Leo Pugliese | Un mese dedicato alle donne. Un mese per mettere al centro l’universo femminile sull’isola di Arturo. Da secoli, la donna è sempre stata protagonista silenziosa nella vita procidana; tenace e sicura ha affrontato con coraggio le tempeste della storia, ha tenuto insieme la famiglia nei momenti più drammatici, ha curato ferite, ha sofferto lontananze ed ha sperato sempre nella rinascita dell’isola.
Le donne che tornano – dunque – al centro dell’attenzione di una comunità – quella procidana – che possiamo definire “matriarcale” da sempre. L’assenza dei mariti imponeva (ed impone) alle donne la cura totale della famiglia, le faccende domestiche, l’economica amministrazione della famiglia, il disbrigo degli affari, le vendite e gli acquisti, e ogni altro affare che comunemente toccava agli uomini.
Cosa vuol dire essere una donna oggi e come si è arrivati a ricoprire ruoli diversi nella società nell’età contemporanea? Queste le domande più pressanti e storicamente più rilevanti che ogni giorno sentiamo ripetere e la mancata discussione – che invece dovrebbe essere piacevole, interessante, stimolante, affascinante, genera solo confusione. In tutto ciò di certo non ci aiuta la insularità di un territorio dove gli imperversanti dibattiti sul ruolo delle donne appaiono complicati, spesso inconcludenti, frequentemente contorti, banali, ripetitivi – e noiosi. Sembrano tutti basarsi su una premessa apparentemente semplice. E sostanzialmente sbagliata.
Invero dobbiamo affermare senza troppi giri di parole che non basterebbero tutti e dodici di mesi dell’anno da dedicare al gentil sesso per tutto quello che fanno quotidianamente come vero e proprio asse portante della comunità isolana. Donne che si impegnano sempre di più nel mondo delle professioni, della vita politica, delle agenzie educative.
A tutto ciò fanno da contraltare gli stereotipi o, se si preferisce, i modelli a cui una donna deve conformarsi che impediscono a troppe donne di ricercare una propria peculiare identità in libertà. Pensiamo ai modelli che ci propongono televisione e pubblicità sessista. Si tratta di modelli in cui si trova esaltato il corpo, non la mente – e lo stesso, in fondo, vale nel caso delle donne-mogli e donne-madri. Se la tua mente viene “declassata” a favore della tua corporeità, come riesci a esprimerti in libertà?
La prossimità delle donne alla vita nel ritmo quotidiano del tempo della cura di sé e degli altri, il lavoro spesso invisibile di comporre la pluralità di esperienze e di voci, a volte contrastanti, in un ordine che, per quanto precario, dà continuità e sicurezza.
La forza di rialzarsi ogni volta di nuovo tra sconfitte e cadute, la capacità di stare di fronte alla sofferenza, imparando a condividerla in una circolarità di gesti che aiutano a andare avanti. Il trattenere dentro di sé il tempo dell’infanzia e del gioco che esplode a tratti in risate gioiose e in passi di danza, l’attitudine a inseguire sogni e desideri per liberare l’esistente dal peso del quotidiano, il piacere di stare insieme, di prendersi cura dell’altro/a, non nell’espressione di un sacrificio a cui per storia si è destinate, ma per passione e desiderio di giustizia”
Ieri intanto ha preso il via ieri con una donazione di sangue dell’avis presso il municipio di Procid, il ricco cartello di eventi targato marzo donna 2021
Sara Esposito consigliera delegata alla politiche sociali e alla parità di genere:
“L’amministrazione Comunale impegnata da sempre nella realizzazione di iniziative negli ambiti socio-culturali, di salute, prevenzione e sensibilizzazione, al fine di favorire una sostanziale condizione di pari opportunità, promuove anche quest’anno, per il mese di Marzo, un calendario dedicato alle Donne e non solo.
La realizzazione dell’intero calendario si rende possibile grazie al lavoro di sinergia che l’Amministrazione da anni svolge con enti ed attori pubblici e privati sensibili alla tematica.
Un doveroso grazie a tutti i partner: Istituzioni Scolastiche, professionisti, associazioni, cooperative, singoli cittadini, grancie e borghi. Buon mese di Marzo a tutti!”.
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