Ecco qualche utile consiglio per appiattire le pancia e cercare di ottenere il tanto desiderato “effetto tartaruga”
Se dovessimo stilare una classifica della parte del corpo che viene continuamente allenata per poter essere ben visibile, gli addominali sarebbero ai primi posti. Il tanto desiderato “effetto tartaruga” è tra le prime cose che chi si affaccia sul mondo del fitness anela incessantemente. Ma spesso e volentieri non è una parte del corpo tanto conosciuta, ecco perché in questa pagina troverete diverse cose interessanti in merito.
#1 Costanza
Quante volte vorremmo svegliarci e trovare la cosiddetta tartaruga? Ebbene, ovviamente non è possibile ottenere risultati soddisfacenti senza costanza e tanto impegno. Per questa ragione, la prima cosa che bisogna tenere a mente è proprio che il segreto per abbassare la percentuale di massa grassa e alzare quella di massa muscolare è la continuità.
Ma sappiamo che spesso e volentieri il lavoro può assorbire praticamente tutto il giorno, perciò vi suggeriamo di dedicare ogni giorno un po’ di tempo. Per esempio, potreste iniziare con 15 minuti per praticare il crunch, per almeno tre volte alla settimana: un blocco temporale che può ritagliarsi chiunque, anche se pieno di impegni famigliari e non.
#2 Il respiro
Partendo dal presupposto che non possiamo evitare di respirare, dobbiamo sottolineare però che spesso e volentieri lo facciamo in modo errato. Infatti, quello che potrebbe sembrare un nostro banale e scontato suggerimento, invece non lo è. Respirare è un’azione istintiva e involontaria, e durante lo sforzo può capitare di trattenere il respiro. Ma questa attività è invece fondamentale per ottenere risultati soddisfacenti. Quindi, ricordatevi sia di espirare con la bocca durante la fase di contrazione del muscolo, sia di inspirare con il naso in fase di rilassamento.
#3 Il movimento
A meno che non siate dei fanatici degli addominali, allenarli non è sicuramente la cosa più piacevole del mondo, e nemmeno la più divertente. Anzi, spesso capita che non si veda l’ora che l’esercizio finisca pur di potersi riposare ed evitare ancora i dolori all’addome.
Ma se desiderate ottenerli nel più breve tempo possibile, è importante eseguire tutto alla perfezione.
Ecco, per esempio, i migliori attrezzi per gli addominali, che vi aiuteranno a svolgere tutto in modo lento e controllato, sia in fase di contrazione sia in quella di ritorno. Probabilmente farete più fatica, ma limiterete il rischio di traumi al muscolo e infortuni.
#4 L’esercizio giusto
Preferire un esercizio all’altro non vuol dire eseguire soltanto quello per il resto della vostra vita, anche perché ogni attività ha la sua funzione specifica. Per esempio, se desiderate ottenere un corpo più tonico senza aumentare la massa muscolare, esistono soluzioni specifiche. Stiamo parlando degli esercizi isometrici, che sono molto utili anche in fase di riabilitazione, perché non necessitano di sforzi articolari eccessivi.
Inoltre, è proprio l’assenza di movimento che farà brillare gli occhi a chi vuole evitare il dispendio di energia. Questi sono l’ideale, specialmente se vengono praticati ed eseguiti in un contesto più ampio, seguendo un circuito come il Tabata.
#5 Stretching
Ma sapete qual è l’altra attività, oltre alla respirazione e al movimento, che deve assolutamente essere ricordata per ottenere risultati soddisfacenti? Ve lo diciamo noi: è lo stretching, e non potrebbe essere altrimenti considerando che è sempre necessario abbinare esercizi simili prima e dopo la sessione di allenamento.
Il motivo è molto semplice: gli allungamenti e le estensioni vi aiuteranno a scaldare i muscoli, ad attivarli senza generare piccoli e grandi traumi. In fase finale, invece, magari sdraiati a terra, poggiando i palmi delle mani e inarcando la schiena, allungherete la parte addominale.
Una buona pratica è quella di tenere questa posizione per almeno 20 secondi, ripetendo tutto almeno quattro volte.
#6 La musica giusta
Come dicevamo più su, gli esercizi dell’addome non sono i più affascinanti del mondo, e anzi certe volte vengono anche glissati in favore di attività più divertenti. Ma per distrarvi dallo sforzo fisico e per scandire il ritmo in modo accurato, aiutandovi nei movimenti, sarà fondamentale il ruolo della musica. Non sottovalutate questo aspetto, sebbene possa sembrare banale, perché la frequenza e la ripetizione che si trovano tanto negli esercizi quanto nei brani da voi scelti su Spotify, fa tanto.
Quindi, scegliete tracce non troppo veloci, ma nemmeno particolarmente lente, perché rischiereste di sbagliare l’esecuzione. La cosa migliore è prepararsi in anticipo una playlist dei brani migliori, scelti accuratamente anche dall’algoritmo in base alle vostre preferenze.
L’importante è non finire a imbracciare un manubrio come se fosse un microfono, finendo per cantare invece che allenarsi.