Si parla spesso di calvizie maschile, pensando che si tratti di un problema che non riguarda granché le donne. Le statistiche dicono altro, come illustra l’infografica dell’Istituto Helvetico Sanders, specializzato nel trattamento di ogni tipo di calvizie.
Per conoscere le cause della perdita di capelli nelle donne, è necessario sapere anzitutto che in Italia sono almeno 4 milioni a esserne colpite (è circa il 13% delle italiane) e che molte donne cercano informazioni sulla calvizie sul web (il 64% secondo le statistiche) e chiedendo consiglio ad amici e familiari (il 21%). C’è una percentuale in crescita di donne che ricercano notizie sui giornali per sapere quale rimedio scegliere (il 28%).
Perché anche le donne perdono capelli?
La causa principale resta il fattore ereditario, origine dell’alopecia androgenetica, ma nelle donne contano molto anche le fasi post-parto e la menopausa, poiché si tratta di grandi cambiamenti a livello ormonale.
La differenza rispetto all’alopecia maschile, sta nel fatto che la calvizie femminile si concentra perlopiù sulla parte superiore del capo, il vertex, con un diradamento diffuso che aumenta progressivamente nel tempo.
Nel caso della menopausa, avviene una veloce diminuzione del livello degli estrogeni e, di conseguenza, viene meno il loro contrasto agli ormoni androgeni, responsabili dell’alopecia androgenetica.
Gli estrogeni inibiscono la 5a-reduttasi e riducono la produzione di DHT, la causa della miniaturizzazione dei capelli.
La ricerca di un rimedio efficace passa anzitutto dall’analisi corretta delle cause, dunque da un’analisi del capello, per poi decidere quale trattamento è più appropriato per contrastare la calvizie.
Quante persone ricorrono a trattamenti e trapianti di capelli
La tendenza è in crescita sia in Italia, sia nel resto del mondo: complessivamente, gli italiani che hanno scelto di fare un trapianto di capelli sono stati 100.000 in un anno, mentre i pazienti nel mondo sono stati 2.083.522 (il dato include i trattamenti anticalvizie e i trapianti).
Sulla scelta incide, presumibilmente, il fatto che il 65% degli italiani pensa che la calvizie sia l’inestetismo peggiore, l’obiettivo di migliorare la propria vita professionale, sentendosi più sicuri di sé (per il 34,7% degli intervistati per una ricerca dell’ISHRS è così) ma anche per ottenere un miglioramento nella vita sociale e sentimentale (37%).
Quali sono le fake news più diffuse sulla calvizie?
Un altro dato riportato dall’infografica riguarda le più note leggende sulle cause della caduta dei capelli; ancora oggi, in molti credono, ad esempio, che l’uso del gel o del cappello possa influire sulla caduta, così come la quantità di lavaggi dei capelli.
È bene non fare affidamento a queste credenze e non tentare soluzioni improvvisate per ridurre la caduta dei capelli: solo gli specialisti sanno come intervenire e contrastare il diradamento, la caduta e tutte le altre problematiche del cuoio capelluto.
Perciò, tanto gli uomini quanto le donne che soffrono di calvizie, hanno la possibilità di risolvere il problema, evitando rimedi “fai da te” e soluzioni temporanee.
(l’infografica è consultabile sul blog dell’Istituto Helvetico Sanders)