domenica, Novembre 24, 2024

Stop alla doppia istruttoria! Mennella: “Inutile vessazione dei terremotati”

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Altro che politiche di prevenzione. La politica non è più in grado nemmeno di garantire il recupero dei territori colpiti da disastri naturali se è vero che la gestione del post terremoto 2017 appare tra le peggiori, se non la peggiore in assoluto. È quanto evidenzia Luigi Mennella rimarcando tutti i limiti e la farraginosità di talune procedure legate alla ricostruzione privata. Nel mirino uno le ordinanze commissariali e le infine istruttorie

Ida Trofa | Stop alla doppia istruttoria. Facilitare le pratiche e la vita dei cittadini già colpiti dal sisma. Si pone in tal senso la proposta di modifica delle ordinanze della struttura commissariale n. 7 del 27.09.2019, n. 7 bis del 27.11.2020, oltre al relativo testo di coordinamento, relativamente alla eliminazione della doppia istruttoria (comunale e della struttura commissariale) delle pratiche di indennizzo danni, e di cui anche all’art. 11 indicato nel testo di coordinamento. A chiederlo è Luigi Mennella, leader di “Casamicciola Sicura” ed attuale consigliere di minoranza.

Pastoie burocratiche senza precedenti, modulate in 100-200 diverse ordinanze dall’inizio dell’emergenza, spesso emanate per rimediare a incongruenze e contraddizioni tra di esse, fanno sì che dall’emergenza, dichiarata impropriamente cessata, non si riesca ad uscire più. Perfino il terremoto irpino, a confronto di quanto non sta accadendo a Ischia appare un miracolo di efficienza e velocità. Eppure è capitato perfino di sentire ministri, commissari e strutture commissariali affermare in blasonati summit ed incontri politico- tecnici che se la ricostruzione non marcia è colpa dei terremotati che non presentano i progetti, perché in tanti ormai preferiscono andare a vivere altrove!

Non è così, naturalmente. Anzi siamo difronte ad un inutile e crudele vessazione dei terremotati. Nella quasi totalità dei casi ai privati non è materialmente possibile presentare i progetti, soprattutto nella parte del cratere maggiormente distrutta. Il forte accentramento statale delle procedure, con decine e decine di passaggi burocratici per una pratica e i rimpalli tra enti diversi, perennemente sottodimensionati quanto a personale, sommato alla fuga dei tecnici dalle pratiche ritenute poco remunerative a confronto della grande difficoltà di lavoro, rende l’impresa davvero titanica, se non impossibile.
Stop alla doppia istruttoria
E’ per questo che Luigi Mennella chiede la svolta:“Nel controllo quasi quotidiano dell’albo on-line del Comune di Casamicciola Terme e del sito del Commissariato Straordinario per la ricostruzione, ha constatato che: le poche pratiche ( di cui è risibile persino il numero) per la richiesta di indennizzo da parte degli aventi diritto subiscono una inutile doppia e costosa istruttoria. La prima effettuata dall’ufficio tecnico del Comune e la seconda, similare, dopo l’invio da parte dell’Ente, agli uffici della struttura commissariale per la ricostruzione. I due “uffici”, da quanto rilevato dalle ordinanze richiamate, svolgono la medesima istruttoria, basandosi sulla verifica di quanto disposto dalle stesse leggi e normative vigenti”.

Cittadini vessati. Ora basta
Si tratta di un assurdo che non fa che versare i cittadini. Ad evidenzialo è ancora Luigi Mennella nel dettaglio della sua richiesta al Commissario Carlo Schilardi, all’ANAC, autorità anticorruzione ed al comune di Casamicciola Terme: “In più del 90% delle pratiche trattate, l’inerme e vessato cittadino di Casamicciola Terme ed i loro tecnici, vengono sottoposti a continue richieste, sia scritte e sia orali, di integrazione delle pratiche, da parte dell’ufficio tecnico comunale; trascorsi diversi mesi (in media più di sei), al termine della prima istruttoria, la pratica viene inviata dal Comune alla Struttura Commissariale; alla Struttura Commissariale inizia la seconda “uguale” nuova istruttoria sugli stessi elaborati presentati, con nuove richieste di integrazione e modiche ai cittadini, richieste dilazionate nel tempo (circa sei mesi), che creano ulteriori inutili disagi ai richiedenti gli indennizzi.Alla luce di quanto rilevato, il sottoscritto, nella sua espressa qualità, propone una istruttoria unica effettuata dalla sola struttura commissariale, adeguata sia professionalmente, sia per numero di dipendenti. Al termine della istruttoria, la stessa Struttura Commissariale dovrà decretare la successiva sussistenza dei requisiti previsti per ottenere gli indennizzi di legge”.

La semplificazione prospettata da Mennella
Il tutto in sintonia anche con le ordinanze vigenti nelle altre regioni italiane, colpite dagli eventi sismici del 2016. Con tale modifica, l’Ufficio Tecnico del Comune di Casamicciola potrebbe, invece, provvedere, come per legge:

alle sole istruttorie urbanistiche e paesaggistiche, con il controllo continuo delle autocertificazioni presentate;

al rilascio di eventuale Permesso di Costruire in sanatoria, a completamento delle richieste di condono edilizio di cui alle tre leggi in materia vigenti; – alle specifiche certificazioni da allegare alle pratiche, (che il commissariato dovrà pretendere ed inserire quale documentazione obbligatoria nell’ordinanza modificata) statuendo che, gli immobili, sia da condonare, sia da indennizzare, non sono stati realizzati né sulle vecchie e nuove vie di fuga, né sugli alvei naturali tombati o non, principalmente per salvaguardare le località Majo e La Rita in Casamicciola Terme, da sempre centro di episodi sismici di notevoli entità. -al successivo invio alla Struttura Commissariale che provvederà sia all’istruttoria della pratica di indennizzo, compreso le richieste di chiarimenti ed integrazioni, sia al consequenziale, eventuale, decreto di erogazione della somma indennizzata.
Dunque le norme “risolutive”, secondo le promesse politiche di un governo che ha fatto di Ischia i terremoto dimenticato e già finito, risolutive non sono affatto. Lasciano intatta la piaga della grande precarietà delle strutture amministrative (vedi assunti sismici) e nessuna possibilità di usare alternative. Nessun impegno per incentivi che veramente diano aiuto ai superstiti. Nessuna deroga alle normative vigenti per evitare che si blocchino pratiche su pratiche per difformità infinitesimali.
Nessuno pretendeva che potessero essere risanate in poco tempo le ferite di una catastrofe che ha messo in ginocchio territori già fragili. Nessuno poteva però neanche immaginare il desolante girare a vuoto e la mancanza di visione politica, comune a tutti i governi che si sono avvicendati negli ultimi anni che fanno temere per la sopravvivenza stessa di un territorio prezioso, l’essenza di un’isola.

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