesto politico inviato ai sindaci.
Tutto studiato da tempo. Una mossa predisposta con attenzione e con cura. E questa volta, oltre alle pentole, Lagnese ha fatto anche i coperchi e ha messo in serie le iniziative.

Molto fumo (o incenso) negli occhi del popolo del web, da sempre quello più distratto e facilmente influenzabile, che serve a distrarre dal cambio.
E così vengono sfornati diversi format televisivi per veicolare il messaggio sempre più sociale (quello che doveva essere di Cesare) e meno spirituale (quello che doveva essere di Dio) che interessa al “direttorio” della Diocesi. E Carlo Candido è quello che occupa i monitor. La passeggiata sul Pontile Aragonese, le inquadrature al porto e tanti minuti di visibilità per confermare una leadership e consolidare quel consenso che deve essere il grimaldello per arrivare ai prossimi step.

Come abbiamo già scritto, infatti, dopo la nomina di Lagnese quale vescovo di Caserta, la nostra diocesi in attesa del nuovo “pastore” dovrà essere guidata da un amministratore apostolico che dovrà essere eletto dal Consiglio Presbiteriale. Un consiglio che negli ultimi mesi si è riunito con una frequenza molto più alta del passato. Evidentemente Lagnese lavorava da molto per organizzare la sua partenza.
Sette anni fa ci volle un anno prima della nomina del nuovo Vescovo. Vedremo quello che accadrà, nel frattempo Don Carlo Candido si “prende” la Diocesi. Almeno sul web.

A Caserta, invece, Lagnese si presenta così: “ Vengo con la consapevolezza di non essere solo. Non so ciò che mi attende; sento però che il Signore viene con me; parte con me e mi accompagna, anzi mi precede. Vengo pertanto con questa fede. E, con questo stesso spirito che mi dice di fidarmi ancora, chiedo anche a voi, fin da ora, di accogliermi così: sono un povero; non guardate perciò alla mia persona, ma a Colui che io sarò chiamato a rendere presente in mezzo a voi. Sono certo che lo farà innanzitutto la gente semplice, semplice ma ricca di fede: piccoli, nonni, anziani, malati, e tanti altri; quanti nella propria carne portano i segni di una disabilità e, con cristiana sopportazione, fanno l’esperienza della croce. Sono spesso i santi della porta accanto: di regola persone povere, poco importanti per il mondo e, a volte anche per la Chiesa, ma che, con l’offerta della loro vita e la loro preghiera, tanto fanno per la salvezza del mondo. Innanzitutto a loro il mio saluto, il mio grazie e la mia benedizione.”
Bella presentazione per chi non conosce il Vescovo Lagnese. Speriamo che si renda davvero amico della gente “semplice ma ricca di fede” come ha fatto per i credenti di San Vito a Forio o per quelli della “Parrocchia” a Casamicciola Terme.

2 COMMENTS

  1. Don Carlo, anzi, Carlo Candido, che probabilmente ha solo il cognome degno della etimologia di questa parola. Abile stratega e uomo politico. Non è questa la vera Chiesa, Carlo Candido rappresenta la più bassa sfera politica sommersa della chiesa.

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