giovedì, Dicembre 5, 2024

Addio Pietro Di Noto Morgera, eterno innamorato della nostra storia

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Pochi giorni fa ci ha lasciati Pietro Di Noto Morgera, vigile urbano in pensione, vero innamorato della nostra isola e della sua storia. Sorridente, gentile e con tantissimi aneddoti da raccontare, Pietro era noto a tutti per il suo carattere buono ma tenace e per la sua battuta sempre pronta.

Appassionato di storia e di arte, Pietro portava sempre con sé una penna stilografica con la quale scriveva non solo documenti importanti, ma anche appunti e note. Grande conoscitore delle nostre radici, era stato il protagonista di non poche splendide pagine della nostra storia avendo vissuto gli anni più belli del boom economico della nostra terra legando a filo doppio la sua vita con quella di importanti artisti e visitatori della nostra isola, frequentando sempre li porto di Ischia.

Ma non solo. Negli ultimi anni si era dedicato anima e corpo al recupero della splendida edicola votiva della Madonna del Terzito (incrocio tra via Nuova dei Conti e via Quercia,ndr) rimediando anche ad un incidente storico attraverso la spinta propulsiva verso la sottoscrizione del pentitissimo gemellaggio tra Ischia e Leni (comune dell’isola di Salina).

Esatto, se oggi l’edicola votiva è ben presente nella nostra mente e visivamente riconoscibile, lo dobbiamo a Pietro che, con caparbietà, ha condotto negli anni una importante ricerca storica che vi abbiamo raccontato nel 2013, quando si è attivato anche l’iter per la sottoscrizione del gemellaggio tra i due comuni, legati dalla storia dei fratelli Sanfilippo.

“E’ passato un po’ di tempo da quando feci istanza al Comune di Ischia per chiedere la qualificazione dell’edicola votiva dedicata alla Madonna del Terziglio – ci raccontava Pietro di Noto Morgera – e, nel produrre al documentazione a corredo ho scoperto che la Madonna presente era dipinta su della masonite, un materiale che mi ha colpito in quanto sintetico e, quindi, risalente ad un’epoca recente. E le mie perplessità aumentavano in quanto nei miei ricordi di bambino era diversa da questa di ora. Per diradare i miei dubbi chiesi al Mons. Pietro Buonocore e alla sorella Maria e entrambi mi confermarono la recente fattura dell’immagine esposta ora.”

La Madonna del Terzito a Ischia

Il nostro Pietro aveva allora iniziato a compiere varie ed approfondite ricerche in merito, scoprendo l’esistenze di una stessa immagine in una casa della zona, dove una gentile padrona di casa gli ha fornito una dichiarazione che Pietro ha fatto mettere agli atti.

“In via rampe Madonnella – continuava Pietro – la signora Marisa mi ha mostrato un dipinto del tutto uguale a quello che era presente nella cappella votiva e mi ha anche sottoscritto un documento, nel quale certifica che l’immagine in suo possesso, datata 1965, era stata lasciata in casa dai suoi suoceri che l’avevano fatta realizzare da un loro caro parente di Napoli di cui non ricorda però il nome.”

Pietro, come in tutte le cose, aveva messo il cuore nel restauro dell’edicola votiva e, subito dopo la cerimonia di inaugurazione e il conseguente gemellaggio tra le due realtà isolane, aveva inoltrato una attenta lettera al comune per chiedere di poterne curare la manutenzione.

Con la sua stilografica, infatti, aveva scritto: ““Al Sindaco della città di Ischia. Oggetto: Richiesta di incarico di manutentore pro-tempore della edicola della Madonnella. In occasione del gemellaggio tra Ischia e Leni, chiedo alla S.V. di poter curare per la durata della mia vita la manutenzione della edicola, sotto direzione dei preposti del comune di Ischia. Se alla fine del mio essere i miei figli ne faranno richiesta, siano agevolati o addirittura ne possano avere prelazione. Il tutto sarà senza chiedere alcun compenso”.

Un gesto che può sembrare piccolo, ma che in realtà era ed è sinonimo di attaccamento alla storia della nostra bella isola e di volontà di preservarla per i posteri.

Anche se da un po’ di tempo non era più molto presente in giro, il nostro Pietro mancherà a tutti, mancherà la sua vivacità e la cordialità, oltre, ovviamente, la sua profonda conoscenza della nostra storia.

Pietro, a tutti gli effetti, ha rappresentato un esempio da seguire, un isolano innamorato della sua isola e pronto a tutto per difenderla.

Alla famiglia vanno le più sentite condoglianze della redazione de “Il Dispari”.

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